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Quesito
Buonasera Padre Angelo, lieto di conoscerla, io sono Marco.
Le scrivo oggi per cercare di risolvere un dubbio che mi assilla da tempo e lei sembra che possa essere la persona adatta per questo.
Il mio dubbio è quello di capire, come mai gli ortodossi venerano alcuni e molti dei loro Santi che hanno avuto miracoli o visioni?
Stando alla nostra dottrina, solo il cattolicesimo è la vera religione da seguire, ed i fenomeni “paranormali” in teoria spetterebbero solo ai nostri.
Come fanno queste persone “sante” ortodosse ad avere queste esperienze quando nel nostro credo Cattolico non sono stati riconosciuti? E se soprattutto appartengono ad una dottrina “non esatta” come il cattolicesimo?
Attendo una sua risposta Padre.
La ringrazio in anticipo e che Dio la Benedica.
Con affetto.
Risposta del sacerdote
Caro Marco,
innanzitutto ti domando scusa per il forte ritardo con cui ti rispondo. Sono passati quasi due anni.
1. La risposta al tuo quesito si può trovare quasi nelle stesse parole che hai usato: parli infatti di fenomeni paranormali che presentano caratteri di inspiegabilità.
Ma il miracolo non è un fenomeno paranormale.
2. Tuttavia il paranormale, sebbene inspiegabile, rimane un fatto del tutto naturale.
Aldilà del paranormale vi è quello che teologi chiamano preternaturale.
Preternaturale è ciò che viene dal di fuori della natura umana.
Tali, ad esempio, sono gli interventi degli angeli o dei demoni, i quali sono angeli sebbene ribelli. Si tratta di interventi che sono al di fuori delle nostre capacità umane.
Gli angeli o i demoni hanno alcuni poteri in questo mondo. Per comparire devono organizzarsi un corpo o qualcosa di simile, perché diversamente non potrebbero essere visti.
Ugualmente possono organizzare la materia per farsi sentire.
È attestato dagli storici che anche la Pizia, sacerdotessa di Apollo, proclamava i suoi oracoli nel tempio di Delfi. Tutti li potevano sentire. Così avveniva anche in altri santuari dell’antichità pagana. Evidentemente in questi casi venivano dei demoni, come dice San Paolo.
Se è così, fenomeni preternaturali si possono trovare non solo nelle chiese ortodosse, ma anche presso islamici o altre religioni.
3. Inoltre va ricordato che Dio può concedere dei favori straordinari a chiunque lo invoca con retta coscienza.
Perché non potrebbe soccorrere i bambini degli islamici o degli induisti e via dicendo?
Per cui dappertutto si possono trovare grazie o favori celesti perché Dio è Padre e ama infinitamente ogni uomo. L’ha creato e lo governa al fine di dargli niente meno che tutto ciò che ab aeterno ha dato al suo Figlio Unigenito.
4. Ma il miracolo non è né un fenomeno paranormale né semplicemente una grazia o un favore celeste e neanche un fenomeno preternaturale.
Nel suo modo di realizzarsi è soprannaturale. I teologi lo direbbero un soprannaturale quod modum, e non quod substantiam. Vale a dire: è soprannaturale solo nel suo modo di esprimersi, mentre il suo effetto è sempre naturale, come ad esempio una guarigione miracolosa.
La grazia santificante invece è soprannaturale in se stessa e santifica le persone.
5. Che cos’è allora il miracolo?
San Tommaso, che è il principe dei teologi, dice che per miracolo s’intende “ciò che è compiuto da Dio fuori dell’ordine di tutta la natura creata” (Somma teologica, I, 110, 4) e pertanto al di fuori anche della portata degli angeli e dei demoni, perché anch’essi, sebbene non abbiano una natura umana, fanno parte della natura creata.
Pertanto “solo Dio può fare miracoli” (Ib.).
5. Tenendo i piedi per terra San Tommaso dice: “Miracoli veri e propri sono i fatti che trascendono l’ordine di tutta la natura creata.
Ma poiché noi non conosciamo tutte le forze della natura, ne segue che un fatto compiutosi fuori dell’ordine della natura da noi conosciuta, per mezzo di una virtù creata, ma occulta, si dica miracolo, non in senso assoluto, ma relativamente a noi” (Ib., ad 2).
In questo senso si possono trovare miracoli anche nella chiesa ortodosse. Ma di per sé non sono veri miracoli.
Pertanto non ci sono veri miracoli nelle chiese ortodosse e tantomeno presso i protestanti.
6. Proprio perché Dio concede miracoli per confermare la verità predicata o per mostrare la santità di una persona da proporre come esempio, San Francesco di Sales, dottore della Chiesa, polemizzando con i protestanti, dice che “non c’è quasi nessun articolo nella nostra Religione che non sia stato comprovato da Dio con miracoli”.
E aggiunge che “i miracoli, che avvengono nella Chiesa, dimostrano dove si trova la vera Chiesa e costituiscono una sufficiente dimostrazione alla sua credibilità” (Controversie, II, 7, 1).
7. Va detto infine – ed è doveroso e doloroso rilevarlo – che i protestanti e anche gli ortodossi considerano i miracoli della Chiesa cattolica come opera del demonio.
Sicché considerano opera del demonio tutto ciò che avviene a Lourdes e tutto ciò che avviene per opera di padre Pio.
Si comprende perché dicano così: diversamente dovrebbero subito diventare cattolici.
Ma se si legge senza pregiudizi la vicenda di Lourdes non si può non convenire con ciò che ha scritto monsignor Laurence vescovo di Tarbes, sotto la cui giurisdizione apparteneva Lourdes, il 18 gennaio 1862 nella lettera pastorale contenente il giudizio sulle apparizioni avvenute nella grotta di Massabielle: “Noi abbiamo la convinzione che l’Apparizione è soprannaturale e divina…
La nostra convinzione è fondata sulla testimonianza di Bernadette, ma soprattutto sui fatti avvenuti (i miracoli) che non possono essere spiegati senza divino intervento…
L’Apparizione è divina perché le guarigioni portano un’impronta divina…
Ciò che viene da Dio è verità. In conseguenza l’Apparizione che si è chiamata Immacolata Concezione, come Bernadette ha visto e udito, è la Santissima Vergine. Gridiamo dunque: il dito di Dio è qui!”.
Anche i sommi sacerdoti, che non potevano non rilevare i miracoli compiuti da Gesù, dicevano la stessa cosa: che egli compiva quelle cose con la forza che gli arrivava dal peggiore dei demoni, Beelzebul.
Ma i miracoli rimangono e non è possibile negarli.
Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo