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Quesito
Buongiorno Padre Angelo,
come vede non l’ho dimenticata, così se non le arreco troppo disturbo le chiedo ancora altre cose.
La prima è una domanda che mi ha posto mia moglie e mi ha detto di chiedere a qualcuno,
e cioè che cosa vuol dire che la Madonna è stata concepita senza peccato originale? è una cosa legata a Gioacchino ed Anna?
Un’altra richiesta è mia, poichè sto leggendo scritti di Santa Gemma Galgani, e sempre più leggo scritti di mistici stigmatizzati o meno (Beata Maria Bolognesi, Padre Pio, Santa Faustina) -che mi attraggono molto – e in comune hanno questa idea di un rapporto tra amore e sofferenza, che mi crea perplessità, confusione e, devo dire, paura…. poichè sembra che Amare Dio e soffrire sia tutt’uno, quasi che Dio avesse bisogno delle sofferenze per salvare i peccatori, ma non capisco questo legame, perchè la mia sofferenza dovrebbe aiutare un peccatore? perchè Dio sembra avere questo bisogno perchè siano salvati i peccatori?
L’ultima domanda è questa: certo il demonio è più furbo di noi e ci trae in inganno, e dunque noi siamo deboli senza Dio, e dunque a me sembra che vi siano state e vi siano ancora condizioni tali per cui è difficilissimo per l’uomo sottrarsi all’inganno del demonio, perchè dunque siamo colpevoli di peccato se siamo ingannati in una condizione tale per cui non abbiamo reali strumenti di difesa? cioè a me sembra che il peccato originale, date le condizioni date, fosse in realtà inevitabile. Come dire che forse è colpa di Dio che ci ha messo in una condizione tale che non avremmo potuto sottrarci al peccato. E dunque perchè siamo colpevoli?
Grazie infinite per le sue risposte,
Daniele
Risposta del sacerdote
Caro Daniele,
1. per immacolata concezione di Maria s’intende che la Madonna è stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante della sua esistenza.
Qui Gioacchino e Anna non c’entrano niente.
In quanto sposi hanno fatto tutto quello che devono fare i comuni sposi per diventare genitori.
Ma non è dipeso da loro che la loro Figlia fosse immune dal peccato originale, che la sua anima fosse tutta santa e immune da inclinazioni al male.
Tutto questo è stato frutto di un singolare privilegio accordatole da Dio in previsione dei meriti di suo Figlio e in vista della sua eccezionale maternità.
2. Mi chiedi perché il Signore abbia chiesto a tante anime Sante, come quelle che mi hai citato, di passare attraverso la sofferenza.
Dio non cerca negli uomini la sofferenza, ma cerca l’amore.
È l’amore (sarebbe meglio dire: la carità) che in quanto tale ha la capacità di unire a Dio.
La sofferenza ha lo scopo di suscitare e di ingrandire l’amore perché nella sofferenza – se è ben vissuta – si dona di più, si dona anche quello che costa molto.
3. In alcuni Santi la sofferenza è più vistosa perché il Signore li ha chiamati a cooperare in maniera eccezionale ad espiare insieme con Lui i peccati degli uomini.
Ora l’espiazione, in quanto tale, è causa di sofferenza.
Si espia proprio andando nella direzione diversa da quella che ci si è presa col peccato.
Anche gli uomini fanno così con coloro che si sono comportati male. Li mettono in luoghi di pena perché paghino le colpe, riparino e per il loro ricupero morale.
4. Sì, il demonio è più furbo di noi. Potrei dire più intelligente di noi, perché la sua mente è una mente angelica.
Tuttavia Dio non ci ha lasciato soli.
Ci ha dato anzitutto una corazza molto forte, che mette paura al demonio e lo getta in fuga. Questa corazza è la grazia di Dio, la grazia santificante.
Per mezzo della grazia che porta in noi la presenza personale di Dio, diventiamo più forti del demonio.
In questa linea Adamo ed Eva erano in assoluto più forti del demonio. Avevano tutte le risorse per metterlo in fuga e vincerlo. Ma non hanno voluto.
5. Anche noi abbiamo a portata di mano questa risorsa, che ci permette di portare nel nostro cuore anche la presenza della Madonna.
La presenza della Madonna è incompatibile con quella del demonio e, anzi, lo mette in fuga.
Senza dire della presenza del nostro Angelo custode e della compagnia dei Santi.
Abbiamo inoltre i grandi mezzi dei Sacramenti e dei sacramentali.
6. Pertanto nel combattimento col male, nel combattimento col demonio e con l’inferno non siamo più deboli, ma più forti.
Dipende solo da noi non privarci di tutti questi mezzi.
Senza questi mezzi diventiamo invece più deboli del demonio perché da noi stessi, consapevolmente o meno, ci mettiamo sotto il suo influsso.
7. Per fortuna nostra o, meglio per singolare Provvidenza e amore del Signore, anche quando ci mettiamo da noi stessi sotto l’influsso del demonio col peccato mortale, Dio non ci abbandona e continua a fare di tutto per far presa nel nostro cuore e strapparci dal nostro avversario.
Anche per questo siamo fiduciosi.
Sebbene siamo capaci di abbandonare Dio, Dio tuttavia non ci abbandona e continua ad amarci d’immenso amore.
Sapere che Dio continua ad amarci sempre, anche quando pecchiamo, è fonte di grande conforto. E Dio, che continua ad amarci sempre, è più forte del demonio.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo