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Quesito

Caro Padre Angelo,
volevo conoscere il ruolo delle esequie.
La chiesa nella celebrazione vuole intercedere per il morto (in modo che non si perda) oltre che portare conforto ai parenti?
Anche se non è un sacramento, si tratta soltanto di una liturgia in cui si ricorda la vita eterna per il cristiano, e si confortano i parenti del defunto?
La ricorderò nella preghiera.
Grazie come sempre.
Luca


Risposta del sacerdote

Caro Luca,
1. La celebrazione delle esequie è un’attestazione pubblica della fede della Chiesa circa la morte e risurrezione di Gesù applicata ai singoli credenti.
Il cristiano che muore in Cristo Gesù “va in esilio dal corpo per abitare presso il Signore” (2 Cor 5,8).

2. In secondo luogo la celebrazione delle esequie ha lo scopo di accompagnare il cristiano nel termine del suo cammino per rimetterlo nelle mani del Padre.
Per questo il più delle volte le esequie sono accompagnate dal sacrificio eucaristico, dalle preghiere e dalle benedizioni dati nei i vari momenti.
Pertanto non è corretto dire che le esequie siano ordinate a impedire che il defunto si perda. Infatti per lui è già avvenuto il giudizio. E se il suo esito è stato negativo, tutte le preghiere e i sacrifici eucaristici che vengono offerti per lui non lo possono salvare.

3. Le esequie giovano a chi si è salvato.
Se si trova in purgatorio, gli giovano per la purificazione dei suoi peccati.
Se si trova in paradiso, gli giovano nel senso che viene aperto un varco tra noi e lui perché ci possa aiutare più efficacemente.

4. Attraverso le esequie la Chiesa vive la propria comunione col defunto.
Ed è una comunione efficace perché si offre per lui il sacrificio di Cristo e gli si offrono anche le preghiere e le buone opere della Chiesa.

5. Inoltre le esequie sono ordinate anche a confortare i parenti del defunto.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “I parenti del defunto sono accolti con una parola di “conforto” (CCC 1687) e che “la comunità che si raduna in preghiera attende anche “le parole di vita eterna”.

6. “L’omelia deve evitare “la forma e lo stile di un elogio funebre” (Rituale romano, Rito delle esequie, 41).
Nello stesso tempo deve illuminare il mistero della morte cristiana alla luce di Cristo risorto” (CCC 1688).

7. Le esequie costituiscono anche l’ultimo saluto rivolto dalla comunità cristiana a un suo membro, prima che il corpo sia portato alla sepoltura (CCC 1690).
Ed è anche un arrivederci “perché esiste una comunione e una riunione” (San Simeone di Tessalonica, De ordine sepulturae).

Ti ringrazio del quesito e della preghiera, che contraccambio volentieri.
Ti benedico.
Padre Angelo