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Quesito

Caro Padre Angelo,
sono Marco, ho 30 anni e sono abbastanza credente, non sono gran  frequentatore della chiesa ma credo, credo in Dio, e nel suo amore, in Gesù.
Negli ultimi 3 anni circa lotto con una mia perversione sessuale, che mi accompagna sin da ragazzino, ci lotto negli ultimi 3 anni circa da quando pian piano ho preso coscienza della sua incompatibilità totale con la legge di amore di Dio.
Esattamente ho sempre avuto la forte voglia e il forte piacere nell’essere comandato e a volte un pò umiliato dalla ragazza, fantasia che ho sempre assecondato nell’autoerotismo e aimè di cui ho un pò contagiato la mia fidanzata.
Negli ultimi anni ho preso coscienza che non è una cosa giusta e ho iniziato a oppormi a queste mie pulsioni con periodi di successo ma aimè ci sono ancora spesso dei cedimenti.
Ogni volta chiedo perdono a Dio comunque, autoconsolandomi per l’impegno che sto cercando di avere nel non ricadere in tentazione o meglio resistere.
Le chiedo Padre è un peccato molto grave? Mi è sembrato comunque di avere avuto dei segnali, a volte, dopo aver ceduto stranamente nei giorni seguenti molte cose attorno a me sembravano andare male all’improvviso; altre volte al contrario dopo aver respinto in me questa tentazione tutto sembrava avere un velo di positività maggiore.
Attendo la sua risposta Padre e la ringrazio 🙂


Risposta del sacerdote

Caro Marco,
1. i peccati cui fai riferimento sono gravi, e cioè mortali.
Fanno perdere la presenza personale di Dio nell’anima e necessitano di essere confessati prima di fare la Santa Comunione.

2. Mi soffermo sui “segnali” che hai quando cedi o quando superi le tentazioni.
Sono segnali veri, sono chiari e parlano da soli.
Quando si pecca mortalmente, ci si chiude da se stessi alla protezione della grazia e ci si mette sotto il potere dei demoni.
La grazia è una protezione dal male.
Quando si vive conformemente alla volontà del Signore si sperimenta quanto siano vere le parole del salmo 91: “La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza” (Sal 91,4).
E ancora: “Tu hai fatto dell’Altissimo la tua dimora: non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie” (Sal 91,10-11).

3. Quando ci si sottrae alla grazia, ci si priva da se stessi di questo scudo e di questa corazza.
Per questo la Sacra Scrittura dice che “chi pecca, danneggia se stesso” (Pr 8,36).
San Tommaso ne porta la motivazione e dice che il peccato mortale mette sotto il potere del diavolo: “il demonio è il nemico della salvezza che l’uomo acquista col battesimo, e ha un certo potere sull’uomo per il fatto che questi si trova sotto il peccato originale, o anche sotto quello attuale” (Somma teologica, III, 71,2).

4. Per fortuna nostra, come scrive San Tommaso citando sant’Agostino, “il demonio può fare molte cose con le sue capacità naturali, ma questo potere è limitato dalla potenza divina” (Somma teologica, III, 29,1, ad 3).

5. Certo non si può dire che quando ad una persona va male qualche cosa significa che ha compiuto qualcosa di brutto. Perché talvolta il Signore permette le tribolazioni anche ai giusti perché si fortifichino e si radichino nella fede.
Santa Teresina dice di una sua prova: “Questa prova fu grande e mi fece crescere molto nell’abbandono e nelle altre virtù” (Storia di un’anima, 189).
Né si può dire che ai peccatori va male tutto, perché il Signore pazienta per dare loro il tempo di convertirsi, secondo quanto si legge nel libro della Sapienza: “Tu concedi dopo i peccati la possibilità di pentirsi” (Sap 12,19).

6. Ma è pur vero quello che il demonio ha constatato per il giusto Giobbe: “Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra” (Gb 1,10).
Sicché è vero che coloro che vivono in grazia hanno attorno a sé come una siepe che li ripara dalle incursioni del maligno e li rende soggetti di molte benedizioni.

7. Pertanto ti esorto a conservare intatta la siepe sia attorno a te sia attorno alla tua ragazza.
Come ricorda san Tommaso: “Chi supera le tentazioni merita di essere servito dagli Angeli”.
Quando le superi, il Signore ti dà subito dei segni che questa è la strada da percorrere. E i segni sono i favori divini che ti assistono e che ti rendono contento.

Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo