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Quesito
Padre Angelo,
approfitto della sua disponibilità per sottoporle una questione sulla quale riflettevo. Vado dritto al punto: sappiamo che solo passando per Cristo si può risorgere e che la risurrezione finale degli uomini sarà una risurrezione in Cristo. Ma allora che senso ha la risurrezione di tutti, anche dei dannati? Quando Gesù nei vangeli dice “io sono la Risurrezione e la Vita” e poi prosegue “chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno” non lascia forse intendere che la risurrezione riguarderà solo i suoi, quelli che in quel giorno saranno trovati in Lui e con Lui? Non insegna forse la Chiesa che solo conformandoci quanto più possibile a Cristo potremo condividere il suo stesso destino post mortem?
Dunque le domande sono queste: 1) da dove ha ricavato la Chiesa il dogma della risurrezione di tutti gli uomini alla fine dei tempi? e 2) la teologia ha riflettuto su questo tema? Che spiegazioni ha dato?
La ringrazio fin da ora dell’attenzione e della risposta.
Federico
Risposta del sacerdote
Caro Federico,
1. la verità sulla risurrezione dei morti la Chiesa l’ha ricavata dalla bocca stessa di Nostro Signore quando ha detto: “Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5,28-29).
A dire il vero, il profeta Daniele aveva già parlato della risurrezione dei morti: “Ora, in quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna” (Dan 12,1-2).
Gesù precisa che questa risurrezione verrà per la sua potenza, perché tutti vedranno la sua voce”.
2. Va osservato che il Signore parla della risurrezione di coloro che sono nei sepolcri, vale a dire della risurrezione dei corpi.
Le anime, infatti, hanno già ricevuto la loro sentenza subito dopo la separazione del corpo.
Alcune di esse sono già unite a Cristo risorto.
Altre invece sono già da lui separate eternamente
Ciò significa che la risurrezione finale avverrà per Cristo, non già in Cristo.
Sarà una risurrezione per Cristo e in Cristo soltanto per i corpi le cui anime sono già in paradiso.
Sarà una risurrezione per Cristo, ma non in Cristo per i corpi le cui anime sono già all’inferno.
3. Che la Chiesa abbia recepito questo annuncio fin dall’inizio è ben chiaro perché San Paolo scrive nella lettera ai Filippesi: “La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose” (Fil 3,20-21).
4. Da notare anche ciò che il Signore ha soggiunto: “Quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna”.
Gesù ha detto questo perché non si creda che per salvarsi basti la sola fede, senza le opere.
I protestanti invece diranno che ci si salva per la sola fede, senza le opere. Per cui Lutero concludeva in una lettera a Melantone: “Pecca fortemente, ma credi ancora più fortemente”.
Il minimo che si possa dire è che questa affermazione non è secondo la logica del Vangelo.
5. Chiedi quale sia la spiegazione della Chiesa.
Ebbene questa spiegazione si trova nel Catechismo della Chiesa Cattolica con due affermazioni.
La prima: “La risurrezione di tutti i morti, «dei giusti e degli ingiusti» (At 24,15), precederà il Giudizio finale.
Sarà «l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna» (Gv 5,28-29).
Allora Cristo «verrà nella sua gloria, con tutti i suoi angeli… E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra… E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna» (Mt 25,31; Mt 25,32; Mt 25,46)” (CCC 1038).
6. La seconda: “Davanti a Cristo che è la Verità sarà definitivamente messa a nudo la verità sul rapporto di ogni uomo con Dio. Il Giudizio finale manifesterà, fino alle sue ultime conseguenze, il bene che ognuno avrà compiuto o avrà omesso di compiere durante la sua vita terrena” (CCC 1039).
7. A questo punto il Catechismo della Chiesa Cattolica riporta quanto ha scritto Sant’Agostino: “Tutto il male che fanno i cattivi viene registrato a loro insaputa.
Il giorno in cui Dio non tacerà (Sal 50,3)… egli si volgerà verso i malvagi e dirà loro: «Io avevo posto sulla terra i miei poverelli, per voi. Io, loro capo, sedevo nel cielo alla destra di mio Padre, ma sulla terra le mie membra avevano fame. Se voi aveste donato alle mie membra, il vostro dono sarebbe giunto fino al capo. Quando ho posto i miei poverelli sulla terra, li ho costituiti come vostri fattorini perché portassero le vostre buone opere nel mio tesoro: voi non avete posto nulla nelle loro mani, per questo non possedete nulla presso di me” (Sermoni, 18,4).
Con l’augurio che tutta la tua vita sia un bene compiuto ininterrottamente e che venga trascritto a tuo favore nel libro della vita (Ap 21,27) ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo