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Quesito
caro padre,
volevo sapere questo: se io prendo in mano il catechismo della chiesa cattolica, posso essere sicuro che tutto quello è scritto gode del carisma dell’infallibilità?
E se sì, come mai nel catechismo di Pio x (forse) era scritto che i bambini morti senza battesimo finivano nel limbo mentre giustamente oggi si dice che Dio ha vie che solo lui sa per salvarli?
Come sempre mille grazie.
Luca
Risposta del sacerdote
Caro Luca,
le domande che mi poni sono due. La prima verte sulla sicurezza dottrinale dei contenuti del Catechismo della Chiesa cattolica.
La seconda sul fatto che alcuni dicono che la Chiesa dovrebbe ammorbidirsi sulla questione del divorzio.
1. Circa la prima domanda.
Non tutte le affermazioni del CCC hanno il medesimo valore.
Sono tutte proposizioni del Magistero ecclesiastico, e pertanto vanno accolte con l’interiore ossequio dell’intelletto e della volontà, come dice il Vaticano II.
Ma non tutte sono legate al magistero infallibile.
Il magistero infallibile viene espresso in due maniere.
1. Nel magistero straordinario. E ci troviamo di fronte a magistero straordinario in due casi: nei pronunciamenti dogmatici del Sommo Pontefice e nei pronunciamenti di un Concilio ecumenico.
2. Nel magistero ordinario fatto dal papa, ma col quale concordano tutti i vescovi sebbene non riuniti in Concilio, come ricorda il Concilio Vaticano II nella Lumen gentium, n.25.
In altri casi ci si trova di fronte a magistero ordinario che ha un grado maggiore o minore di certezza a seconda del modo o della frequenza con cui è stato proposto.
In altri casi ancora ci si trova di fronte a contenuti dottrinali esposti nella liturgia della Chiesa, nel pensiero dei Santi Padri o dei dottori della Chiesa. E in altri casi infine al pensiero comune dei teologi.
Ebbene, per appurare il grado di valore delle affermazioni è necessario sempre tener d’occhio le note: se si tratta del Magistero solenne del papa, del magistero di un concilio, del magistero del papa con l’aiuto delle congregazioni romane, del pensiero di un santo o semplicemente di un’indicazione pratica non suffragata da alcun documento ecclesiastico.
Tuttavia, sebbene le singole affermazioni non abbiano tutte il medesimo grado di certezza, il Catechismo della Chiesa Cattolica è “norma sicura per l’insegnamento della fede”, come ha detto Giovanni Paolo II nella Costituzione Apostolica Fidei depositum, con la quale ha emanato la pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica (n. 4).
Si faccia attenzione. Giovanni Paolo II non ha detto: è “norma infallibile”, ma: è “norma sicura”. Egli stesso era consapevole delle distinzioni che io ti ho fatto.
Circa l’esempio che mi hai posto, ti posso dire che anche San Pio X sapeva che non era insegnamento infallibile la destinazione al limbo per i bambini morti senza battesimo.
Trovandosi di fronte ad un problema sul quale non si può trarre una risposta puntuale direttamente dalla Divina Rivelazione o dal Magistero infallibile della Chiesa, ha dato una risposta traendola dal pensiero comune dei teologi.
Oggi la Chiesa, come tu stesso rilevi, pensa diversamente. Ma non condanna come erroneo il pensiero precedente, perché aveva le sue buone motivazioni. Tuttavia il pensiero del CCC ha motivazioni migliori.
Come sempre, ti assicuro le mie preghiere e ti benedico.
Padre Angelo