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Quesito

Caro Padre Angelo,
Sono fidanzato, e non credo sarebbe giusto affermare che il mio trasporto per la mia fidanzata – per il passato – sia stato dovuto solo al sesso.
Ma da quando abbiamo interrotto i rapporti sessuali mi sento sempre più lontano da lei, litighiamo continuamente, sembra che abbiamo molto poco in comune anche se condividiamo il progetto di formare una famiglia e avere dei figli…
Da poco ho conosciuto un’altra ragazza, e beninteso non si tratta d’altro che di una nascente amicizia perché non ho nessuna intenzione di tradire la mia fidanzata.
Con questa ragazza da poco conosciuta mi trovo benissimo, parliamo di tutto, sembra esserci un’autentica intesa su ogni argomento, e visto che lei sta attraversando un momento molto difficile cerco di starle più vicino che posso, cristianamente parlando.
C’è anche stata la battuta su cosa potrebbe essere "se io fossi single" ma è stata subito troncata, e ci teniamo sempre lontani dalla pericolosa pratica del "flirt". È chiaro che non le sto chiedendo "con quale delle due ragazze dovrei stare": anche qui le chiedo qualche linea guida, da persona più esperta di me nella difficile arte del discernimento.
La saluto, ringraziandola per la sua preziosa opera di predicazione via web.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. non ho alcun dubbio che il tuo fidanzamento – sebbene fino a qualche tempo fa sia stata accompagnato da frequenti impurità – sia stato basato solo sul sesso.
Se fosse stato solo per questo, messi da parte i rapporti sessuali, avreste smesso anche di frequentarvi.
E invece, grazie a Dio, siete ancora insieme.

2. La tua email mi offre l’opportunità di ricordare che la castità non consiste solo nel non avere impurità o rapporti sessuali e che non spunta da sola con la cessazione delle impurità.
Se la castità, come ricorda il Magistero della Chiesa, “è energia spirituale che libera l’amore dall’egoismo e dall’aggressività” (pontificio consiglio per la famiglia, Sessualità umana: verità e significato, 19) si deve concludere che finora forse non vi siete aiutati a liberare il vostro affetto vicendevole dall’egoismo e dall’aggressività o litigiosità.

3. Potrei dire che cessando le relazioni sessuali e le impurità, avete cessato di bombardare la vostra capacità di amare. Perché il peccato, come ricorda Giovanni Paolo II, danneggia sempre chi lo compie con un’oscura e potente forza distruzione.
Cessare il bombardamento è già una gran cosa.
Ma adesso si tratta di ricostruire.
E nella ricostruzione non si può non tener conto di quanto dice la Sacra Scrittura quando ci mette in guardia dalle inclinazioni al male presenti nell’uomo ferito dal peccato originale.
Tra le varie  inclinazioni viene menzionata esplicitamente anche la concupiscenza della carne” (1 Gv 2,16).

4. Permettendo che il vostro amore venisse ferito per tanto tempo dalla concupiscenza della carne portate ancora in voi una certa fragilità nei confronti dell’egoismo e della litigiosità.
L’appagamento sessuale vi permetteva di credere che tutto fosse a posto, che ci fosse vera armonia di coppia.
Adesso scoprite che l’armonia c’era solo ad un livello più epidermico, ma non ancora nel rapporto più profondo, quello delle menti e dei cuori, l’unico che dà solidità al rapporto di coppia nella buona e nella cattiva sorte.

5. In questa situazione, sotto certi aspetti provvidenziale, il Signore vi chiama ad imparare ad amare.
Vi chiede di imparare da amare da Lui che è l’Amore per essenza.
Quando nella Sacra Scrittura si legge che Dio è Amore (1 Gv 4,8), non s’intende dire semplicemente che Dio ama, ma che è l’Amore per essenza.
La sua natura è l’Amore, niente altro che Amore.
Incarnandosi, ha voluto svelare l’Amore e chiama gli uomini ad imparare ad amare da Lui.
Anzi in riferimento a questo dice: “vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 13,34).

6. Se amare è donare per rendere felice la persona che si ama, viene da sé che nelle cose opinabili si rinunci volentieri ai propri puntigli e ai propri capricci per far contento l’altro.
Amare una persona significa compiacersi di lei, della sua persona, del suo modo di fare, delle sue vedute, delle sue prospettive.
Come vi può essere litigiosità o aggressività nell’amore, nel compiacersi dell’altro, e più precisamente delle sue vedute, delle sue prospettive? Sarebbe una contraddizione.
In questo senso dobbiamo intendere le parole del Signore: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso” (Mt 16,4). Non si tratta di autolesionesimo, ma di una forma più alta di amore che non fatica a perdersi, a svenarsi per la persona che si ama, lieti e orgogliosi di poterlo fare.

8. “Imparate da me”, dice Gesù (Mt 11,29).
In questo momento siete chiamati tutti e due ad amarvi nel Signore.
Anzi siete chiamati a volervi a vicenda il bene più grande che è Gesù stesso presente e dimorante nel vostro cuore.
Tutto quello che fate, fatelo per il Signore (Col 3,23)! E cioè come se lo faceste al Signore. Allora avrete la volontà di far di tutto per non contristarvi mai.
Questo diventerà lo stimolo per l’esercizio di tutte le virtù, che rendono amabile il vostro stare insieme.

9. Fatelo per il Signore! E cioè perché il Signori dimori nei vostri cuori in maniera sempre più profonda e per amarvi l’un l’altro col cuore del Signore.
Vale anche per voi due l’insegnamento di san Paolo: “Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo nel bene, per edificarlo. Anche Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso” (Rm 15,2-3).

10. Cercate questa forza nel Signore.
Pregate  molto l’uno per l’altro.
Pregate anche insieme, soprattutto col santo Rosario, perché dopo aver pregato col Rosario si sperimenta una grande pace. Si direbbe che dopo aver pregato con questa preghiera gli spiriti cattivi si allontanino.
E non può essere diversamente. Perché la presenza di Maria mette in fuga il comune avversario e lo rende incapace di tendervi insidie.

11. Intanto da parte tua proteggi la tua capacità di amare vigilando sull’amicizia parallela che stai coltivando.
Diventa più difficile ricostruire con la tua ragazza – con la quale hai pure qualche debito – quando contemporaneamente coltivi e ricerchi un’altra amicizia.

Ti assicuro la mia preghiera, persuaso come sono che “se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori” (Sal 127,1) e ti benedico.
Padre Angelo