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Quesito
Gentilissimo padre Angelo,
La ringrazio per la cortese disponibilità. Colgo l’occasione per porLe un’altra domanda. Esiste un istituto paragonabile all’antico rito del fidanzamento? Forse non sono stato chiaro e preciso, provo a chiarire. Esiste una formula (chiamiamola così) per rendere ufficiale il fidanzamento? Intendo: esiste un momento antecedente il matrimonio che una giovane coppia potrebbe vivere insieme? So che un tempo il fidanzamento era un momento ufficiale e molto solenne. La Chiesa prevede qualcosa di simile? Due giovani che percorrono una strada insieme hanno la possibilità di veder riconosciuto il loro status (chiamiamolo così)?
C’è (ci potrebbe essere) una tappa intermedia che precede il matrimonio?
Grazie per l’attenzione, distinti saluti
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. no, non esiste un momento antecedente al matrimonio durante il quale una giovane coppia possa vivere insieme.
Quello che tu chiami “vivere insieme” si esprimerebbe necessariamente anche nel rapporto sessuale, che tra due persone non ancora fra sposate è necessariamente falsato.
2. E questo, come ha già detto altre volte, per un doppio motivo:
primo, perché suppone la donazione totale e irrevocabile all’altro.
E questa donazione non c’è.
Neanche la promessa di fidanzamento fatta con gli sponsali vincola una persona.
Solo il sì del consenso coniugale cambia le persone e le rende una appartenente all’altra.
secondo, perché normalmente per evitare il concepimento, non essendoci ancora la stabilità giuridica del matrimonio, si ricorre alla contraccezione, e cioè si nega di donare all’altro quel di più che per sua natura quell’atto possiede per essere un autentico atto di amore. Nella contraccezione uno non si dona in totalità, non mette la propria vita in gioco, falsificando così, come diceva Giovanni Paolo II, la natura stessa del rapporto sessuale.
3. La chiesa non prevede uno status intermedio, dove si finge di essere marito e moglie o si prova ad essere marito e moglie.
Per questo è giusta l’espressione che suona così: per il matrimonio non esiste il noviziato.
4. Se poi tra i due c’è ferma volontà di sposarsi, mi pare che la cosa più logica sia quella che si sposino.
Se non lo fanno, è perché sono insicuri.
Il che significa che la donazione totale non c’è e che per questo una eventuale convivenza pregiudicherebbe il perfezionamento del loro amore, essendo in se stessa falsata.
5. Ma poi diciamo tutta la verità: quando due giovani decidono di andare a convivere la loro purezza è del tutto compromessa o persa.
Ciò significa che è già sbagliato il cammino che stanno percorrendo e che non può portali molto lontano.
Quando parlano di convivenza sembra che sia già troppo tardi per correre ai ripari, a meno che ci sia un’irruzione di grazia che spinga alla conversione.
Ti ringrazio, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo