Questo articolo è disponibile anche in: Italiano Inglese Spagnolo Portoghese
Salve padre Angelo,
innanzitutto la vorrei ringraziare per l’impegno e la dedizione che mette nel rispondere alle domande e ai dubbi di tutti noi cristiani, confusi e spaesati in questo mondo peccaminoso. Le chiedo scusa già da ora se la lettera che le scrivo risulterà un po’ lunga, ma ho tante cose da confidarle. Mi chiamo Jacopo, sono un ragazzo di 20 anni e ho bisogno di un suo consiglio riguardo ad una relazione che ho cominciato da poco con una ragazza. Premetto che non sono sempre stato credente, sono nato in una famiglia poco religiosa e ho ricevuto il dono del battesimo più per tradizione che per fede dei miei genitori. Mio papà è purtroppo uno dei tanti “credenti ma non praticanti” mentre mia mamma, nata e vissuta in un paese comunista, non è mai stata religiosa. A causa di ciò non sono mai andato a catechismo e non ho ricevuto gli altri sacramenti. Fin da piccolo mi piaceva considerarmi agnostico e spesso vedevo la scienza e il progresso tecnologico come una nuova religione. A scuola non frequentavo le ore di religione e spesso giudicavo i miei compagni e amici che andavano in oratorio e a messa con regolarità come retrogradi e bigotti. Mi ricordo che una volta dissi ad un mio amico credente:”Se Dio esiste non mi ha dato il dono della fede”. Il signore deve avermi ascoltato quel giorno perché circa tre/quattro anni fa ho vissuto il desiderio profondo di una spiritualità che mi era sempre sembrata inutile e non necessaria. Ho cominciato a leggere il vangelo e libri e articoli religiosi. Le mie parole qui non possono descrivere appieno la complessità della mia conversione, l’unica cosa certa è che il signore ha avuto pietà di me. Quando leggevo il suo verbo mi sentivo ricolmo del suo amore. Sapevo di aver ricevuto la fede in dono. Purtroppo anche dopo la mia conversione le cose non sono state affatto facili per me. Deve sapere che fin dall’adolescenza ho guardato video e foto pornografiche, di ogni genere e perversione. Questa abitudine era per me una dipendenza che peggiorava di giorno in giorno e solo dopo la mia conversione ho cominciato a contrastarla e a lottare contro di essa. Sapevo che ogni volta che mi masturbavo su materiale pornografico commettevo peccato ma la dipendenza è sempre stata più forte di me. Anche se riuscivo ad astenermi per lassi di tempo più o meno brevi prima o poi ci ricascavo. Ho combattuto e combatto tutt’ora contro questo problema, e solo ultimamente comincio a vedere dei grandi miglioramenti e so che presto sarò liberato una volta per tutte da questa perversione. La preghiera e la lettura giornaliera di testi religiosi mi aiuta molto a resistere alle tentazioni. Inoltre ho trovato molto conforto da quando ho cominciato a frequentare una parrocchia dove ho conosciuto tanti nuovi amici e dove fra un po’ riceverò i sacramenti che mi mancano. È proprio all’oratorio di questa parrocchia che ho conosciuto una ragazza stupenda. Ci siamo subito piaciuti a vicenda e abbiamo cominciato a frequentarci. Il “problema” è che lei, a differenza mia, ha avuto altri ragazzi prima di me e non è più vergine. Io da quando sono diventato cristiano ho compreso l’importanza di conservare intatta la mia verginità fino al matrimonio ma lei non sembra averlo capito. Inoltre ieri sera dopo qualche bacio di troppo ci siamo fatti prendere dalla libidine e ci siamo “toccati” a vicenda dove non avremmo dovuto. So di aver commesso peccato, non mi faccio illusioni e me ne pento.
Peró mi preoccupa di più il fatto di non sapere come comportarmi con lei. È una ragazza davvero splendida e sento che ci sono le basi per una relazione seria e duratura, ma non so come farle capire che i rapporti carnali prematrimoniali sono sbagliati. Quando mi ha chiesto cosa ne pensavo al riguardo le ho risposto in modo ambiguo che a livello di principio sono favorevole a rimanere casto fino al matrimonio ma che nella pratica è una cosa difficile da applicare. La ringrazio per la pazienza che ha avuto nel leggere il mio sfogo.
Detto ciò attendo con ansia una sua risposta.
Che il Signore la benedica.
Caro Jacopo,
1. dopo aver letto la mail che mi hai mandato più di sette mesi fa mi sono detto: merito una grande penitenza per non averti dato un aiuto.
Ma solo oggi sono giunto alla tua. Te ne domando scusa.
Mi auguro che nel frattempo tu abbia avuto l’opportunità di documentarti ancora di più usando il motore di ricerca messo in prima pagina del nostro sito proprio per aiutare i visitatori ad avere al più presto una risposta in merito alle loro problematiche.
Non sono poche infatti le risposte sugli argomenti dell’autoerotismo, della pornografia, del perdere la verginità prima del matrimonio, sui rapporti prematrimoniali, sulla bellezza del vivere in grazia e del coltivare un amore puro e santo.
2. Per non ripetere le argomentazioni più volte addotte mi piace riportare per te e a profitto di nostri visitatori quanto scriveva padre Andrea Gasparino, che è stato un vero e grande maestro di spirito per moltissimi giovani.
Era uno dei pochi che aveva il coraggio di parlare apertamente della purezza.
Ne parlava in maniera persuasiva e in senso cristiano.
Era convinto di fare un grande servizio ai giovani parlando della purezza.
Tacendo gli sarebbe parso di ingannarlo.
3. Scriveva in una lettera sulla sessualità:
“L’attrazione fisica non è la profondità dell’amore, è un coefficiente abbastanza secondario dell’amore.
Quando avrai scelto la compagna della tua vita, se l’hai scelta nell’amore vero, tu le sarai legato anche quando la sua bellezza sparirà.
Tu hai scelto la sua persona, non la sua giovinezza, non la sua bellezza, non il suo fascino, anche se tutti questi elementi hanno avuto il loro ruolo per la tua scelta.
E la prova qual è, se hai scelto la persona più che le sue qualità esteriori?
La prova è che sei pronto a qualunque sacrificio per lei.
L’amore è donarsi nella gioia, ma anche nel sacrificio.
Finché non sei pronto al sacrificio dei tuoi gusti, il tuo non è amore autentico.
Quando vedo che certi ragazzi vanno al matrimonio con una spensieratezza completa, come se andassero a uno spettacolo rock, mi gela il sangue nelle vene, perché mi domando: quanto tempo starà in piedi quel matrimonio? Cosa ne sarà dei loro bambini se ne avranno?
Sì, perché troppi ragazzi vanno al matrimonio senza essere capaci di amare, senza aver capito che amare è donarsi fino al sacrificio.
Nessuno ha detto loro che amare è:
sacrificarsi, rinnegarsi, rispettare i gusti dell’altro,
tacere quando si ha una voglia matta di parlare,
rinunciare a tutti i propri capricci,
saper rispondere a tutti i bisogni,
saper indovinare i desideri,
cercare in ogni momento il vero bene dell’altro rinunciando al proprio tornaconto e alle proprie scelte,
sapersi donare, cambiare la tua esistenza in dono! E questo non per un giorno, ma per la vita intera.
Ecco, tutto questo è amare”.
4. Insisteva poi sulla formazione del carattere.
“Così, l’amore esige prima del matrimonio una revisione seria, un’adeguata formazione del carattere.
Chi va al matrimonio senza aver formato il carattere è un poveretto, come chi si sposa e non ha nemmeno la casa.
Se il tuo carattere si accende come un fiammifero alla prima contraddizione, come farai a reggere quando nasceranno i contrasti profondi tra te e lei?
Anche la formazione del carattere è amore: devi limarlo in modo da saper convivere e rispettare le angolature degli altri.
Se il tuo carattere è sempre in frizione, il tuo matrimonio starà poco ad andarsene a gambe levate.
È la formazione all’amore, non sognare di farla sei mesi prima del tuo matrimonio: la devi iniziare al più presto, subito.
Comincia ad amare in casa, ma seriamente. Comincia a sacrificarti in casa, seriamente, e senza crederti un eroe.
La tua casa è un’ottima palestra per addestrarti ad amare, e per limare il tuo carattere. Più presto cominci, migliore sarà il tuo matrimonio”.
5. Parlando della sessualità faceva riferimento alla necessità di educarsi al sacro.
“Questo è il grado superiore di educazione sessuale, finché non si giunge qui, manca il più nell’educazione sessuale.
Bisogna che entri nel tuo cuore una verità sublime: il sesso è una realtà segnata dal sacro.
La prova è questa: Dio ha legato la sessualità al mistero della vita.
