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Quesito

Caro Padre Angelo,
vorrei farle una domanda un po’ strana. La Chiesa ci insegna che l’uomo ha il libero arbitrio e che tutto quello che gli capita e’ frutto delle sue scelte, o al massimo di interventi Divini volti a far crescere spiritualmente la persona.
Mi spiega allora perché tutte le volte che in casa mia c’e’ stato un lutto oppure una cosa grave, ci sono sempre stati determinati segnali di avvertimento precedenti? Sogni, ricorrenza del numero 17 (sempre), avvenimenti che sembravano profetici etc? Io so per certo che tutte le volte che cominciano determinate cose e fatti, peraltro riconosciute anche da altri parenti, in casa mia sta per succedere qualcosa di non bello. Non le sembra che tutto questo non abbia niente di Divino, ma che sembri piu’ una cosa organizzata a tavolino e uno schema prestabilito?
Anche mio padre e’ morto quasi nello stesso modo di mia nonna, con  avvenimenti impressionanti per similitudine. 
Ultimamente stavo ritrovando la fede, persa per motivi che non le sto ad elencare, ma sinceramente questa cosa mi turba e non poco. Non vedo niente di Divino nel numero 17 che mi si presenta decine di volte al giorno per mesi, e che puntualmente mi indica che una cosa grave sta per accadere.
Lei adesso potrebbe dire che una persona si fissa e quindi vede il numero 17 ovunque, ma il fatto e’ che il numero e’ seguito anche da altri avvenimenti quasi profetici.
C’e un computer in Scozia che agisce allo stesso modo. A cose normali scrive una serie di numeri casuali, senza un ordine specifico. Quando qualcosa di grave sta per accadere, un paio o 3 giorni prima   comincia a buttare numeri in un ordine preciso e ricorrente.
Come posso vedere Dio in questo?


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. mi scrivi: “La Chiesa ci insegna che l’uomo ha il libero arbitrio e che tutto quello che gli capita e’ frutto delle sue scelte, o al massimo di interventi Divini volti a far crescere spiritualmente la persona”.
Ebbene, non è vero che tutto quello che capita all’uomo sia frutto  delle sue scelte.
Ad esempio: le leggi che regolano il cosmo, l’avvicendarsi delle stagioni, i cambiamenti climatici e mille altre cose non dipendono dalle nostre libere scelte.

2. Non possiamo neanche dire che gli eventi siano sempre voluti da Dio, perché certi disastri naturali sono prodotti dall’evolversi delle cose e dall’incuria umana.

3. Tutto invece sottostà al governo di Dio, che dispone ogni cosa e ogni evento a servire un bene più grande, che è la nostra unione con Lui (in altri termini, la nostra santificazione).

4. Tu mi parli di disgrazie che avvengono in concomitanza di determinati numeri o cose simili.
Con tutta franchezza ti devo dire che questa è superstizione che consiste nell’attribuire dipendenza (è la stessa cosa che “culto”) a realtà alle quali non si deve rendere culto.
Tu mi riferisci di reali concomitanze col numero 17 e che questo numero avrebbe portato male.
Ebbene, che cosa succede quando uno crede che il numero 17 porti male o ad altre concomitanze?
Che in quel momento, sebbene inconsapevolmente, non si dà culto a Dio ma a colui al quale Dio ha vietato espressamente di darglielo, e cioè al diavolo.
Chi crede nella superstizione di fatto si mette – anche qui inconsapevolmente e contro la sua apparente volontà – in balìa del diavolo e allora tutto quello che temeva che gli capitasse di fatto può capitargli.
In tal modo uno si sottrae alla grazia e il diavolo gli fa credere che Dio sia cattivo perché avrebbe stabilito che determinate concomitanze portino male.

5. Questo non perché il diavolo sia più forte di Dio.
Affermare questo sarebbe un’assurdità, perché il diavolo è una creatura di Dio.
Attenzione: è una creatura di Dio non in quanto diavolo, ma in quanto angelo che poi per propria volontà è diventato ribelle e quindi diavolo.
Dio però permette ai demoni una certa iniziativa perché chi si mette sotto la loro protezione (ripeto sebbene inconsapevolmente e contro la propria apparente volontà) capisca quanto sia nocivo il peccato, il quale è male non semplicemente perché è proibito, ma perché fa male, perché gli nuoce.

6. Allora ti chiederei di tornare in grazia di Dio.
Questa è la cosa essenziale.
Ti chiederei, anzi, di conservarti in questa grazia, e cioè nell’amicizia con Dio.
Questo lo fai con l’ umile e sincera confessione di tutti i peccati gravi.
Poi farai la Santa Comunione.
In contemporanea quando si affacciano pensieri di coincidenze strane e negative, mandali via, perché non vengono da Dio, ma dal maligno.
Così imparerai ad affidarti alla Provvidenza divina e troverai sempre serenità e la gioia.
San Giacomo dice: “Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi” (Gc 4,7).
“Sottomettetevi” e cioè vivete in grazia e mettete sempre la vostra vita nelle mani di Dio.
“resistete al diavolo”: bisogna resistere a tutti i pensieri strani e negativi, che turbano e portano via la pace, perché non vengono da Dio, ma dal nostro avversario.
“ed egli fuggirà lontano da voi”: sarà lui ad aver paura di te e tu potrai procedere  di bene in bene, anzi, di bene in meglio.

7. Quanto mi dici degli stratagemmi escogitati in certe parti del mondo per mettere in guardia la gente da pericoli derivanti da coincidenze e cose simili, ti posso dire che si tratta di pura superstizione.
Purtroppo il demonio continua ad avere tanti che gli danno culto, sebbene inconsapevolmente.

8. Ricorda quanto Gesù ha detto a satana che gli chiedeva di dargli culto: “«Vattene, Satana! Sta scritto infatti:
Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano” (Mt 4,10-11).
Come ho già avuto modo di sottolineare molte volte, a san Tommaso non è sfuggito la chiosa finale: “ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano” e per questo, anche per esperienza personale, ha potuto scrivere che “chi supera le tentazioni merita di essere servito dagli Angeli”.
Dunque, fatti servire anche tu dagli angeli rimuovendo con decisione tutti i pensieri che non sono secondo Dio.

Ti ringrazio del quesito, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo