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Salve Padre,
sono una ragazza di 17 anni che ha sempre frequentato la parrocchia e creduto in Gesù grazie alla mia famiglia, che oltre alla fede mi ha trasmesso la consapevolezza della Bellezza di vivere nel rispetto del proprio corpo e nella castità. Sono fidanzata con un ragazzo, mio coetaneo, da più di 2 anni. Anche lui frequenta molto la Chiesa e ci siamo proprio incontrati per la prima volta a un campo scuola delle parrocchie.
Il problema che mi tormenta da tanto tempo riguardo il rapporto con il mio fidanzato.
Dopo un periodo iniziale dove ci siamo conosciuti, gli ho proposto la questione della masturbazione e della pornografia, dicendo come la pensavo, cioè che per me è un peccato che corrode l’interiorità del cuore, la coscienza e la purezza della persona, che ci è stata donata da Dio. Da lì, dopo essersi confidato con me su questa tentazione che da qualche anno lo avvolge, abbiamo iniziato insieme un cammino per provare a non farlo più cedere. Ormai è più di un anno che ci proviamo e, nonostante le tante cadute e il peso di questa croce, lui continua ogni giorno a provare a non cadere.
Le ho raccontato questo per farle capire che entrambi ci siamo e ci stiamo impegnando perché il nostro rapporto sia puro e sia costruttivo per una base solida su cui creare la nostra futura “casa” (sognamo tutti e due di sposarci, anche se forse è troppo presto). Non abbiamo mai avuto rapporti sessuali completi né di altro tipo, ho sempre provato a trasmettergli questa Bellezza di custodire il proprio corpo perché è “tempio dello Spirito Santo” ed è un dono da proteggere per potersi consegnare completamente uno all’altra solo dopo il matrimonio.
In questo ultimo periodo però sta diventando pressante per entrambi il suo desiderio e la sua voglia di possedere il mio corpo, di toccarlo. E forse più che per me, è ancora più difficile per lui affrontare questa situazione perché da una parte sente le pulsioni e gli istinti sessuali, dall’altra parte ci sono io, con le mie idee di castità e rispetto.
Lui è proprio combattuto in ogni momento, lacerato dentro da questa battaglia e dalle pulsioni che quando siamo insieme cerca di sopprimere. Questa soppressione sta causando in lui però esattamente l’effetto opposto: nel senso che se io volevo fargli capire di non pensare alla fisicità perché ora è il momento di donarci tanto a livello di cuore e fede, lui ora arriva a pensarci sempre e in continuazione perché si deve sempre imporre di non toccarmi, ecc ecc
I momenti in cui siamo insieme, che dovrebbero essere belli, sono diventati quindi quasi un incubo per tutti e due perché non ce li godiamo nella serenità e nell’affetto, e si sente forte questo clima di limitazione e proibizione. Io mi sento come in un buco nero dal quale non vedo un po’ di luce.
Non so più cosa fare, mi dica lei.
1. Fino a dove una coppia di fidanzati si può spingere perché non porti tentazione né peccato?
2. Cosa posso fare per uscire da questa situazione e per aiutare il mio fidanzato?
La ringrazio in anticipo per l’aiuto che vorrà darmi.


Carissima,
1. hai un problema notevole da risolvere.
Perché il tuo ragazzo con la pornografia e con la masturbazione non solo “corrode l’interiorità del cuore, la coscienza e la purezza della persona”, ma si rende del tutto incapace di amare.
Pornografia e masturbazione non solo corrodono, ma devastazione una persona e la rendono incapace di amare.

2. Nella versione latina della Sacra Scrittura si legge quest’espressione: “oculus meus depraedatus est animam meam”. Il mio occhio ha depredato la mia anima.
Dopo la pornografia e dopo ciò che l’accompagna e la segue nell’interiore di una persona non rimane niente, se non devastazione e tristezza.
Non rimanendo niente, è incapace di amare e di donare.
Che cosa ti può dare un ragazzo del genere? Niente e niente.

3. Le sue pulsioni – mi dici – sono forti.
E come potrebbe essere diversamente se la sua mente è sempre lì?
La sbornia della pornografia non passa in un momento  e neanche in una giornata.

4. Il tuo ragazzo non può confondere le sue pulsioni con l’amore, la dedizione e la venerazione che dovrebbe avere per te, per la tua purezza, per la tua verginità.
La tua purezza e la tua verginità che dovrebbero costituire invece il suo autentico tesoro gli interessano poco.

5. Nessun cedimento su questo punto lo può aiutare a diventare signore di se stesso e maturo.
Il tuo ragazzo ha bisogno in questo momento di imparare a camminare in tutt’altra direzione.
Se non smette di pensare alla persona e in particolare alla donna in maniera strumentale non imbocca ancora la strada per cominciare ad amare.
Non è possibile camminare simultaneamente per le due strade, perché sono divaricate.
Confondere le proprie voglie con l’amore autentico è una delle disgrazie più grandi che possono capitare ad una persona.

6. Aiuta questo ragazzo a diventare più maturo.
Aiutalo ad accostarsi frequentemente e in maniera convinta ai Sacramenti della Chiesa per purificarsi e santificarsi.
Sarebbe bello se trovasse un sacerdote col quale aprirsi totalmente, se in lui avesse un padre spirituale e un amico che lo aiuti a muovere i primi passi in questo cammino di liberazione.

7. Aiutalo a pregare molto per domandare a Dio per mezzo di Maria Santissima la grazia e forse addirittura il miracolo della purezza del cuore.
Solo con questa purezza ti potrà guardare con lo sguardo di Dio e potrà innamorarsi prima della tua anima che del tuo corpo.

8. Ti suggerisco di recitare ogni giorno il Santo Rosario con quest’intenzione.
Coinvolgi anche lui a fare così sia da solo che con te.

9. In alcuni casi ho notato che proprio attraverso questa preghiera alcuni hanno provato ad un certo punto uno schifo e una ripugnanza tali da farli desistere all’istante e hanno imboccato decisamente un’altra strada senza alcun rimpianto e alcun cedimento.
È per questo che accennavo al “miracolo”.
Va ricordato che la purezza non si acquisisce basandosi semplicemente a tecniche umane, ma è necessario sempre un forte aiuto da parte di Dio (“Ho saputo poi che nessuno può essere casto se tu non glielo concedi…”).

Vi ricordo volentieri al Signore e vi benedico.
Padre Angelo