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Quesito
Caro Padre Angelo,
La ringrazio per come ci aiuta con tanta pazienza e carità a distinguere meglio ciò che è giusto da ciò che non lo è.
Le volevo porre un quesito che mi tocca personalmente. Premetto che da circa quattro anni sto con un ragazzo che non crede all’importanza della castità, che invece per me è basilare per costruire un rapporto che sia solido e soprattutto sacro. Purtroppo, però, ci troviamo in una condizione di quasi convivenza…mi spiego meglio: il mio ragazzo ha 34 anni e ha perso i genitori più di 10 anni fa. Per quanto mi riguarda ho 30 anni e "vivo" con mia sorella (anche se ci vediamo pochissime volte). Entrambe ci occupiamo di nostra madre disabile che vive con nostra zia nell’appartamento sotto al nostro e nostro padre è lontano ed assente da 15 anni. Questa situazione familiare, purtroppo, mi ha tolto molta stabilità tanto da farmi sentire (mi consenta la parola) un po’ orfana, senza una casa e senza una famiglia che mi protegga e sostenga. Ciò premesso, le dicevo che io e il mio ragazzo da 4 anni "quasi conviviamo" perchè dormiamo insieme e, con tanto sacrificio e determinazione, riesco a non avere rapporti sessuali, anche se tante volte questo fa sorgere contrasti e litigi. Capisco che sia sbagliata la convivenza, io per prima ne sono contraria, ma vorrei tanto non lasciarlo solo prendendomi cura di lui e forse, egoisticamente, vorrei sentirmi parte di qualcosa insieme a lui. Purtroppo, però, questo mio desiderio, nonché necessità, non allontana da me la paura del matrimonio, per il quale ancora non mi sento pronta. Concludo chiedendole se la "convivenza", anche nel caso in cui non ci siano rapporti sessuali, è sbagliata e se sì perchè, o se può essere vista come una di quelle "convivenze comunitarie" vissute nella castità.
La prego di pregare per noi e per tutti i giovani che si sentono confusi e senza meta.
Grazie
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. sono contento della tua determinazione a vivere nella purezza il tuo amore.
Mi dici che sono 4 anni che vivete in questa situazione.
È proprio la purezza che rende più forte e stabile il vostro amore.
2. Quella che tu definisci quasi convivenza non è una cosa regolare, perché induce in tentazione.
D’altra parte prima di concerti questo ragazzo ha vissuto per sei anni senza i suoi genitori.
E avrebbe potuto continuare a farlo.
Ormai però quel passo è stato compiuto e ora avete alle spalle 4 anni di quasi convivenza, ad un passo dal matrimonio
3. Mi dici che in alcuni momenti noti la tentazione che cresce nel tuo ragazzo.
Non c’è da stupirsi di questo dal momento che vivete in un’occasione prossima di peccato. Ma grazie alla tua determinazione questa occasione prossima per voi due diventa remota.
Meglio sarebbe se non dormiste insieme. E qualche soluzione si può trovare con un pò di buona volontà e anche qualche piccolo sacrificio.
4. Tuttavia devo dire che la vostra “quasi convivenza” agli occhi altrui appare come una convivenza. E certamente, per usare un eufemismo, questo non è edificante e di fatto induce molte persone a sbagliare nelle loro valutazioni e nelle loro considerazioni.
Per questo per fare la Santa Comunione dovreste avere l’accorgimento di non suscitare “scandalo” facendola là dove agli occhi altrui non passate per conviventi.
5. Il tuo amore per il ragazzo che ami mi pare vero. Non è egoistico desiderare di sentirti parte di qualcosa insieme a lui.
L’amore porta a questo.
Per ora sei chiamata a divenire parte di qualcosa insieme a lui nella vita spirituale, che è la prima casa che dovete costruire e che dovete abitare.
Per essere parte di qualcosa insieme a lui formando una sola carne è necessario che prima venga attuata l’unione indissolubile dei cuori. E questa viene fatta e sancita dal momento del consenso nuziale.
6. Ci sono tutte le premesse per farlo al più presto.
Non tardare.
Dopo aver valutato che questa è la tua strada e questo è l’uomo giusto devi giungere alla conclusione, e cioè a programmare le nozze, allontanando i timori e confidando maggiormente nell’aiuto del Signore e della Madonna, che vi saranno sempre vicini e vi aiuteranno come hanno fatto con gli sposi di Cana.
Compi dunque il passo che devi fare, abbandonando ogni indugio e con grande fiducia in Nostro Signore e nell’assistenza materna di Maria.
Vi ricordo al Signore e vi benedico.
Padre Angelo