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Quesito
Padre Angelo,
vorrei raccontale la mia storia: sono un ragazzo di … e sono praticante.
All’età di 12 anni ho iniziato a masturbarmi.
Purtroppo non ho avuto una buona educazione alla fede né dai miei genitori né dal catechismo per cui pensavo che questo comportamento fosse normale.
Negli ultimi anni la mia fede si è intensificata e cosi ho scoperto di peccare contro Dio. Ho cercato di smettere con le mie forze ma non ci sono riuscito, cosi ho pregato di più. Ora faccio i rosari tutti i giorni e chiedo a Dio di aiutarmi a comprendere la fede e a non farmi cadere più nel peccato, ma io da lui non ho ricevuto nessun tipo di aiuto. Nel vangelo c’è scritto “chiedete e vi sarà dato" e come mai il Signore non mi risponde?
Approfitto per rivolgerle un’altra domanda. Io cerco sempre di essere disponibile verso gli altri, ma in classe mia c’è una persona che se ne approfitta della mia bontà e mi tratta come schiavo. Io ho iniziato a provare un certo odio verso di lui. Come posso sradicare questo odio? Come devo comportarmi con coloro che abusano verso chi si comporta da cristiano?
La ringrazio per la sua disponibilità.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sono contento di sapere che con la recita dei molti Rosari cerchi di reagire al peccato che ti ferisce e che ti paralizza interiormente.
Continua a fare così.
Forse ti sembra di non essere esaudito, ma con quella preghiera è come se tu aprissi le cateratte del cielo sulla tua vita.
Solo quando sarai in paradiso potrai vedere tutto il bene che ti ha attirato il Rosario e da quanti pericoli dell’anima e del corpo ti ha liberato, senza che tu te ne accorgessi.
Ma ti assicuro che non dovrai aspettare il paradiso per accorgerti di questo. Il Signore stesso poco per volta ti illuminerà, e tu vedrai e capirai.
Pertanto come prima cosa ti esorto con tutto il cuore a continuare con i tuoi Rosari.
2. Nello stesso tempo però accostati alla confessione in maniera frequente e periodica, anche ogni settimana, sebbene nel frattempo non sia caduto in peccato.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che “il sacramento della riconciliazione con Dio opera un’autentica «risurrezione spirituale», restituisce la dignità e i beni della vita dei figli di Dio, di cui il più prezioso è l’amicizia di Dio (Lc 15,32)” (CCC 1468).
Di volta in volta con la Confessione ti viene dato un aumento di grazia e di forza.
Non si può dimenticare che il Signore ha istituito questo sacramento la sera del giorno della sua risurrezione quando ha detto agli apostoli nel cenacolo: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi (Gv 20,22-23)”.
È dunque il sacramento che comunica la potenza della risurrezione.
In questo sacramento Gesù ti dà la forza di poter cambiare.
Sono certo che anche tu, subito dopo esserti confessato, avverti la potenza della sua risurrezione (Fil 3,10) che ti ha risanato, ti fa sentire pulito e con maggiore forza.
Pertanto accostati spesso a questo sacramento.
È una fonte inesauribile di grazia che Gesù ha istituito perché possiamo guarire.
3. Nello stesso tempo tìrati via in maniera energica dalle occasioni di peccato, quali possono essere ad esempio la pornografia, che è devastante sotto tutti gli aspetti.
Dio ci ha detto: “Come davanti a un serpente, fuggi il peccato: se ti avvicini, ti morderà” (Sir 21, 2).
4. Mi chiedi anche come puoi sradicare un certo odio che hai nei confronti di un tuo compagno che abusa della tua bontà, fino a renderti suo schiavo.
Prega per lui!
Ricorda quanto si legge nel Vangelo: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano” (Mt 5,44).
E san Paolo: “Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite” (Rm 12,14).
Forse il Signore approfitta della sua insolenza per metterlo nel cuore delle tue preghiere così che si possa salvare.
5. Mi domandi infine come devi comportarti con coloro che ne approfittano perché sei cristiano.
Anche su questo ti ricordo l’insegnamento di Gesù.
Da una parte il Signore ci sollecita a correggere i nostri fratelli: “Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello” (Mt 18,15).
Pertanto devi usar loro la carità della correzione fraterna e ricordare loro che, aiutandoli in maniera irrazionale, non li aiuti a perseguire il loro vero bene, che è quello di far profitto nello studio.
Dall’altra il Signore ti chiede di somigliare sempre di più al Padre nostro celeste che “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Mt 5,45) e di essere perfetto come è perfetto Lui (cf. Mt 5,48).
6. Vai avanti dunque così, sapendo che il Signore ti ha messo in mezzo ai tuoi compagni per essere come un astro che risplende (cf. Fil 2,15).
Ti assicuro la mia preghiera e il ricordo nella Santa Messa.
Ti benedico.
Padre Angelo