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Quesito
Caro Padre Angelo,
mi chiamo Mattia, ho 23 anni e sono cattolico (salesiano).
Non è la prima volta che le scrivo.
Inizio ringraziandola per il servizio fornito: mi è stato molto utile in questi anni.
Volevo chiederle un chiarimento su questioni quali pedofilia, pederastia, incesto, e tutti quei rapporti peccaminosi che però avvengono tra persone di sesso opposto. Teologicamente per quali ragioni sono considerate peccato? Solo perché sono rapporti al di fuori del matrimonio e, nel caso della pedofilia, perchè privi di consensualità, o ci sono altre motivazioni?
La ringrazio in anticipo della risposta.
Le chiedo una preghiera ‘‘‘‘speciale’‘‘ per me e la mia famiglia.
Spero di non averla disturbata troppo!
Mattia
Risposta del sacerdote
Caro Mattia,
1. mi chiedi quali siano “teologicamente” le motivazioni che proibiscono pedofilia, pederastia e incesto tra persone di sesso opposto.
Pertanto nella tua domanda escludi da queste pratiche ogni connubio con l’omosessualità.
2. Dire semplicemente perché si tratta di azioni compiute fuori dal matrimonio è troppo generico e anche fuorviante. Perché anche i rapporti prematrimoniali, i rapporti adulterini e tante altre relazioni sono fuori del matrimonio.
3. Va osservato che in tutti i disordini sessuali c’è qualcosa che si ritrova in ogni specifico disordine, ed è l’impurità dell’amore.
Ma oltre a questo c’è anche qualcosa d’altro che si aggiunge allo specifico disordine.
4. Partiamo da ciò che vi è di comune ad ogni altro disordine: l’impurità dell’amore.
La sessualità tocca l’intimo nucleo della persona.
E quando una persona si dona anche corporalmente, come avviene nell’esercizio della sessualità, dona tutta se stessa in maniera esclusiva e fedele.
Tale dono non lo si fa al primo che passa per strada ma solo a chi è in grado di accoglierlo e di riesprimerlo a propria volta. E questo avviene solo nel matrimonio.
Pertanto ogni esperienza sessuale fuori del matrimonio è per lo meno una contraffazione dell’amore vero, l’unico degno di una persona.
Ad ogni atto impuro va applicato quanto dice il Catechismo della Chiesa cattolica: “la lussuria è un desiderio disordinato o una fruizione sregolata del piacere venereo” (CCC 2351). È disordinato perché “è ricercato per se stesso” (Ib.), per l’appagamento personale, per la propria concupiscenza.
Più che trattarsi di dono, si tratta di una strumentalizzazione dell’altro.
E rimane strumentalizzazione anche se dall’altro partner è accettata e condivisa.
5. Giustamente quel grande teologo che è stato H. U. von Balthasar ha scritto che “la lussuria è cupidigia, rovesciamento dell’amore remissivo che sa rinunciare per amore degli altri, trasformato in una speculazione arida e preoccupata del proprio piacere e del proprio vantaggio.
Poco importa che tale cupidigia si nutra di un egoismo a due, entro o fuori dell’ambito matrimoniale, o si esaurisca nel godimento, normale o pervertito, con l’altro o il proprio sesso o, ancora, solitariamente” (h. u. von balthasar, Punti fermi, p. 242).
E altrettanto giustamente è stato detto che “la lussuria è una menzogna a fior di pelle, un possesso che si maschera da dono” (p. ide, I peccati capitali, p. 83).
6. Ma nella pedofilia, nell’incesto e nella pederastia c’è ancora qualcosa d’altro ed è il danno non solo morale, ma anche fisico e psichico che si infligge ad un minore, tanto che questo rapporto viene considerato un crimine, e cioè un’azione che comporta una violazione della dignità della persona ed è penalmente passibile.
Noi non ci rendiamo conto di quello che passa per il cuore di un bambino abusato e anche per il cuore di un adulto che da bambino è stato abusato.
Chi ha subito questi abusi sessuali parla di enormi piaghe dolenti che non si cicatrizzano mai, di vite umane che vanno in frantumi.
Vi sono talvolta danni fisici gravi a motivo della lacerazione dei tessuti. Nelle bambine portano spesso alla sterilità permanente…
Ma non meno gravi sono i danni psichici e spirituali.
7. Un documento dell’episcopato degli USA (“Camminare nella luce: una risposta pastorale alla violenza sessuale nei confronti dell’infanzia” del 1996), li ha elencati in questo modo:
un’immagine di sé impoverita,
pervasivi sensi di colpa;
un senso di solitudine che conduce all’isolamento sociale;
incapacità di costruire un rapporto di fiducia o di preservare le proprie amicizie;
un comportamento sessuale inadeguato;
incapacità di stabilire una relazione sessuale coniugale;
inoltre sintomi da sindrome da stress post-traumatico, quali ricordi ossessivi, ricorso all’uso di alcool o stupefacenti, depressione.
Nell’ambito religioso viene sconvolta l’immagine di Dio, nei confronti del quale alcuni provare terrore. Molti sono incapaci di pregare e rifiutano la loro fede religiosa.
Dal momento che non nutrono più amore per se stessi, pensano che nessuno, neanche Dio, possa amarli.
8. Il quadro tracciato dal documento dell’episcopato statunitense è grave.
E certamente non è tutto.
Si comprende come si tratti di una violenza inferta ad una persona. Si abusa del suo corpo, della sua intimità e della sua minore età.
Ti ringrazio di aver richiamato l’attenzione su questo problema che purtroppo continua a rimanere drammaticamente attuale.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo