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Quesito

Buona sera Padre Angelo,
la disturbo con una domanda che mi sorge leggendo altre domande dal sito dei domenicani.
Volevo capire la differenza tra la cogitativa che è un senso interno, e l’intelletto che è una facoltà dell’anima. Io direi che sono la stessa cosa.
Invece?
Grazie
Marco


Risposta del sacerdote

Caro Marco,
1. come la nostra conoscenza intellettiva inizia sempre dai sensi, così anche la sua elaborazione continua interloquendo con i sensi.

2. Anche le realtà di ordine spirituale che noi conosciamo, le conosciamo sempre ad instar rerum corporearum, vale a dire sempre accompagnate dai sensi, dall’immaginazione.
Così avviene per il concetto di Dio o dell’Angelo, che sono realtà del tutto prive di materia: noi le apprendiamo e le elaboriamo accompagnandole da qualche immagine, per quanto confusa.

3. Venendo al dunque: la cogitativa è un senso interno. È il senso che fornisce direttamente il materiale all’intelletto.
In quanto è un senso, è una realtà materiale, corporale.
L’intelletto invece è una facoltà dell’anima razionale ed è spirituale.

4. Ecco che cosa scrive San Tommaso d’Aquino: 
 “È evidente che l’intelletto per operare richiede l’atto dell’immaginativa e delle altre facoltà, non solo nell’acquisto di nuove conoscenze, ma anche nell’uso della scienza acquisita. Vediamo infatti che l’uomo è reso incapace di intendere le cose conosciute, quando la lesione di un organo impedisce l’operazione dell’immaginativa, come nei pazzi furiosi, o l’operazione della memoria, come nei dementi. 
Inoltre, ognuno può sperimentare in se stesso questo fatto: quando si sforza di intendere qualche cosa, si costruisce delle immagini a guisa di esempi, e in esse cerca di riscontrare quello che tenta di capire. E anche quando vogliamo spiegare una cosa a un altro, gli proponiamo degli esempi, dai quali egli possa formarsi delle immagini adatte per capire” (Somma teologica, I, 84, 7).

5. Come appare chiaro, cogitativa dell’intelletto non sono la stessa cosa, sebbene tra di esse vi sia sinergia. Ma l’una è radicata nel corpo, anzi nei sensi interni. L’altra è radicata nell’anima.

6. Continua San Tommaso: “E la ragione di ciò è che la potenza conoscitiva deve essere proporzionata all’oggetto conoscibile. Quindi, per l’intelligenza angelica, totalmente separata dal corpo, oggetto proporzionato sono le sostanze intelligibili separate dalla materia, e mediante queste l’angelo conosce anche le cose materiali.
Invece, l’oggetto proprio dell’intelletto umano unito al corpo sono le essenze o nature, che hanno la loro sussistenza nella materia corporea; e mediante queste essenze delle cose visibili, l’uomo può salire a una certa conoscenza delle cose invisibili” (Ib.).

Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo