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Quesito

Caro Padre,
mi potrebbe spiegare cosa è il battesimo di desiderio e se si può applicare ad un bambino morto in seguito ad aborto procurato?
Vorrei dare pace a quella creatura e sapere se mi posso rivolgere ad un prete qualsiasi e la procedura da seguire.
grazie mille….La abbraccio forte.
Eugenio


Risposta del sacerdote

Caro Eugenio, 
1. il battesimo di desiderio è quello dei catecumeni che hanno chiesto il Battesimo, ma muoiono prima di riceverlo.

2. Applicare il Battesimo ad uno che è già morto non ha senso perché si trova già nella sua situazione definitiva.

3. Si può aiutarlo se è in purgatorio, ma un bambino prima di giungere all’uso di ragione non ha peccati e non può andare in purgatorio.

4. Rimane solo la speranza che Dio gli abbia dato un lume e una grazia per poter proporzionarsi alla vita soprannaturale del paradiso.

5. Questa speranza è ben fondata perché Dio fa di tutto attraverso vie misteriose che lui solo conosce per portar tutti alla salvezza.
Il catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti, la grande misericordia di Dio che vuole salvi tutti gli uomini (1Tm 2,4) e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite» (Mc 10,14), ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza Battesimo. Tanto più pressante è perciò l’invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo Battesimo” (CCC 1261).

6. Ma per i bambini morti per aborto procurato Giovanni Paolo II è andato ancora più in là affermando nell’enciclica Evangelium vitae che questi bambini vivono nel Signore, e cioè sono in Paradiso.
Rivolgendosi alle donne che hanno abortito e, possiamo dire, anche a coloro che hanno cooperato all’aborto, scrive: “Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione. Vi accorgerete che nulla è perduto e potrete chiedere perdono anche al vostro bambino, che ora vive nel Signore” (EV 99).

7. Se per questi bambini ormai non possiamo fare nulla, possiamo invece far molto per quelli che stanno per essere uccisi mediante aborto.
Nella medesima enciclica Giovanni Paolo II dice che “è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero…
Gesù stesso ci ha mostrato col suo esempio che preghiera e digiuno sono le armi principali e più efficaci contro le forze del male (Mt 4,1-11) e ha insegnato ai suoi discepoli che alcuni demoni non si scacciano se non in questo modo (Mc 9,29).
Ritroviamo dunque l’umiltà e il coraggio di pregare e digiunare…” (EV 100).

8. Quest’umiltà e questo coraggio dobbiamo ritrovarlo tutti perché ne va di mezzo la vita di molti.
Allora se non puoi andare da un sacerdote perché dia il Battesimo ad un bambino che è già morto, puoi riferiti a lui per la celebrazione di sante Messe perché questa piaga dell’aborto venga meno e il maggior numero possa essere salvato anche per la vita presente.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo