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Quesito
Caro Padre Angelo,
volevo informarla che il mio cammino verso la castità procede e sono pieno di gioia.
E’ da un po’ che le tentazioni non ci sono o se compaiono con l’aiuto del Santo Rosario, della Coroncina della Divina Misericordia e di altre devozioni riesco a liberarmi.
Adesso mi confesso molto regolarmente, quasi una volta alla settimana.
Mi accosto alla Santa Messa e alla Santa Comunione non solo la domenica, ma anche in altri giorni della settimana.
Cerco di pregare regolarmente e di partecipare sempre di più alle feste religiose.
Il 12 e 13 ottobre sono andato a Roma a vedere la Madonna di Fatima da solo e sono stato accolto da un mio amico che mi ha fatto da guida durante il mio soggiorno. E’ stata un’esperienza molto intensa, ricca di grandi emozioni… il mio cuore traboccava d’amore.
Dopo la messa di Papa Francesco stavo per piangere perché sentivo che dovevo partire lasciando quella assemblea immensa di gente che partecipava con gioia alla Santa Messa.
Il Signore mi ha dato un altro segno di quanto mi ama… ero in pace col tutto. Adesso si va avanti con felicità.
A volte capita che la croce pesa, ma la preghiera mi aiuta a sopportare il suo peso. Il Signore misericordioso mi sta svelando piano piano cosa vuole da me e io gioisco perché, sebbene io non conosca ancora il suo piano divino, sono sicuro che prima o poi mi si aprirà una strada nuova e nuovi orizzonti di luce. Sia fatta la volontà del Signore, non la mia… perché solo con lui si può essere veramente felici.
Dovrò pregare molto per mantenere accesa questa fiamma che mi arde nel petto… Fede, Speranza, Carità e Purezza sono i pilastri di questi giorni.
Non ho avuto la speranza di conoscerla dal vivo, ma le posso dire che le voglio molto bene perché mi ha saputo amare per quello che sono, incoraggiandomi e confortandomi con le sue parole misericordiose. Pregherò per lei la Madonna e il Padre affinché lei continui a coltivare questo suo grande dono di sapere aiutare gli altri con grande amore, comprensione e tenerezza.
Gioisca con me perché il "Regno dei Cieli" è già sulla Terra e perché Dio ci ama infinitamente.
Grazie di tutto padre e Dio la benedica.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sono passati quasi tre mesi da che mi hai scritto queste belle parole che desidero mettere a profitto di tutti i nostri visitatori perché sono la testimonianza più eloquente di quanto sia bello vivere con il Signore.
2. Desidero innanzitutto sottolineare lo stretto legame che c’è tra la purezza e il giusto della presenza del Signore.
Si legge nella Sacra Scrittura: “Alla sapienza rivolsi il mio desiderio, e la trovai nella purezza” (Sir 51,20).
Questa sapienza è sinonimo di Dio. Nel cap. 24 del libro del Siracide si presenta come una persona. È infatti la Sapienza di Dio, è Dio stesso.
Allora possiamo intendere Sir 51,20 anche così: “Ho cercato Dio e l’ho trovato nella purezza”.
Solo nella purezza si trova Dio.
Qualcuno ha scritto a proposito della sua ricerca di Dio: “L’ho cercato ma non l’ho trovato” (quaesivi et non inveni). Se non si ha il cuore puro, Dio non lo si può trovare.
Non invano Gesù ha detto: “beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Mt 5,8).
San Tommaso dice che “la purezza prepara e predispone alla visione di Dio, e consiste nella purificazione dell’affetto dagli attaccamenti disordinati” (Somma teologica, II-II,8,7).
3. Mi scrivi che “è da un po’ che le tentazioni non ci sono o se compaiono con l’aiuto del Santo Rosario, della Coroncina della Divina Misericordia e di altre devozioni riesco a liberarmi”.
La purezza non sta in piedi da sola. Ha bisogno di essere nutrita e irrobustita.
Finché siamo di qua non siamo immuni dalle tentazioni. Ma i quotidiani esercizi di pietà ci permettono di volare come sopra ali di aquila e di avvicinarci sempre più al Signore (Es 19,4).
Le tentazioni, sì, ci sono, ma quando vivi in grazia, ti sfiorano soltanto.
4. Ormai puoi capire per esperienza personale ciò che si legge nelle Scritture: “Quelli infatti che sono stati una volta illuminati… hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro” (Eb 6,4-5).
La differenza tra chi non vive in grazia e chi vive in grazia è questa: quelli che non vivono in grazia al massimo possono conoscere le cose riguardanti Dio e la vita futura; chi vive in grazia invece le conosce e le gusta. Anzi, le conosce di più perché il gusto conferisce una conoscenza nuova, che non è semplicemente una conoscenza per sentito dire, ma una conoscenza esperienziale, piena di gioia.
5. Vivere in grazia per te non è una fatica, ma una gioia.
Così come è una gioia il poter compiere tutte le tue pratiche quotidiane.
Queste sono come sorgenti alle quali ti abbeveri, un respirare in profondità, così che poi ti senti meglio.
Chi non ha gustato quello che gustato tu, non capisce perché tu ne sia così attratto e non possa più farne a meno.
Questo è dato di capirlo solo a chi ne fa esperienza.
6. Ti chiedo di perseverare in questo, memore di quanto dice Sant’Agostino: “Aggiungi sempre, avanza sempre, progredisci sempre. Non fermarti lungo la via, non indietreggiare, non deviare. Chi non va avanti, si ferma; torna indietro chi si volge di nuovo alle cose da cui si era allontanato” (Serm.169, c. 15, n. 18) e di quanto dice S. Gregorio Magno nella sua: “nella nostra vita l’anima è come una nave che risale la corrente del fiume. Non le è permesso fermarsi in nessun luogo perché, se non si tende verso l’alto, si è destinati a tornare in basso” (Regola pastorale, III, 34).
7. Mi scrivi: “Il Signore misericordioso mi sta svelando piano piano cosa vuole da me e io gioisco perché, sebbene io non conosca ancora il suo piano divino, sono sicuro che prima o poi mi si aprirà una strada nuova e nuovi orizzonti di luce”.
Ti rispondo oggi, festa della conversione di San Paolo.
Ti consiglio di domandare al Signore ciò che gli ha chiesto San Paolo appena folgorato sulla strada di Damasco: «Che cosa vuoi che io faccia, Signore?» (At 22,10).
Digli che sei disposto a mettere tutte le tue energie al suo servizio, per qualunque strada Egli ti scelga.
Ti ringrazio molto per la promessa di preghiere.
Anch’io ti accompagnerò con la mia e intanto ti benedico.
Padre Angelo