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Quesito

Ave Maria!
Carissimo Padre Angelo!
Mi chiamo Carlo e vorrei intervenire in merito alla domanda inerente il Segno della Croce con una mia piccola testimonianza. Il mio confessore di alcuni anni fa, Padre Stanko (Stanislao), ora ritornato al Padre da diversi anni, mi ha letteralmente bloccato facendosi il Segno della Croce: era la prima volta che partecipavo ad una S. Messa da lui celebrata e questo sacerdote lo conoscevo quasi “solo di vista”; era la Messa delle 7 di mattina. Quando è entrato si è fatto il Segno della Croce in un modo che non posso descrivere semplicemente perché non esistono parole adatte in questo mondo. Sembrava che avesse atteso per tutta la notte quel momento per poterlo fare; un gesto dalla massima solennità possibile, lento, fermo, deciso. Sembrava che anche le pause della voce parlassero direttamente al cuore. La frase “Nel nome del popolo . . . ” pronunciata da un Giudice o da un Re che proclama un amnistia non avrebbero raggiunto nemmeno l’ombra della gioia che esprimeva Padre Stanko in quel momento con il Segno della Croce. In quel preciso istante mi sono bloccato; è stato come se una voce dall’interno mi dicesse “Alt! Fermi tutti! Qui si parla in nome della Santissima Trinità, in nome di Dio stesso”! Credetemi, dopo quel gesto solenne ho capito che era il sacerdote a cui potevo dare la mia più totale e incondizionata fiducia.

P.S.

Se potessi sommare il tempo passato a parlare con lui (escludendo le confessioni, e anche qui ci sarebbe da dire molto) non arriverei a 20 minuti; ma se dovessi scrivere tutto quello che ho imparato da lui in quelle poche volte che ci siamo incontrati dovrei consumare molto inchiostro; lui mi ha convinto perché lui era convinto.
Credo, anzi sono sicuro che la mia vita ha cambiato strada vedendo un “semplice” Segno della Croce; mai potremo nemmeno immaginarci quali strade usa il Signore per toccare il nostro cuore.
Chiedo umilmente scusa per questa mia introduzione, ma lo devo se non altro a Padre S.; che il Signore lo ricompensi!
Ringrazio padre Angelo per tutto quello che fa per noi.
Sia lodato Gesù Cristo . . . sempre sia lodato!
Carlo


Risposta del sacerdote

Caro Carlo,
ti ringrazio di questa bella testimonianza su un segno che molto spesso viene fatto quasi d’istinto senza pensarci.

1. L’espressione “nel nome” sta ad indicare la persona alla cui presenza ci si mette.
Quando si dice “nel nome del Padre… “ in quel momento ci si mette alla presenza della Trinità santissima e adorabile.
Se uno ci pensa, credo che d’istinto gli venga da mettersi in ginocchio.
Dio Padre, Figlio e Spirito Santo sta davanti a noi con la sua onnipotenza salvatrice.
Viene invocato tracciandosi il segno della croce: si sta alla sua presenza per i meriti di Cristo nostro Redentore.
Con la sua passione e morte Cristo ci ha meritato di stare di nuovo alla presenza di Dio in atteggiamento famigliare.

2. Invocando la SS. Trinità con il segno della croce uno può invocare su di sé e sul mondo la potenza del Padre, la sapienza del Figlio, l’amore dello Spirito Santo.
Questo segno di croce non è un sacramento, ma quanta grazie può effondere su chi lo fa con devozione e con amore.

3. Ancora: è un segno che dichiara la nostra appartenenza a Cristo e per questo ha il potere di allontanare il demonio e il suo influsso.
Anche per questo viene ampiamente usato nelle azioni di esorcismo.
Si inizia la preghiera con il segno della croce perché si è consapevoli che nessuna azione viene tanto disturbata dal nostro avversario quanto la preghiera.
Gli autori spirituali poggiavano questa loro affermazione su quanto si legge all’inizio del libro di Giobbe: “quando si presentarono davanti a Dio i figli di Dio, vi andò anche Satana”.

4. Il segno della croce è produttore di grazie. Con questo segno vengono elargite le benedizioni.
Si potrebbe dire che la passione di Cristo sia il recipiente attraverso il quale si attinge ai tesori della SS. Trinità, fonte di ogni grazia e di ogni bene.

5. Chissà che cosa viveva il sacerdote che tu hai visto mentre faceva il segno di croce in modo tale da rapire i presenti e portarli con sé molto in alto!

6. Penso a S. Bernadette Soubirous: dopo che vide la Beata Vergine tracciarsi il segno della croce, anche lei cominciò a farlo imitando Maria.
E gli astanti dicevano che era sufficiente vederla in quell’atteggiamento per sentirsi trasportare in paradiso.

Ti ringrazio ancora per la testimonianza.
Ti assicuro la mia preghiera e ti benedico tracciando su di te, sebbene a distanza, il segno della Santa croce e invocando su di te la presenza della SS. Trinità.
Padre Angelo