Dicono che nella spiritualità indù il rapporto sessuale è compiuto dagli sposi come un atto sacro. Conosco tanti sposi cristiani che vivono il rapporto matrimoniale come un atto sacro, preparato nella preghiera e nella purificazione da ogni egoismo. Il loro donarsi per amore, diventa un momento di grazia che li arricchisce.
La formazione al sacro deve cominciare in tempo, fin dalla fanciullezza: imparando il rispetto per tutto ciò che è attinente al mistero della vita e del sesso. È una mentalità che dobbiamo rafforzare nell’adolescenza.
Per esempio quando l’adolescente passa vicino a una donna incinta, deve imparare a fare una preghiera per la piccola creatura che quella mamma porta in sé, e un’altra per quella mamma, perché sia capace a educare quel bimbo in modo sapiente, e sia capace di sopportare tutti i sacrifici che Dio le chiederà per la vita di quel bimbo.
L’incontro con una mamma in attesa di un figlio è un momento di grande commozione per l’adolescente. Quando questo senso del sacro è vivo, si capisce che la sua maturazione sessuale sta giungendo a un livello altissimo”.
6. Venendo infine ai rapporti prematrimoniali scriveva:
“Parliamo un momento, è il suo posto più giusto, dello spinoso problema dei rapporti prematrimoniali.
È un punto importante nella formazione dei giovani, è la loro prova del fuoco. Da questo problema nasce la serietà del futuro matrimonio, o il suo sfascio.
Mi ha sempre colpito un dato di fatto impressionante: i matrimoni falliti che ho incontrato nella mia vita, sono partiti tutti con rapporti prematrimoniali sbagliati.
Non ho ancora incontrato un solo caso di matrimonio ben riuscito che affondava la sua radice in un fidanzamento sbagliato.
Il fidanzamento e il matrimonio sono due realtà legate, ma diverse: il fidanzamento è preparazione e attesa. Il matrimonio è compimento.
7. Rispondendo a caldo alla domanda perché la Chiesa dica no ai rapporti prematrimoniali, diceva:
“Per tanti gravi motivi. Eccone alcuni.
1. Il rapporto prematrimoniale è un’ingiustizia e una slealtà, perché la Chiesa considera l’atto matrimoniale come un atto con cui ci si impegna irrevocabilmente.
Ora è lecito prendere alla leggera questo atto? E giocare con questo atto? «Pongono il segno del matrimonio senza che vi sia il matrimonio», si legge in un documento dell’Episcopato tedesco: è qui la sua gravità.
Un giovane mi ha chiesto: «Perché la Chiesa, nonostante la mentalità che circola, è sempre sulle sue posizioni di massima severità in questa faccenda?».
Ho risposto: ma la Chiesa non c’entra, è la severità di Cristo che obbliga la Chiesa ad aprire gli occhi e a farli aprire.
Alla Chiesa sarebbe più comodo essere blanda, fare la tollerante come fanno tutti, come ormai è di moda.
Ma non può, perché Gesù Cristo ha parlato chiaro sulla santità del matrimonio cioè sulla sua serietà fino a dire: «Avete inteso che fu detto: “Non commettere adulterio”, ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Mt 5,27-28).
Il vincolo matrimoniale è così sacro, che basta uno sguardo impuro, un desiderio impuro, a sporcarlo e a infrangerlo. Ora giudica tu come è grave il divertirsi con l’atto matrimoniale.
E la coscienza te lo conferma, se sei profondamente sincero, che Cristo ha ragione: non si può donare il corpo senza donare se stessi.
2. Un motivo serio che convalida la severità della Chiesa è questo: la libertà prematrimoniale impoverisce la conoscenza vera, e non verifica affatto l’amore.
La prova dell’amore tra i due ragazzi è macchiata e disturbata dalla loro sensualità; chi indulge ai rapporti prematrimoniali giunge al matrimonio senza aver fatto la prova dell’amore.
E l’amore senza gratificazioni quello che conta: due giovani che si lasciano andare vanno al matrimonio con gli occhi bendati, senza sapere se saranno capaci di essere reciprocamente fedeli.
3. Un’altra riflessione che mi impressiona è questa: l’amore vero non è mai cedimento o conquista, l’amore vero rende migliori e sereni.
Voglio vedere com’è la coscienza e la pace interiore di chi corre dietro ai suoi istinti e alle sue passioni.
Una ragazza mi ha confidato: «Ho risposto così al mio ragazzo che cercava soddisfazioni sensuali: “Ho detto no perché: non ti considero un ragazzino da accontentare, ma ti considero un amico da aiutare a crescere, e che aiuta me a crescere.
