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Quesito

Caro Padre Angelo
Le espongo un problema confidando di ottenere consigli ed informazioni illuminanti.
Un mio caro amico è da sempre seguace del movimento buddista conosciuto come Soka Gakkai.
Ho sempre rispettato le sue convinzioni religiose, esse non hanno mai interferito con la nostra amicizia.
I problemi sorgono quando, per motivi vari, c’è un contatto tra me e altri appartenenti alla Soka Gakkai.
Quasi tutti quelli che ho conosciuto sono, religiosamente parlando, molto aggressivi. in special modo hanno sullo stomaco la chiesa e i suoi membri, amano definirla la più grande bufala della storia, nata per volontà dall’impero romano con il chiaro scopo di “tranquillizzare” i facinorosi Ebrei sostituendo il “porgi l’altra guancia” al “dente per dente”, naturalmente questo (secondo loro) lo sanno tutti.
Per questi “fedeli”  tutto è falso tranne la loro forma di religiosità, comprese le altre forme di Buddismo.
La gran parte dei loro rapporti sociali sono intrecciati all’interno della loro cerchia e non perdono l’occasione di fare proselitismo religioso o almeno pressioni verso chi è esterno al loro gruppo.
Ho dovuto chiedere al mio amico, di non farmi più incontrare i suoi correligionari, tuttavia a volte mi capita di trovarmi faccia a faccia con loro.
Io non sono né tranquillo né riflessivo, mi infiammo velocemente in specialmente quando vengo attaccato su ciò che mi è caro. Non sopporto la loro visione della vita, il loro sentimento di superiorità e letteralmente odio la loro faccia di bronzo, che li rende capaci di infamare la chiesa con stupidaggini paradossali e di rispondere alle mie affermazioni accusandomi di essere “arrogante, fondamentalista ed ignorante come tutti i cattolici”.
Le mie domande sono:
Che cosa è la Soka Gakkai?
Come mi devo comportare con loro, meglio discutere o evitarli?  
Come comportarmi con il mio amico?
La ringrazio per il suo aiuto e le chiedo una preghiera per questo momento di gravissima crisi lavorativa.
Con affetto
Davide


Risposta del sacerdote

Caro Davide,
1. fino alla tua email ero anch’io ignaro della Soka Gakkai. Me ne sono informato: è una setta buddista fondata nel 1930.
Come il buddismo, più che una religione, è una filosofia della vita che insegna a cercare il massimo valore e, attorno a questo, far ruotare tutto.
L’obiettivo della Soka Gakkai consiste nel creare questo altissimo valore nella nostra vita quotidiana, provare e studiare la sua validità tramite le nostre esperienze.
Il primo presidente della Soka Gakkai, Makiguchi, insegnò che l’obiettivo primario dell’associazione era il perseguimento di “beneficio, bontà, e bellezza”.

2. La differenza con il cristianesimo è nettissima, sebbene anche nel cristianesimo vi siano dei valori più alti di tutti gli altri: come ad esempio la carità, e cioè l’unione soprannaturale con Dio e con il prossimo.

3. Al centro del cristianesimo non vi è una filosofa morale, nella quale ognuno vive con se stesso e in ordine a se stesso, come nella Soka Gakkai.
Vi è invece una persona, Gesù, che vive accanto a me, in me e per me.
La vita cristiana è essenzialmente una vita di comunione: con Cristo, anzitutto, e poi, in Lui, anche con ognuno del mio prossimo, nessuno escluso.

4. Insisto sull’aspetto primario della vita cristiana: la comunione di vita con Cristo.
Cristo è una Persona viva e immortale (è risorto dai morti) che mi dice parole che comunicano vita eterna, e cioè l’unione con Dio, anzi il possesso di Dio nel cuore.
È Colui che mi purifica e mi santifica, rendendo sempre più bella e più forte la mia capacità di amare.
È Colui che mi governa verso il traguardo finale: la piena e perfetta comunione con  Dio e con i fratelli in Paradiso.
È una comunione che si comincia a vivere già di qua.
È comunione d’amore anche con tutti gli abitanti del paradiso e con i nostri defunti.

5. Stupisce l’ignoranza degli amici del tuo amico sul cristianesimo.
Secondo costoro il cristianesimo sarebbe un prodotto dell’impero romano. Come la mettiamo allora con le persecuzioni dei cristiani, emanate proprio da Roma, e i milioni di martiri cristiani che hanno preferito piuttosto la morte che proclamare Cesare “dio e salvatore”?
Nel 2013 celebreremo i 1700 anni dell’editto di Milano, con quale Costantino concesse libertà ai cristiani. Ma nel frattempo quanti morti, vittime delle persecuzioni romane!

6. Non stupisce allora che l’ignoranza vada di pari passo con l’intolleranza. Forse è anche per questo che sono avversati dai buddisti tradizionali e sono da questi considerati come una setta.

7. Il minimo che tu puoi pretendere è di avere rispetto per la tua fede come tu rispetti la loro.
Se chiedono di discutere, lo puoi fare, ma sempre in un clima di serietà e non di banalità sciocca e priva di ogni documentazione.
Se questo non viene garantito e continuano con l’andazzo precedente, puoi dire al tuo amico che non è piacevole stare in mezzo a una compagnia in cui vieni continuamente e gratuitamente ferito. E allora te ne vai.

Ho pregato per l’intenzione che mi hai chiesto e lo farò ancora.
Intanto ti saluto cordialmente e ti benedico.
Padre Angelo