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Quesito

Buonasera,
ringrazio ancora per la sua precedente risposta.
Questa volta volevo chiederLe il significato di un versetto del Vangelo di Matteo: “Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”.
Ho provato a cercare sul sito, ma non sono riuscito a trovare nulla, in caso contrario potrebbe inviarmi la risposta?
Grazie, buona serata.
Le assicuro una preghiera!
S.M


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. nel Vangelo di Matteo si trovano queste parole due volte e vengono applicate a due contesti diversi.
Il primo caso è riferito a Mt 19,30. Il contesto è il seguente: un giovane aveva chiesto al Signore che cosa dovesse fare per avere in eredità la vita eterna. Il Signore gli aveva risposto di osservare i comandamenti.
Il giovane aveva replicato dicendo che li aveva sempre osservati. Gesù allora gli disse: “Se vuoi essere perfetto va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri, avrai un tesoro in cielo, poi vieni e seguimi.
Ma quel giovane se ne andò via triste perché aveva molti beni.
Il Signore allora si mise a parlare del pericolo delle ricchezze. Al termine del suo discorso San Pietro disse: “Ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, che cosa dunque ne avremo?” Nostro Signore gli garantì che avrebbe avuto cento volte tanto di qua e in eredità la vita eterna. Poi concluse dicendo: “Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi” (Mt 19,30).

2. L’interpretazione più immediata è la seguente: quelli che di qua sono considerati ultimi perché si sono fatti poveri, saranno primi nella vita eterna. E quelli che di qua sono considerati potenti perché ricchi, di là saranno ultimi.
Questa, ad esempio, è l’interpretazione di San Remigio: “I santi apostoli sembravano ultimi, ma avendo lasciato tutto divennero i primi per la grazia dell’umiltà”.
In questo senso Origene dice che “ci sono molti uomini che pur essendo inferiori a causa della loro natura agli angeli, si sono fatti superiori ad alcuni angeli per la loro vita angelica, e alcuni angeli, che furono i primi, sono gli ultimi a causa della loro colpa”.

3. Tuttavia, senza nulla togliere alla prima interpretazione, ne è stata data anche un’altra, e riguarderebbe coloro che si sono fatti primi per lo slancio nell’andare dietro al Signore, ma poi hanno poi perso il fervore.
Sicché non è sufficiente abbandonare tutto per seguire Gesù, ma è necessario perseverare fino alla morte.
Così Nostro Signore mette in guardia gli apostoli dall’accidia e dal torpore. Se non sono ciò che devono essere, da primi diventeranno ultimi. E altri, che non si sono fatti ultimi, con il loro fervore supereranno quelli che solo materialmente hanno lasciato tutto.

4. Gesù ripete questa affermazione anche in Mt 20,16 nella parabola dei lavoratori chiamati in varie ore del giorno a lavorare nella vigna.
Poiché anche quelli dell’ultima ora prendono come quelli che sono stati assunti nella prima ora, Gesù conclude: “Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”.
Qui, i primi sono gli ebrei, chiamati fin dall’inizio ad essere il popolo santo di Dio. Tuttavia, con la venuta di Gesù, dal momento che molti di essi non lo hanno accolto, da primi sono diventati ultimi.
E i pagani che erano considerati ultimi dagli ebrei, diventarono primi nel regno di Dio.

Con l’augurio di farti primo per il fervore e di rimanere sempre primo secondo la logica di Dio, ti benedico e ti ricordo nella preghiera. 
Padre Angelo