Se mi ami veramente, devi considerarmi una persona, non devi considerarmi un oggetto. Baloccarti con l’amore è troppo infantile. Non voglio sciupare l’amore“».
Sono risposte che vengono dallo Spirito Santo.
4. C’è un’insidia che sembra vestita di luce, ma è piena di menzogna. Eccola: dobbiamo vedere se siamo fatti una per l’altro, se fra noi c’è armonia sessuale.
Menzogna! Il matrimonio non è un gioco sessuale.
Il divertirsi non chiarisce certo l’armonia sessuale.
È il rispetto che crea l’armonia, non il divertirsi.
Il divertirsi usando un atto sacro, scatena e fomenta l’egoismo; non crea l’armonia, la minaccia.
Ho sentito un sacerdote presentare questo paragone: «Sono chiamato al sacerdozio, ma prima del giorno in cui sarò consacrato non posso né celebrare la Messa né dare l’assoluzione. Se lo facessi commetterei un delitto. Eppure a tre mesi dalla prima Messa conosco già il messale e ho finito i miei studi».
Solo col sacramento dell’Ordine il novello sacerdote riceve da Cristo il sì che lo investe della missione di sacerdote per tutta la vita.
Così due giovani col matrimonio ricevono il sì di Cristo che li rende capaci di un sì reciproco, fedele per tutta la vita, e insieme sono investiti della missione sublime di trasmettere la vita.
5. Lo so che l’andazzo è grande e troppa gente ci casca. Si dice: «Ci mettiamo insieme e vediamo», e si sottintende: se non va, ognuno ritorna per conto suo.
Non è un ragionare da persona, è un ragionare animalesco. è lo sfascio della famiglia, che spesso la fa pagare ai figli. è la premessa per gli squilibri affettivi, è calpestare la missione matrimoniale, è la strage della famiglia nel presente e nel futuro.
Un’altra famiglia che nasce sullo sfascio di un matrimonio andato a monte, è una desolazione! Che consistenza potrà avere costruire su un divorzio un’altra famiglia, calpestando cocciutamente la legge di Dio?”
8. Ad un’altra domanda nella quale si riferiva che gli psicologi consiglierebbero i rapporti prematrimoniali padre Gasparino rispondeva:
“Gli psicologi disonesti sì! Lo psicologo onesto no, e lo psicologo cristiano ti dirà sempre che così facendo ti stai fissando nell’immaturità.
Un grande psicologo che tutti conoscono Erich Fromm ha scritto: «La prima condizione dell’amore è la libertà. Libertà nel senso di essere privi di pastoie, di non essere legati e inceppati dalle cose, e dal proprio io».
Io mi domando: due ragazzi che si impantanano nei rapporti prematrimoniali, sono ancora liberi? Non sono degli «inceppati dalle cose e dal proprio io»?
Tu lo sai come gioca sull’individuo la schiavitù del sesso: è una tenaglia che ti imprigiona e non ti lascia più libero per nulla.
Perché la Chiesa in nome di Cristo è rigida contro le esperienze prematrimoniali?
Perché vi incastrano, strozzano la vostra libertà. Arrivate a un punto che non siete più padroni di decidere della vostra vita: la vostra libertà è insabbiata e voi non siete più capaci di spezzare il cerchio chiuso dei vostri orizzonti sensuali.
La Chiesa si aspetta che il tuo amore sia portato sull’altare come omaggio a Dio, perciò vuole che sia un amore responsabile.
Cosa faranno nella lotta per la fedeltà quei ragazzi che ora non sanno stare in piedi e crollano al primo fuoco passionale? Sanno veramente se si amano? Hanno le prove?
Hanno eluso la prova più profonda.
I matrimoni che falliscono dopo pochi mesi sono in gran parte i matrimoni cominciati con rapporti prematrimoniali; sono ragazzi che si sposano ma non hanno dimostrato di amarsi sul serio.
Hanno giurato un amore eterno, ma l’hanno fatto da incoscienti, perché il loro amore era solo passionale, il loro egoismo era intatto, il fidanzamento non l’aveva neppure scalfito”.
9. Ecco, ho colto l’opportunità della tua mail per riferire il pensiero di Padre Gasparino.
Meritava di essere letto.
Penso che sia difficile dargli torto.
Ti auguro di avere buon successo con la tua ragazza.
Perché tu possa fare con lei un bel cammino cristiano, anzi un bel cammino di santità ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo