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Quesito

Salve Padre Angelo,
la ringrazio ancora per le sue ottime risposte, così precise e comprensibili. Ora vengo al dunque: da più di un anno, grazie a Dio, vivo la mia vita spirituale molto intensamente, vado a messa tutte le domeniche e molto spesso anche di settimana, infatti ogni volta che per motivi vari non riesco a partecipare alla Santa Messa, anche quella feriale, mi sento triste, inoltre mi confesso ogni due settimane. e inoltre vado spesso a pregare il Signore nelle Adorazioni Eucaristiche.
Una cosa però mi da ancora problemi, sono i pensieri impuri, le bestemmie (pronunciate ogni giorno, miliardi di volte dai miei compagni di scuola, anche per farmi dei dispetti, poiché sanno che sono un cristiano convinto) che colpiscono continuamente la mia mente, in particolar modo durante la Santa Messa, come se questi pensieri volessero che io fossi turbato prima di ricevere la Comunione.
Poi ricordo una notte terribile, mi risvegliai di soprassalto, non so se stavo sognando o meno, poiché mi sembrava di essere assediato sia sensualmente che anche mentalmente, spero vivamente in quell’occasione di non aver compiuto peccato, neanche veniale, a parte il fatto che tutto quello che mi accadeva era totalmente contro la mia volontà, anche se comunque mi lasciò un senso di profondo sconforto morale, è come se più tenti di vivere una vita estremamente santa, più venga tentato e attaccato in questo modo.
Comunque credo di sapere perché venga tentato così, il fatto è che pur essendo ancora molto giovane, io voglio in modo convinto diventare sacerdote, perché voglio amare intensamente il Signore e portare lui agli altri per salvare le loro anime, ma credo che questo non piaccia a qualcuno, che ha il piacere di darmi fastidio. Ma è anche presente l’altro lato della medaglia, ad esempio, l’altra notte ho fatto un sogno bellissimo, in cui dissi alla mia famiglia di voler entrare in seminario e andai a vivere li. Appena mi risvegliai ebbi un grandissimo senso di pace e serenità.
Cosa mi consiglia padre contro questi attacchi che mi vengono fatti?
Grazie mille, la ricorderò nella mia preghiera.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. sono contento di risponderti oggi, festa del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Nel Diario di santa Faustina Kowalska, nell’ultimo racconto della sua vita che fa riferimento proprio alla festa del Sacro Cuore del 1938 (quell’anno cadeva il 24 giugno), si legge:
“Oggi ho visto il Sacr.mo Cuore di Gesù in cielo in un grande splendore.
Dalla ferita uscivano i raggi e si diffondevano sul mondo intero.
Oggi è venuto da me il Signore ed ha detto: «Figlia Mia, aiutaMi a salvare le anime.
Andrai da un peccatore agonizzante e reciterai la coroncina e con ciò gli otterrai la fiducia nella Mia Misericordia, poiché è già nella disperazione».
Improvvisamente mi trovai in una capanna sconosciuta, dove stava agonizzando fra dolori tremendi un uomo già avanti negli anni. Attorno al letto c’era una moltitudine di demoni e la famiglia in lacrime.
Appena cominciai a pregare, gli spiriti delle tenebre si dispersero con sibili indirizzando minacce contro di me.
Quell’anima si rasserenò e piena di fiducia si addormentò nel Signore. Nello stesso istante mi ritrovai nella mia stanza. Come ciò avvenga, non lo so” (Diario 1796-1798).

2. Ebbe anzitutto una visione stupenda: la contemplazione del “Sacr.mo Cuore di Gesù in cielo in un grande splendore”.
E poi “i raggi che uscivano dalla ferita che si diffondevano sul mondo intero”.
Dev’essere stata una visione così bella da imprimersi in maniera potente nel suo animo così da non saper volgere lo sguardo altrove durante la giornata.
È stata una visione di Paradiso e nella stesso tempo di grande consolazione per l’umanità, che ha visto oggetto di continua tenerezza da parte di Dio Padre, soprattutto nel giorno in cui da tutte le parti si adora e si ringrazia il Cuore di Gesù.

