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Quesito

Caro padre Angelo,
non ho ancora capito se si possono osservare i Comandamenti e compiere opere buone senza il supporto della Grazia.
Mi può spiegare?
Grazie. Cordiali saluti.
Angelo


Risposta del sacerdote

Caro Angelo,
1. San Tommaso si è posto la tua stessa domanda.
E ha risposto di no. 
Il motivo è che la nostra natura, dopo il peccato originale, è una natura corrotta. Si trova in stato di infermità.
Può compiere dunque qualche opera buona, ma non tutte.

2. Ecco le sue testuali parole:
“Nello stato di natura corrotta l’uomo è impari a quanto potrebbe compiere secondo la sua natura, per cui non è in grado di compiere tutto il bene con le sue forze naturali.
Non essendo tuttavia la natura umana del tutto corrotta col peccato al punto di essere privata di ogni bene naturale, l’uomo anche in tale condizione può compiere determinati beni particolari, come costruire case, piantare vigne, e altre cose del genere; ma non può compiere tutto il bene a lui connaturale senza venir meno in qualche cosa. Come un malato può da se stesso compiere alcuni movimenti, ma non è in grado di compiere perfettamente i moti di un uomo sano se non viene risanato con l’aiuto della medicina.
Perciò (…) nello stato di natura corrotta l’uomo ha bisogno della grazia per due motivi: per essere guarito e per compiere il bene di ordine soprannaturale, che è meritorio” (Somma teologica, I-II, 109,2).

3. Successivamente dopo aver riportato l’insegnamento di Sant’Agostino il quale dice che è proprio dell’eresia pelagiana “credere che l’uomo possa adempiere tutti i divini precetti senza la grazia” dice che “nello stato di natura corrotta l’uomo non può adempiere tutti i divini precetti senza la grazia sanante” (Ib., 4).

4. Confuta anche l’obiezione che prende lo spunto da ciò che si legge nella lettera ai Romani: “I pagani, che non hanno legge, per natura agiscono secondo la legge” (Rm 2,14). Si dovrebbe dunque trarre la conclusione che l’uomo può adempiere i precetti della legge senza la grazia.
Ma, citando Sant’Agostino dice che “non deve impressionare l’affermazione che essi fanno per natura le cose della legge: perché si tratta di un opera compiuta dallo spirito di grazia per instaurare in noi l’immagine di Dio la quale per natura siamo stati creati” (De spiritu et littera, 27).
 Dio infatti può concedere la grazia anche al di fuori dei sacramenti (cfr. ad 1).

5. Anzi afferma pure che l’uomo non può prepararsi da solo alla grazia senza l’aiuto della grazia: “È necessario presupporre un aiuto gratuito di Dio che muova l’anima interiormente o ne ispiri i buoni propositi… Come colui il cui sguardo è distolto dal sole può rivolgersi verso il sole mediante la luce che da lui deriva” (Ib., 109,6).
E aggiunge: “Spetta all’uomo preparare l’animo, perché questo dipende dal suo libero arbitrio. Ma questa preparazione egli non può compierla senza l’aiuto di Dio che muove e attira” (Ib., ad 4).

Con l’augurio di poter compiere tutto il bene sempre accompagnato dalla grazia santificante, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo