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Buonasera,
le scrivo spinta dal dolore per la perdita di mio marito, un uomo di 43 anni che ha lasciato a causa di un tumore implacabile me e le nostre due bambine.
Stiamo quindi parlando di una morte durissima da accettare. Il nostro sconforto è grande e le devo confessare che l’unica cosa che mi da gioia e che quindi mi da la forza di continuare ad andare avanti e prendermi cura delle mie figlie è il pensarlo sempre accanto a me.
Tra l’altro, non so se per gioco della mente o che, ma fin da quando è morto ho sentito che non lo avevo perso del tutto. Certamente questo è stato più facile nella prima settimana, in quanto probabilmente tutti storditi dal dolore ma anche in parte sollevati dallo stress della malattia.
Ad ogni modo quando mi capita di scorgere o di toccare un suo oggetto – vale anche per le foto che lo ritraggono in pose molto quotidiane – mi sembra di avere immediatamente vicino il suo spirito. Per farle un esempio, ho fatto prontamente riparare la croce che portava alla sua collana e che, per ironia della sorte, si era rotta il giorno stesso in cui entrò in ospedale. Vedendo al collo quella collana che lui indossava immancabilmente, mi sembra di vedere lui.
Le chiedo quindi: sono lecite queste sensazioni? Sono in qualche modo possibili o sono solo il frutto del mio dolore?
Tra e me e mio marito c’era un rapporto non privo di conflitti, anche perchè stavamo insieme da tantissimo, ma sicuramente molto intenso e penetrante e cercavamo di portare avanti onestamente il nostro progetto familiare, tanto che avevamo avuto da due anni anche un’altra bambina.
Le chiedo anche se adesso mio marito può in qualche modo intervenire per sbrogliare alcune situazioni “ferme”, per cui l’ho implorato e che si sono in effetti prodigiosamente volte al meglio. Non parlo di numeri vincenti al lotto! Ma di cose veramente importanti per me, le sue figlie e i suoi familiari. Ho chiesto a mio marito di aiutarmi nei rapporti con questi ultimi, di farli ragionare e il prodigio è stato un repentino, quanto inspiegabile cambiamento di atteggiamenti verso di me (naturalmente la storia è lunga e articolata e non posso stare qui a spiegarle tutto).
Inoltre mi sono spesso ovviamente chiesta: Perchè è successo? E questo se lo chiede anche la mia figlia più grande ed io non so che dirle. E’ una lezione per noi o per lui? E’ una punizione? E’ un progetto che Dio ha messo in opera?
In fine. Lo rivedrò? Lo rivedranno le mie figlie? Ci starà sempre accanto?
La prego, mi risponda se può.
La ringrazio.


Carissima,
1. intanto sebbene con tanto ritardo ti porgo le mie più sentite condoglianze con l’assicurazione della preghiera per il riposo eterno di tuo marito e per la consolazione tua e delle tue figlie.

2. Mi dici che il pensarlo sempre accanto a te è l’unica cosa che ti conforta e ti sostiene nell’andare avanti.
Ebbene a questo proposito voglio dirti che questo non è un pio pensiero, ma corrisponde ad una realtà, soprattutto per noi credenti.

3. Gesù nell’ultima cena ha pregato così: “Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo” (Gv 17,24).
Ora Gesù risorto è contemporaneamente nel seno del Padre come ricorda l’evangelista San Giovanni: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18) ed è accanto a ciascuno di noi, secondo le sue stesse parole proferite prima di ascendere al Cielo: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

4. Quelli che muoiono nel Signore stanno simultaneamente nel seno del padre, dove è Gesù Cristo, e anche accanto ad ognuno di noi, insieme col Signore risorto.

5. Questo pensiero conferisce una grande forza non solo a te in questo momento, ma ad ognuno di noi.
I nostri cari, morti nel Signore, non ci abbandonano.
Mi pare che tutti ci dicano le medesime parole che il patriarca Giuseppe disse ai suoi fratelli che rivide in pianto perché si erano trovati dinanzi come vicerè colui che prima volevano uccidere e poi avevano venduto schiavo in Egitto: “Ora non vi rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita.
Perché già da due anni vi è la carestia nella regione e ancora per cinque anni non vi sarà né aratura né mietitura.
Dio mi ha mandato qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nella terra e per farvi vivere per una grande liberazione.
Dunque non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio” (Gn 45,5-8).

6. Perché è avvenuta questa morte? La morte di un marito e di un padre ancora così giovane?
Ecco che cosa ti direbbe tuo marito se potesse parlare con le sue labbra: “Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita, per assicurare a voi la sopravvivenza nella terra e per farvi vivere per una grande liberazione” (Gn 45,5.8).

7. Se le cose stanno così, mi pare che sia logico che tu veda sempre tuo marito a fianco e davanti, come del resto fa il Signore con ognuno di noi.

8. In questo senso il nostro Santo Padre Domenico prima di morire disse ai suoi frati in pianto: “Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita” (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 956).

9. Se questa è la promessa dei nostri cari che si trovano davanti al Signore onnipotente, come non dovremo affidarci a loro in tutto e per tutto?
Pertanto ti esorto a continuare a vivere così.
Questa comunione non solo è consolante, ma è anche straordinariamente fruttuosa.

10. Il Signore ti ha tolto materialmente una persona di fianco per restituirtela di nuovo con una presenza ineffabilmente più profonda, più continua, più operosa e più efficace.

11. Come vedi non si tratta di una punizione.
Mi verrebbe da pronunciare una che sembra troppo grossa, che molti anche credenti non capiscono. È quella parola per cui Santa Teresina del Bambin Gesù disse: “Tutto è grazia”.

12. Se camminate diritti e vivete nella grazia di Dio questa comunione la vivete sempre, fino al momento del vostro ricongiungervi pieno e perfetto secondo quanto ci è stato promesso: “così saremo (tutti noi insieme, n.d.r.) sempre con il Signore” (1 Ts 4,17).

Ti ringrazio della mail, ti rinnovo la promessa delle preghiere per tutti e vi benedico.
Padre Angelo