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Quesito
Caro Padre Angelo,
nuovamente un breve quesito sull’Eucaristia. Qui chiamo in causa il mio gusto e la sensibilità personale, ovviamente senza pretendere di essere condiviso.
Trovo a volte che l’uso di ostensori troppo ingombranti, intendo pieni di raggi, sia un controsenso.
Utilizzandoli sembra alludere che senza quel richiamo alla luminosità, l’Eucaristia non splenda abbastanza.
Mentre invece sappiamo che, con uno sguardo di fede, il Santissimo Sacramento brilla abbondantemente di luce propria.
Ecco dunque, una sorta di “forzatura”. Capisco un’opera d’arte raffigurante l’Eucaristia luminosa, ma qui sappiamo che non siamo di fronte a una rappresentazione. In più, pensandoci bene, ostensori troppo grandi a volte trasmettono una certa pesantezza e talvolta tale sproporzione può far passare in secondo piano l’Adorato. Invece se esposto nella Sua semplicità e purezza, senza niente intorno, penso che sia cosa migliore anche per in chi si trova a vivere questo momento nei primi approcci alla fede.
Comunque sono particolari a cui non si fa più caso quando ormai si è abituati a questa pratica, perché lo sguardo e l’attenzione sono solitamente riservati a Lui.
Un caro abbraccio.
Vittorio
Risposta del sacerdote
Caro Vittorio,
le tue riflessioni non sono prive di fondamento.
Gesù, presente col volto di pane (passami questa espressione), nella sua umiltà e purezza, è già di suo infinitamente eloquente.
Ti posso dire che ci sono degli ostensori che consistono in un contenitore di vetro che permette di vedere il Signore nel Sacramento da qualsiasi punto prospettico. Sono gli ostensori tipici della Chiesa ambrosiana. Intorno non hanno niente.
Da noi invece hanno la raggiera. Talvolta vi sono anche dei volti di angeli. Tutto dovrebbe favorire l’adorazione. A te invece fanno l’effetto contrario. Sono un disturbo, attutito ormai dalla pratica di fissare lo sguardo direttamente su di Lui e lasciando perdere i segni.
Tuttavia dobbiamo riconoscere che altri possono essere aiutati dallo splendore dei segni e a percepire che Gesù nel sacramento è come un sole (ecco il significato dei raggi) che irradia la sua luce e il suo calore nel cuore di chi lo adora.
Ti ringrazio per la riflessione. Ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo