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Quesito
Caro Padre Angelo
Da un po’ ho iniziato a frequentare questo sito e ho dato una lettura alle diverse questioni e ne sono rimasto affascinato e così ho pensato di scriverle per avere una sua risposta sulla mia situazione interiore che mi tormenta. Io ho una tremenda paura di uscire fuori dalla Chiesa. Mi sono riconvertito al cattolicesimo da 5 anni e da quando è successo ho sentito che la mia vita è cambiata totalmente, si è quasi trasfigurata. Il merito è stato della Parola di Dio che lessi per curiosità e mi attirò fino a riportami in Chiesa a ricevere i sacramenti e quest’anno mi sono iscritto al corso di scienze religiose.
Il problema è che sto avendo dei problemi per il fatto che ho sentito, cioè che il Papa vuole dare la comunione ai divorziati risposati; io però pur avendo un grande amore per il prossimo, non posso condividere una cosa del genere perchè categoricamente in contrasto con la Parola di Dio. Certo, i divorziati risposati devono venire a Messa ed essere accolti come fratelli perchè sono Figli di Dio ma non si può ammettere che quella sia una situazione regolare per ricevere la comunione. Ho sentito il Papa che diceva che vorrebbe che si valutasse caso per caso ma il punto è che sempre di adulterio si tratta, secondo il Vangelo chi si lascia con la propria moglie e ne sposa un’altra commette adulterio, idem per la moglie (Mc 10,11-12), non ci sono eccezioni per cui è autorizzato un secondo matrimonio (eccetto la morte del coniuge). La persona separata è invitata a restare senza sposarsi o riconciliarsi con il partner (1Cor 7,10-11). I miei parenti mi stanno trattando come una bestia, come se io fossi il cattivo della situazione solo perchè dico quello che REALMENTE dice il Vangelo e la dottrina della Santa Chiesa Cattolica che è la sposa di Cristo e insegna l’indissolubilità del matrimonio. Anche Gesù è stato escluso e ucciso perchè faceva la volontà di Dio e ha detto che saremo stati odiati da tutti a causa del suo nome, quindi l’essere trattato così non mi rattrista. La cosa che invece mi rattrista e temo tanto cosa è che il Papa possa mettere in discussione l’indissolubilità del matrimonio e quindi cambiare la dottrina della Santa Chiesa Cattolica e io a quel punto ho paura che lascerei la Chiesa perchè sarebbe in apostasia!
Il catechismo della Chiesa Cattolica (C.C.C.1650) ammette che è il secondo matrimonio è un offesa alla legge di Dio e chi è in tale stato non può ricevere l’eucarestia, ma però dice anche che la possono ricevere se si pentono di quello stato e si impegnano a vivere in totale continenza. Questa è una bella cosa e la condivido pienamente, cioè che vivano in continenza e possano fare la comunione. Però nessuno la condivide, mi dicono tutti che è impossibile che un uomo e una donna possano stare insieme senza avere rapporti e che bisogna essere più clementi. Ma il punto è che avere dei rapporti in quello stato irregolare sarebbe adulterio! Dio è misericordioso ma la misericordia non ignora il peccato, quello che è peccato è peccato, la misericordia riconosce il peccato e lo perdona ma poi il peccatore non può rimanere nel peccato, "che diremo dunque? Rimaniamo nel peccato perchè abbondi la grazia? E’ assurdo!" (Rm 6,1). I peccatori vanno perdonati ma invitati ad uscire dal peccato, non si può autorizzare a rimanere nel peccato!
Io ho una tremenda paura che il Papa cambi la dottrina. Io non vorrei uscire dalla Chiesa e prego giorno e notte che il Papa non cambi la dottrina, non ci dormo la notte e ho paura perchè la Chiesa ora è la mia vita e faccio anche il ministrante e volevo arrivare a diventare accolito ma se il Papa contamina la dottrina per farla piacere al mondo io dovrò andarmene perchè non potrei mai seguire una dottrina contraria alla Parola del Signore, a cui sono molto affezionati. E chi cerca di piacere al mondo si rende nemico di Dio (Gc 4,4). La dottrina della Chiesa per me è una cosa bellissima, una dottrina solida, che ci distingue dai protestanti che sono divisi tra loro e non si capisce neanche quante confessioni hanno, ma la nostra dottrina non si può cambiare solo per piacere al mondo. Cosa può fare il Papà? Se dice che la dottrina non cambia ma dice che possono fare la comunione (pur restando nel peccato di avere rapporti con il secondo partner) allora è come se l’avesse cambiata quindi in matrimonio non sarebbe più indissolubile e quindi dovrebbe eliminare il 6 comandamento "non commetterai adulterio" (Es 20,14).
La prego non mi tratti anche lei come il cattivo della situazione, io faccio solo quello che dice il Vangelo e il Catechismo della Chiesa Cattolica perchè amo Gesù Cristo, la Santissima Trinità, e amo tutti i fratelli. Io non voglio dettare leggi perchè uno solo è il legislatore e giudice! Il Papa può cambiare davvero la dottrina? E come bisogna comportarsi se il Papa ammette una cosa che è contraria alla Parola di Dio che ha per autore lo Spirito Santo che è Dio?
Come discepolo di Gesù Cristo come mi dovrò comportare se il Papa cambia la dottrina? Non potrei andare in un’altra Chiesa perchè io riconosco solo quella cattolica come sposa di Cristo, dovrei uscire dalla Chiesa e rimanere da solo con Dio? Come ci si comporta in questi casi per rimanere graditi a Dio?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. mi hai scritto questa mail il 5 dicembre 2015.
E io ti rispondo in data odierna, 25 luglio 2916.
Quando tu non mi hai scritto non era stato ancora pubblicato il documento post sinodale.
Adesso invece è stato pubblicato.
E sebbene qua e là vi siano espressioni che necessitano di un’interpretazione, tuttavia la sostanza del documento è chiara.
La dottrina, è stato ribadito più volte, non cambia e non può cambiare.
Il Papa stesso a suo tempo ha detto: “Io sono figlio della Chiesa”
2. Mi scrivi: “ho sentito che il Papa vuole dare la comunione ai divorziati risposati”.
Posta così l’affermazione, bisognerebbe dire che non è vera.
Non è mai uscita dalla bocca del Papa né si trova scritta nel documento.
Piuttosto il Papa dice che bisogna andare incontro a queste persone, che non bisogna abbandonarle, che non si sentano escluse, che è necessario accompagnarle. E, anche se non è scritto esplicitamente, indirizzarle a santità di vita.
3. Il Papa nell’esortazione Amoris laetitia dice, come del resto diceva anche il magistero precedente di Giovanni Paolo II, che è necessario discernere i vari casi.
Ma il discernimento suppone che vi siano dei criteri e dei principi alla luce dei quali si fa discernimento.
Ora i principi del Vangelo che tu hai richiamato sono immutabili.
Non ci può essere discernimento a prescindere a questi principi o, peggio, andando contro questi principi.
4. L’accompagnamento che sta a cuore al Papa e che deve stare a cuore ad ogni buon pastore deve mirare alla conversione.
Perché l’annuncio del Vangelo parte da questo presupposto.
L’ha detto il Signore stesso all’inizio della sua predicazione: “Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino»” (Mt 4,17).
E l’ha ribadito al termine della sua predicazione: “Il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni” (Lc 24,46-48).
Dalle successione delle parole di Gesù si evince chiaramente che il perdono è successivo alla conversione.
5. Scrivi ancora: “Io ho una tremenda paura che il Papa cambi la dottrina”.
Questo è materialmente impossibile.
Su questo punto abbiamo la garanzia di Gesù Cristo: “le potenze degli inferi non prevarranno su di essa” (Mt 16,18).
E anche: “Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli»” (Lc 22,31-32).
6. Dici: “Io non vorrei uscire dalla Chiesa e prego giorno e notte che il Papa non cambi la dottrina, non ci dormo la notte e ho paura perchè la Chiesa ora è la mia vita e faccio anche il ministrante e volevo arrivare a diventare accolito ma se il Papa contamina la dottrina per farla piacere al mondo io dovrò andarmene”.
Fai bene a pregare per il Papa, il quale tra l’altro non cessa di domandare preghiere per se stesso.
Ma dalla Chiesa non devi uscire.
Dove vai fuori della Chiesa?
Cristo ha garantito di stare con Lei “fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
E la Chiesa c’è dove c’è Pietro: ubi Petrus, ibi Ecclesia, come diceva il grande Sant’Ambrogio.
7. Capisco però la tua sofferenza.
E sono certo che sebbene le parole che ti ho detto ti possano rasserenare almeno su qualche punto, tuttavia la tua sofferenza per la Chiesa, che ami più di te stesso perché è tua vera Madre e perché ti ha rigenerato alla Grazia e alla Vita nuova, rimarrà.
Quando ti sei convertito sapevi bene a chi andavi dietro.
Adesso forse ti sembra di essere meno certo.
Ma non lasciarti confondere.
La Chiesa, Sposa di Cristo senza macchia e senza rughe, è sempre la stessa.
La Chiesa è come il Suo Signore e il suo Sposo che “è sempre lo stesso, ieri, oggi e per sempre” (Eb 13,8).
8. Sei ministrante e tra non molto, me lo auguro, anche accolito di questa Chiesa.
Ebbene, come Cristo “ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata” (Ef 5,26-27), fai anche tu la stessa cosa.
Continua a vivere per la Chiesa, a soffrire per la Chiesa, a pregare per la Chiesa perché sia sempre come la vuole il Signore al cospetto di tutte le genti e continui ad attirare gli uomini a salvezza.
La tua vocazione sia come quella di Santa Caterina da Siena che morente disse: “Vi dico che io ho dato la vita per la santa chiesa e questo lo credo per una grazia eccezionale che mi ha concesso il Signore”.
Non fermarti pertanto a piangere per la Chiesa. Vai più in là. Fai come Santa Caterina: dà la tua vita per la Chiesa. È una grazia singolare anche questa.
Ti ricordo volentieri nella preghiera, ti auguro un buon proseguo negli studi teologici e ti benedico.
Padre Angelo