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Quesito

Caro Padre Angelo,
le voglio raccontare qualcosa che è successo in me in questi tempi.
Era da un periodo prolungato che non mi presentavo al confessionale, e intanto i peccati si accumulavano, così come le passioni mondane, la voglia di mettersi in mostra agli occhi della  società e degli amici ha prevalso sulle cose serie. E’ proprio vero, come dice Tommaso, che il peccato logora e ti stringe a sé in modo forte e letale.
Proprio alla funzione del Venerdì Santo ho percepito chiara la mia condizione di stupido peccatore, insulso idolatra di false gioie: comportamenti che sputano sul sacrificio che Cristo ha fatto per me. Nel contempo nel Silenzio della funzione ho percepito attrazione, fascino per ciò che stavo sentendo dalla lettura della Passione. L’ho vissuta in modo scettico e riflessivo, pieno di domande e insinuazioni sulla reale bontà di tutto ciò; però sentivo attrazione.
Caro Padre Angelo, ho un sacco di dubbi, però quando stringo il Rosario (dico sul serio, quando lo stringo fra le mani) mi sento più calmo. Lo tengo nella tasca e lo stringo spesso. Il giorno del mio compleanno ho percepito, pur nel mio cuore ombroso, il fascino della gioia e dalla liturgia della notte quando il sacerdote cantava: "Cristo luce del Mondo" e man mano la Chiesa si illuminava. Voglio essere una persona seria, voglio dare un senso alla mia vita in modo serio. Ma ho il cuore in subbuglio, a volte mi comporto in un modo anche nelle relazioni con gli altri e altre volte in un altro.
Voglio ringraziarla della sua testimonianza di sacerdote, ogni tanto mi fa commuovere e ammiro la sua serenità
Preghi per me! Vorrei chiederle una particolare lettura in questo momento, se mi può consigliare qualcosa. (ho gia letto i libri che mi aveva consigliato)
Grazie del suo ascolto.
La saluto


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. Ho letto e riletto più volte la tua email.
Ma solo oggi sono in grado di risponderti.
Sono contento per quello che il Signore ti ha fatto provare nella liturgia del venerdì santo: di sentirti un “insulso idolatra di false gioie: comportamenti che sputano sul sacrificio che Cristo ha fatto per me”.
Non so se un sentimento come questo possa scivolare via come acqua dal tuo cuore. Certe esperienze segnano. Cristo ha avuto molta pazienza con te e ti attendeva il venerdì santo.
San Tommaso dice che la morte di Cristo ha la forza di distruggere la morte e di ripristinare la vita.
Mi auguro che quest’anno la morte del Signore abbia distrutto o per lo meno fortemente indebolito in te alcune inclinazioni alla morte spirituale e abbia ripristinato per sempre l’amicizia col Signore, la vita di grazia.

2. Adesso riprendi con la confessione settimanale.
Hai bisogno di questo!
Gesù ha detto a Santa Faustina Kowalska: “Quando vai alla santa confessione immergiti nella mia misericordia e io riverserò sulla tua anima l’abbondanza delle mie grazie” (Diario, 13,2.1938).
Conviene dunque che ti confessi in maniera regolare. Che di confessione in confessione come una spugna tu ti imbeva dei sentimenti di Cristo, così da esserne pieno nel cuore, nella mente e nelle parole.
E poi, come ha promesso il Signore, riceverai volta per volta molte grazie, insieme con il perdono di Dio.
Confessati dunque settimanalmente, indipendentemente dallo stato di grazia. In ogni caso la grazia o viene restituita o viene aumentata. E insieme con questa ti vengono date “molte grazie”, che ti sono utili per la tua vita, anche per la tua vita di studente!

3. Mi scrivi: “Voglio essere una persona seria, voglio dare un senso alla mia vita in modo serio. Ma ho il cuore in subbuglio, a volte mi comporto in un modo anche nelle relazioni con gli altri e altre volte in un altro”.
Come vedi, è arrivato il momento in cui devi prendere la tua vita in mano e determinare il tuo comportamento per essere te stesso, coerente.
Ma questo non lo puoi fare se non fissi bene la tua attenzione sull’obiettivo.
E l’obiettivo, come la vita, non te li dai tu, ma Colui che ti ha fatto e ti mantiene in vita: Gesù Cristo.
Allora tutto diventa subito chiaro. Il motivo per cui Dio ti ha pensato e ti ha amato dall’eternità è quello che da a tutti: la santità.
Tutto quello che Dio fa o permette attorno alla tua vita intende condurti ineluttabilmente a questo: la santità.
Finalmente l’aveva compreso Sant’Agostino quando nelle prime pagine delle sue Confessioni scrive: “Tu Dio, ci hai fatti per te e il nostro cruore è inquieto fino a quando non riposa in te, o Signore” (Confessioni, 1, 1).
Non avrai pace, ti sentirai sballottato di qua e di là fino a quando non determinerai questo obiettivo per la tua vita.
Allora capirai subito da te stesso che certi comportamenti, certe parole, sentimenti o azioni non ti portano nella direzione della santità. Serviranno soltanto a soggiogarti, a logorarti e a farti sentire diviso.

4. Soprattutto devi cercare di sentire bene che cosa ti dice il Signore, perché sia la guida della tua vita.
La tua coscienza è il primo vicario di Cristo per la tua vita.
Dice il Concilio Vaticano II con una sublime espressione: “La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria. Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge, che trova il suo compimento nell’amore di Dio e del prossimo” (Gaudium et spes, 16).
Non seguire la coscienza, il luogo sacro dove Dio parla, è la cosa più tragica per l’uomo.

5. Ulteriormente il Signore ti illumina con la sua parola, introducendo dentro di te i Suoi sentimenti.
Questo è quello che accade ogni volta che vai a Messa, dove incontri Gesù che in te diventa “Via, Verità e vita” (Gv 14, 6).
Seguire quanto ti dice il Signore è la pista infallibile della tua vita: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

6. Non mi meraviglio di quello che mi dici quando stringi il Rosario.
È vero che stringerlo non è la stessa cosa che recitarlo.
Tuttavia mi hanno sempre colpito le grazie che sono promesse a chi porta con sé il santo Rosario benedetto e che sono riportate nella benedizione delle corone propria dell’Ordine domenicano: dona una crescente attrazione verso Dio, è difesa dai nemici visibili e invisibili, merita di essere accompagnati dalla Madonna davanti al tribunale di Dio all’esito della nostra vita.
Penso che tu quando stringi il Rosario sperimenti soprattutto la seconda. Potrei dire che il Rosario è il segno tangibile della vicinanza della Madonna accanto alla nostra vita.
Tuttavia ti consiglio di fare un ulteriore passo. Perché se è così potente il solo tenerlo nelle nostre mani, che cosa non porterà se viene recitato come si deve?

7. Mi chiedi un libro da leggere: dal momento che ho citato Sant’Agostino, questa volta ti consiglio di leggere le Confessioni.
Ti do anche questa indicazione: non leggerne troppe pagine per giorno. Bastano anche solo due o tre.
Dopo aver letto prega, sta unito al Signore, anche mediante il santo Rosario.
Se qualche volta trovi qualche pagina un po’ oscura, vai avanti lo stesso. Poco dopo tornerà la luce.

Ti assicuro la mia preghiera e la mia benedizione.
Padre Angelo