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Quesito
Caro Padre Angelo,
Solo da qualche anno mi sono riavvicinato alla fede: la Messa, l’Eucarestia, la Confessione regolare, gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio… Sono stato molto lontano dalla Chiesa per lunghi anni, in cui sono stato fonte di scandalo per il mio prossimo e fiero sostenitore di ogni genere di peccato, e ad oggi la mia conversione è "faro nella notte" (l’espressione non è mia) per chi vive la condizione peccaminosa che fu mia e da cui cerca di uscire, con l’aiuto di Dio.
Con questo ho inteso descriverle la mia situazione: perché sappia che ho vissuto sulla mia pelle cosa significhi sentirsi lontano da Dio (anche se, ora lo so, Dio mi è sempre stato vicino, pronto a riabbracciarmi, anche quando lo offendevo mortalmente) e che ho sperimentato la vera, autentica desolazione, e che non ho alcuna intenzione di tornarvi o di scendere a compromessi, ed è esattamente per questo che mi rivolgo a lei, perché le sue risposte mi sembrano sempre tese ad illuminare con coraggio e, soprattutto, con chiarezza.
Ecco dunque la mia richiesta.
Sono padrino di battesimo di un bambino, figlio di due genitori non sposati tra loro, entrambi separati da precedente matrimonio, entrambi non praticanti. Il bambino è ancora molto piccolo, quindi il problema della sua educazione non si pone al momento, ma si porrà in futuro.
Entrambi i genitori potrebbero ottenere l’annullamento del matrimonio sacramento, ma nessuno dei due è disposto a farne richiesta. Più che un consiglio puntuale, le chiedo delle linee guida: oltre ad insistere con fermezza perché il bambino frequenti il catechismo, e a "premere" sempre perché i due genitori (che si decidano o meno all’annullamento dei vincoli esistenti, al fine di poter consacrare la loro unione) si riavvicinino alla pratica religiosa, cosa posso fare per adempiere fedelmente all’impegno preso dinanzi a Dio nei confronti del bambino?
La saluto, ringraziandola per la sua preziosa opera di predicazione via web.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il compito del padrino è quello di affiancarsi ai genitori nell’educazione cristiana.
I genitori del bambino a te affidato come padrino non sembrano interessarsi della sua educazione cristiana.
Tuttavia, chiedendoti di essere padrino, in qualche modo ti hanno affidato quest’incarico che, – come è ovvio – non potrai gestire da solo, ma insieme con loro.
Forse proprio la gestione comune di questa responsabilità potrà far sorgere per loro l’occasione di riscoprire la fede e la necessità del rapporto con Dio e con gli abitanti del Cielo.
2. Nella vita di ognuno infatti vi sono momenti in cui si sente di aver bisogno dall’Alto. Se non altro per affidarsi alla bontà e alla fedeltà della Divina Provvidenza e sentirsi protetti.
Sono convinto che anche questi genitori, per quello che hanno passato e per le prove che adesso e in futuro dovranno affrontare, sentono l’esigenza di vivere con serenità la loro esistenza.
E questa serenità è maggiormente garantita quando ci si affida alla Divina Provvidenza, che in mille maniere mostra di seguirci e di darci segni che le siamo cari più degli uccelli del cielo, dei quali nessuno cade a terra senza che il Padre lo voglia (Mt 6,26).
3. Papa Francesco, l’indomani dalla sua elezione a Papa, durante l’omelia della Messa celebrata con i Cardinali ha detto che “se non si prega Dio, si finisce per pregare il demonio”.
Si prega il demonio il più delle volte inconsapevolmente per il solo fatto che non si offre la propria vita a Dio né è vissuta per l’edificazione del suo Regno.
Se la nostra vita non viene offerta a Dio, anzi se si esclude positivamente di metterla nelle sue mani, inconsapevolmente la si lascia nelle mani di forze oscure che girano come leoni ruggenti cercando chi divorare (1 Pt 5,8).
Talvolta viene addirittura consegnata in cattive mani quando prima di prendere le proprie decisioni si procurare di leggere l’oroscopo, di consultare cartomanti, maghi, ecc…
Ugualmente viene messa nelle mani del nostro avversario quando non si sa che farsene della grazia di Dio, della sua parola, dei sacramenti… e si vive tranquillamente in peccato.
4. Ora il dominio del demonio non procura mai gioia, se non all’inizio.
La sua arte è quella di sedurre.
Il suo giogo prima o poi porta disgusto, noia, logoramento.
E a causa di questo il demonio, contro la sua propria volontà, spinge la gente a uscire dal suo giogo, perché non ne può più e finalmente non trova altra via che di mettersi nelle mani di Dio.
Dio non permetterebbe al demonio di agire in questo mondo se questo non cooperasse al bene dell’uomo!
Per questo quelli che ritrovano il Signore, come è capitato a te, hanno l’impressione di lasciare le tenebre e di avvicinarsi alla luce, incantati da una luce tenue e piena di dolci colori come quella dell’aurora.
5. Che cosa puoi fare in questo momento?
Puoi stare accanto ai genitori del tuo figlioccio pregando per loro, ad esempio mettendoli nel cuore delle tue preghiere con la recita quotidiana del Santo Rosario e della coroncina della divina misericordia.
E poiché certi demoni si scacciano solo con la preghiera e il digiuno (Mt 17,21) il Signore ti chiede anche di fare qualche sacrificio per la loro conversione.
Se si convertono, tutto sarà più semplice per te.
6. Nello stesso tempo devi pregare per il tuo figlioccio perché il Signore lo custodisca.
E, appena avrà la capacità di intendere, dirai ai suoi genitori che dal momento che te l’hanno dato come figlioccio e accompagnatore nella vita cristiana, gli insegnerai le preghiere, lo porterai in Chiesa e, a suo tempo, farai il tuo dovere perché possa partecipare al catechismo e ricevere gli altri sacramenti della iniziazione cristiana.
7. Attraverso questa paternità spirituale il Signore ti chiama a percorrere il cammino di san Paolo, il quale per grazia di Dio è passato da fiero persecutore della Chiesa ad essere l’apostolo per antonomasia.
Nello stesso tempo ti riempie di fiducia per la tua stessa vita perché per bocca di Giacomo ha detto: “Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati” (Gc 5,19-20), compresi i tuoi.
Ti assicuro la mia preghiera per questa grande impresa e ti benedico.
Padre Angelo