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Quesito

Siamo stati creati liberi, felici e ignoranti, non conoscevamo niente, non avevamo la benché minima rivelazione, avevamo l’istinto, non volevamo trasgredire un bel niente.
Il serpente è stato creato buono “e Dio vide che tutto quello che aveva creato era buono”, abbiamo visto un frutto allettante e l’abbiamo mangiato e condiviso come farebbe chiunque con una cosa buona.
Del serpente non ce ne importava un fico secco, manco l’abbiamo considerato.
Dio ci ha ingannato facendoci credere amati. Tanto aveva fiducia in noi che ha isolato l’albero della vita perché se lo toccavano saremmo morti “nel peccato”.
Noi avevamo fame e volevamo discernere il bene e il male. Io a mia figlia ho dovuto insegnare a non infilare le dita nella corrente e a non arrampicarsi sulle ringhiere del balcone per non cadere, ad attraversare la strada, a usare il gas, io le ho insegnato a discernere pur sapendo che ha dei limiti ma non mi sarei liberata i miei Cieli dal male scaraventandola fuori dell’illusione dell’Eden insieme al male per godermi i miei Cieli puliti.
Mi risparmi Pio da Pietrelcina, sant’uomo ossessionato dal male.
Buonanotte se ci riesce. Per quanto riguarda me non è buono il giorno né la notte.
So che da “buon cattolico” non mi contatterà più.
Amen e grazie


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. intanto tutti i capiscono di primo acchito che la narrazione del paradiso terrestre e del peccato originale viene espressa con linguaggio metaforico.
Ma proprio attraverso questo linguaggio metaforico vengono comunicate tante cose.
Innanzitutto che i nostri progenitori non sono stati creati ignoranti. Il testo sacro disse dice: “Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome” (Gn 2,19).
Il nome presso gli antichi orientali esprimeva la natura e l’utilità di quella determinata realtà.
Ciò significa che Adamo conoscesse la natura e l’utilità di qualsiasi animale e che godesse di una conoscenza tutta speciale.
Per questo la Chiesa ha sempre insegnato che i nostri progenitori prima del peccato originale godevano di due doni preternaturali: la scienza infusa e l’immunità dalla sofferenza e dalla morte.
Innanzitutto la scienza infusa. Il che significa che non sono stati creati ignoranti.

2. Inoltre si legge che dopo la trasgressione i nostri progenitori “udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno” (Gn 3,8).
Se li hanno sentiti, vuol dire che li conoscevano.
Da qui si deduce che nei giorni precedenti il peccato Dio compariva in forma visibile ai nostri progenitori e si intratteneva familiarmente con loro.
Da questa familiarità con Dio la Chiesa ha sempre dedotto che i nostri progenitori siano stati creati dotati della grazia santificante, delle tre virtù teologali fede, speranza e carità e dei doni dello spirito Santo.
Le virtù teologali e i doni dello Spirito Santo costituiscono il dinamismo della grazia
Pertanto Dio li aveva dotati pertanto di una conoscenza soprannaturale perché tale è la fede. Anzi, di una conoscenza soprannaturale tutta particolare qual è quella comunicata attraverso alcuni doni dello Spirito Santo legati alla conoscenza, come l’intelletto, la sapienza e la scienza.
Conoscevano tante cose di Dio che sfuggono alla semplice ragione umana a motivo della distanza infinita che c’è tra l’ordine naturale e quello soprannaturale.
Sicché per questo secondo motivo i nostri progenitori non furono creati ignoranti.

3. Dici poi espressamente che “Dio ci ha ingannati facendoci credere di essere amati”.
Il fatto che ogni sera stesse familiarmente con loro e li istruisse su tante cose e facesse loro godere della sua presenza, che è l’essenza stessa del paradiso, non era vero amore?

4. Inoltre come segno del suo amore diede loro da mangiare di tutti gli alberi del giardino, compreso dell’albero della vita.
Nutrendosi dell’albero della vita rimanevano immortali ed erano liberati dalla fatica e dalla sofferenza. Non è amore questo?

5. Ma tu a questo proposito stravolgi la Scrittura dicendo che Dio “ha isolato l’albero della vita perché se lo toccavano saremo morti nel peccato”.
Questo è un errore imperdonabile perché hai scambiato l’albero della vita di cui potevano e dovevano mangiare, con l’albero della conoscenza del bene del male.
Il testo sacro dice: “Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male” (Gn 2,8-9).
 Inoltre “il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire” (Gn 2,16-17).

6. Arrivi perfino a dire che ha proibito di mangiare dell’albero della vita mentre essi avevano fame.
Ora il testo sacro dice che potevano mangiare di tutti gli alberi, fatta eccezione di quello della scienza del bene e del male.
Con questo Dio li ha istruiti su ciò che era bene e su ciò che era male. Li ha messi in guardia dal male dai suoi effetti: “certamente morirete”.

7. Purtroppo i nostri progenitori hanno voluto sostituirsi a Dio nel determinare ciò che per loro era bene ed era male per.
Hanno voluto essere Dio senza Dio. Ma con questo di fatto, anziché stare in comunione con lui, se ne sono separati e conseguentemente non hanno più potuto nutrirsi di lui, che è l’albero della vita.

Con la redenzione di Cristo potranno di nuovo mangiare di quest’albero (“prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo che è per voi”). Potranno godere della Vita nella loro anima, come pegno e inizio della vita immortale dell’anima e del corpo.

Augurando questo bene immenso per te e per la tua carissima figlia, vi benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo