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Caro Padre Angelo buongiorno,
vorrei sottoporle un problema che manda in crisi la mia fede: se Dio ha scelto il nostro pianeta per incarnarsi e manifestarsi, suppongo che nel resto dell’universo non ci siano forme di vita intelligente paragonabili alla nostra e che noi, esseri umani, rappresentiamo il vertice della Creazione. Ma se tutto ciò è vero perché Dio ha creato un universo così sterminato, con miliardi di galassie, del quale la terra rappresenta solo una parte meno che insignificante?
Vorrei sapere se la Chiesa si è espressa a tal proposito, in caso negativo o positivo, mi interesserebbe sapere anche la sua personale opinione.
Grazie, la ricorderò nelle mie preghiere
Luigi
Caro Luigi,
1. la grandezza e l’immensità della creazione ci rimandano agli attributi di Dio.
Nella Liturgia della Chiesa diciamo: “I cieli e la terra sono pieni della sua gloria”.
2. La Sacra Scrittura lo afferma chiaramente nel libro della Sapienza: “Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore” (Sap 13,3-5).
3. Ugualmente il libro del Siracide: “Quanto sono amabili tutte le sue opere! E appena una scintilla se ne può osservare” (Sir 42,22).
Poco prima aveva detto: “Il sole che risplende vede tutto, della gloria del Signore sono piene le sue opere.
Neppure ai santi del Signore è dato di narrare tutte le sue meraviglie, che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito perché l’universo stesse saldo nella sua gloria” (Sir 42,16-17).
4. L’immensità del creato rimanda all’immensità di Dio.
Se ci stupisce l’immensità del creato, ebbene questa è niente di fronte all’immensità di Dio. Ne è solo un pallido raggio.
Se il creato, da milioni di anni luce fa, è guidato da sapientissime leggi che gli scienziati non finiscono di scoprire, che cosa si deve dire dell’intelligenza di Dio, di cui solo una scintilla è diffusa in tutta la creazione?
5. Di tutto il creato e della sua immensità ognuno di noi dovrebbe ripetere quanto affermava Sant’Ambrogio: “Quando vedi il sole, pensa al suo autore; quando lo contempli meravigliato, loda prima il suo creatore.
Se il sole, semplice creatura, torna così gradito e piacevole, quanto deve essere buono il Sole di giustizia!” (Hexameron 4,1,2).
6. E non solo del sole, ma di tutto il creato si dovrebbero far proprie le espressioni di Dionigi il Mistico: “Sensibile immagine della bontà divina, il sole col suo vasto volume, la sua perfetta bellezza e il suo perpetuo splendore, pallido riflesso di Colui che è buono, manda i suoi raggi a tutto ciò che può riceverli e dispiega lontano i suoi splendori versando su tutto quanto il mondo visibile la sua limpida chiarezza” (De Divinis Nominibus, IV,4).
Del resto la Sacra Scrittura stessa attesta che il cielo è solo il trono di Dio e la terra lo sgabello dei suoi piedi (Is 66,1).
7. Scrivi: se Dio ha scelto il nostro pianeta per incarnarsi e manifestarsi, suppongo che nel resto dell’universo non ci siano forme di vita intelligente paragonabili alla nostra e che noi, esseri umani, rappresentiamo il vertice della Creazione”.
Su questo è necessario essere cauti. La Sacra Scrittura non ci dice nulla in proposito e non possiamo escluderlo a priori.
Certo, se le cose stanno così tutto l’immensa creazione mostra quanto ancor più preziosa sia la vita di ogni uomo agli occhi di Dio.
8. Dici anche che noi rappresentiamo il vertice della creazione.
È vero se a questo sostantivo creazione aggiungi l’aggettivo: visibile.
Perché la natura angelica è superiore alla nostra.
Oggi celebriamo la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù.
In una delle sue Litanie si recita: “Cuore di Gesù, generoso verso tutti quelli che t’invocano”.
Ebbene, volentieri la faccio mia per te.
Ti benedico.
Padre Angelo