3. C’è stato poi l’invito del Signore a collaborare con Lui per la salvezza di un peccatore agonizzante.
Santa Faustina, attraverso un fenomeno di bilocazione fu accanto ad un peccatore agonizzante, circondato da una moltitudine di demoni.
Appena  cominciò a recitare la coroncina subito “gli spiriti delle tenebre si dispersero con sibili indirizzando minacce contro di me”.
Anche nella vita di santa Caterina da Siena si legge qualcosa di simile. Aveva visto due condannati a morte che venivano condotti al patibolo.
I carnefici tormentavano i loro corpi con ferri roventi. Mentre i demoni (anche qui una moltitudine) tormentavano le loro anime incitandoli a bestemmiare in ogni modo.
Caterina subito si mise a pregare per la loro salvezza eterna.  Quei demoni le dicevano: “smettila, altrimenti verremo dentro di te e tormenteremo anche te”.
Ma Caterina continuò per la sua strada.
E i demoni che avevano minacciato tanto Santa Faustina quanto santa Caterina (ambedue morte all’età di 33 anni), non poterono fare nulla contro di loro.

4. Così anche per te.
Potrei dire che una moltitudine di demoni cerca di tormentarti e di farti volgere lo sguardo su di loro nei momenti più sacri della tua vita.
Ma non badare ai loro tormenti.
Continua per la tua strada a servire il Signore.
Tutti i pensieri che ti assalgono non riescono a farti commettere neanche un peccato veniale, perché per commettere peccato è necessario l’assenso.

5. Forse il Signore ti sta dicendo che le anime che sei chiamato a salvare hanno un costo. L’inferno cercherà di rivoltarsi contro di te con tante minacce per incuterti timore e farti desistere. Ma stai tranquillo. L’inferno non ti potrà far nulla se tu non gli apri la porta.
Certo, quando sei tentato, perdi la pace e la soavità dello spirito che spesso accompagnano i momenti più alti e sacri della nostra esistenza.
Ma tu offri generosamente questa rinuncia che ti viene imposta purché altri, al tuo posto e in quel medesimo momento, possano godere della conversione, dell’incontro col Signore, della grazia dei sacramenti e della vita eterna.
Attraverso queste esperienze il Signore ti insegna ad essere apostolo fin d’ora.
Il tempo che precede il sacerdozio è il tempo in cui il Signore prepara a conquistare anime. E le anime si conquistano solo sborsando un prezzo.
Lo aveva ben capito Padre Pio da Pietrelcina, il quale diceva che “le anime non vengono regalate a nessuno. Ma si pagano tutte con la medesima moneta con cui ha cominciato a comperarle Nostro Signore”.

6. Sono contento che il Signore venga a consolarti come ha fatto con san Paolo, il quale, passata una brutta giornata a Gerusalemme, la notte seguente ricevette una visita del Signore che lo rincuorò e gli disse che come aveva reso testimonianza a Gerusalemme, così avrebbe dovuta renderla anche a Roma (At 23,11).

7. Intanto il Signore ti mette accanto dei compagni per i quali avverti sempre di più la chiamata del Signore per salvarli.
Sentiti inviato presso di loro come Santa Faustina. Che le tue preghiere per loro possano mettere in fuga la moltitudine di demoni che cercano di tormentarli e di vincerli! 

8. Continua a vivere intensamente unito al Signore in tutti i momenti che mi hai descritto e a frequentare con regolarità la confessione sacramentale.
In particolare, per le adorazioni o visite al SS. Sacramento, mi piace ricordare quanto ha detto Giovanni Paolo II nell’enciclica Ecclesia de Eucharistia: “È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto (cfr Gv 13,25), essere toccati dall’amore infinito del suo cuore” (EE 25).
Il discepolo prediletto quella volta chiese al Signore una cosa. E il Signore gli diede subito pronta soddisfazione.
Così fa con noi tutte le volte che lo visitiamo.
Per questo don Bosco amava ripetere ai suoi ragazzi: “Volete che il Signore vi faccia tante grazie? Visitatelo spesso.
Volete che ve ne faccia poche? Visitatelo poco.
Volete che non ve ne faccia affatto? Non visitatelo per nulla”
Visitalo spesso anche per i tuoi compagni, perché il Signore dia loro grazia di sentirsi toccati nel cuore.

Stamattina ti ho ricordato nella S. Messa.
Ho ringraziato il Signore perché ti chiama al sacerdozio.
E gli ho chiesto che ti tenga sempre sopra le sue spalle come ha tenuto sulle sue spalle la pecorella smarrita e ritrovata.
L’ha messa sulle sue spalle perché fosse più al sicuro e non potesse perdersi più.
Pregherò ancora per te.
Ti ringrazio molto per la preghiera che mi hai promesso e ti benedico.
Padre Angelo