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Quesito

Carissimo padre Angelo.
Mi chiamo G. e le scrivo dalla …
Vorrei esporle il mio problema che tantissimi anni mi perseguita. L’impurità. Cado tantissimo in questo orribile peccato.
Vede, ho sempre vissuto questa cosa senza darle importanza, come se fosse quasi una cosa normale. Fino a quando il signore mi ha portato a conoscere una persona che oggi è la mia ragazza, la quale mi ha fatto conoscere Dio. E ora, ho piena consapevolezza di ciò che è il peccato impuro. La distruzione dell’anima e la dannazione assicurata. Purtroppo in tutti questi anni questo peccato ha posto radici nel mio cuore, e non riesco a liberarmene. O meglio, il mio cuore è talmente indurito in questa cosa, che tutte le volte che il maligno inizia a corteggiarmi per farmi ricadere, io riesco per un buon periodo a rinunciare, in nome della fedeltà che voglio mantenere col Signore e anche in nome di quel rapporto d’amore che ho con la mia fidanzata, perchè so che lei soffre molto quando mi succede. Ultimamente infatti, ho paura di parlargliene quando mi succede, proprio perchè non voglio farla soffrire.
Ecco, vorrei sapere se è giusto o no tenere lei fuori da questa guerra personale che sto combattendo con il nemico che mi spinge a questo peccato, o devo sempre chiedere il suo aiuto, seppur consapevole di provocare in lei sofferenza?
Inoltre, quando cado cerco subito conforto nella confessione, non ci riesco a stare in quello stato, sento subito il bisogno irrefrenabile di confessare.
So che questo è un bene, ma la mia paura è quella di stare abusando della misericordia del signore. Mi sembra quasi di fare questo ragionamento "TANTO ESISTE LA CONFESSIONE, ANCHE SE CADO POI MI CONFESSO SUBITO". Non credo che esista nulla di più sbagliato di questo modo di pensare.
Le scrivo con il cuore in mano, io mi sento veramente schiavo di questo miserabile peccato.
Cosa possa fare per uscirne definitivamente??.. Sono pienamente consapevole che non sarà una cosa immediata la guarigione, ma mi auguro che non sia neanche troppo lontana.
Inattesa di una sua risposta, la saluto cordialmente.
G.


Risposta del sacerdote

Carissimo G.,
1. come tu avrai lodato il Signore mille volte per averti fatto incontrare una ragazza che ti ha indicato le vie dei Dio che, come avrai sperimentato, sono vie di risurrezione e di vita, così lo lodo anch’io per te e insieme con te.
Prima vivevi prigioniero senza rendertene conto.
Adesso vivi da persona libera, anche se di tanto in tanto ti capita di finire nel buio della prigione.
Perché vivere privi della grazia è come vivere privi della luce e in qualche modo assoggettati al nostro avversario.

2. Il primo consiglio che ti do è quello di regolarizzare la confessione.
Con questo voglio dire che non devi aspettare di cadere nel peccato per andarti a confessare. Vi andrai periodicamente, ad esempio ogni quindici giorni, meglio ancora se ogni settimana, possibilmente dal medesimo confessore, sia che tu sia in grazia sia che ti trovi inceppato nel peccato.
In questo modo sentirai la potenza della confessione che previene molte cadute e molte tristezze e depressioni. E che nello stesso tempo ti comunica molte energie spirituali.
Il Signore ha detto a Santa Faustina Kowalska: “Ogni volta che vai alla Santa confessione immergiti tutta nella mia misericordia con grande fiducia, in modo che io possa versare sulla tua anima l’abbondanza delle Mie grazie” (Diario, n. 1602).

3. Inoltre dal momento che il Signore ha detto “Vegliate e pregate per non  cadere in tentazione” (Mc 14,38), devi ancorarti alla preghiera.
Anche su questo punto devi regolamentarti.
Ad esempio proponiti di recitare il santo Rosario quotidiano e quando ti incontri con la tua ragazza recitalo con lei.
Così impari a riempire la tua anima di cielo e a sentire sempre meno l’attrazione di ciò che gli è contrario.

3. Conservandoti in grazia, quando la domenica vai a Messa, potrai fare la S. Comunione.
Anche questo sacramento ti libererà da tante tentazioni, soprattutto se lo riceverai con molta devozione, sapendo che ti accosti ad un pane di cui nella Sacra Scrittura viene detto: “dal cielo hai offerto loro un pane pronto senza fatica, capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto. Questo tuo alimento manifestava la tua dolcezza verso i figli, si adattava al gusto di chi ne mangiava, si trasformava in ciò che ognuno desiderava” (Sap 16,20-21).
Il tuo desiderio, che il Signore compirà perché ha promesso di trasformarsi in ciò che ognuno desidera, sarà quello di conservarti puro, perché non c’è nulla di più bello per te e per la tua ragazza di un amore puro.

4. Mi chiedi infine se sia giusto che tu tenga aggiornata la tua ragazza sui tuoi combattimenti, dal momento che le notizie degli insuccessi la fanno soffrire.
Di per sé non sarebbe necessario.
Ma dal momento che tu l’hai informata e che di fatto la sua collaborazione ti ha aiutato molto in questo campo, mi pare che sia bello che tu continui a tenerla informata su questo combattimento. Anche questa è una remora per non cadere facilmente.
Ti auguro che i bollettini di guerra che d’ora in poi le comunicherai siano solo di vittoria.
Ti amerà ancora di più perché ti stimerà ancora di più.

Ti seguo con la mia preghiera e con il ricordo nella S. Messa. Ti benedico.
Padre Angelo