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Quesito
Egr.Padre
visto che l’altra volta mi ha risposto mi sono permesso di sottoporLe un nuovo quesito:
Nel Vecchio Testamento quando il grido di dolore del Suo Popolo arrivava fino all’orecchio di DIO Questi interveniva inviando ad esempio Mosè a liberarlo dalla schiavitù. Quando Davide era in difficoltà Gli faceva vincere battaglie e così via.
Passano i secoli ed il popolo grida aiuto per vari motivi e calamità: persecuzioni romane, inquisizione, invasione dei mussulmani in Europa (milioni di vittime)Lager nazisti, goulag sovietici e cinesi ancora in essere ecc e forse …..nel periodo del Nuovo Testamento i bisogni del popolo sono forse ancora più seri di prima,allora sorge la domanda.
Noi non siamo il Suo popolo, poiché non è mai intervenuTo. Eppure dovremmo essere noi Cristiani il Suo nuovo Popolo. Il Suo popolo è l’israeliano o noi cristiani? Io penso che dovremmo essere noi perchè abbiamo seguito Suo Figlio e creduto al Messia mentre altri no. Eppure non si è mai mosso o così credo.
Mi potrebbe dare una spiegazione?
e spiegarmi anche l’invocazione del nostro amato Papa in visita ai lager.
Dove eri o DIO……
Grazie anticipate
Melchioni G.A.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. bisogna evitare di pensare che Di sia un deus ex machina. In altre parole, che Dio intervenga a risolvere i nostri problemi indipendentemente dalla nostra buona volontà.
Inoltre non è vero che tutte le volte che il popolo d’Israele invocava Dio, Dio scendeva in suo favore. Se vai a leggere il capitolo quarto del primo libro dei Re, il popolo d’Israele si portò dietro l’arca per essere protetto dal Signore durante la battaglia. Ma la disfatta fu ancora più grande e l’arca fu sequestrata.
Ugualmente quando il popolo fu deportato in Babilonia, credi che nessuno gridasse a Dio?
Sì, la gente gridava. Ma tante volte si dovevano compiere i disegni di Dio, che erano disegni di purificazione e di espiazione.
2. Tu affermi che, dal momento che Dio non scende a difenderci, noi non siamo il suo popolo.
È una conclusione sbagliata. Non siamo forse noi il corpo mistico di Cristo, quel corpo nel quale Cristo continua la sua agonia, la sua passione e la sua morte per la vita del mondo?
Noi siamo il popolo che Dio ha scelto per compiere le sue meraviglie: tuttavia queste meraviglie non sono di ordine temporale, ma nell’ordine della grazia.
La santità è la grande opera meravigliosa che Dio compie ogni giorno in tante persone.
3. Dopo aver detto che il regno di Dio è di ordine soprannaturale, non posso però dimenticare che il Signore è intervenuto tante volte a liberare i cristiani vittime della persecuzione. E lo ha fatto non senza la cooperazione dei credenti mediante la preghiera e la sofferenza.
Ad esempio: il comunismo in forza di che cosa è crollato? Forse in forza di qualche guerra? E in forza di che cosa i turchi sono stati fermati a Vienna nel 1681 o a Lepanto nel 1571?
Ma a parte le liberazioni collettive, quanta gente ha gridato al Signore e ne ha trovato soccorso!
4. Sì, noi siano il popolo che Dio si è scelto. Ma ci sono diversi modi di appartenere a questo popolo, come ricorda l’ultimo concilio nella costituzione dogmatica Lumen Gentium.
Ecco le testuali parole: “Infine, quanto a quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, anch’essi in vari modi sono ordinati al popolo di Dio.
In primo luogo quel popolo al quale furono dati i testamenti e le promesse e dal quale Cristo è nato secondo la carne (cfr. Rm 9,4-5), popolo molto amato in ragione della elezione, a causa dei padri, perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili (cfr. Rm 11,28-29).
Ma il disegno di salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in particolare i musulmani, i quali, professando di avere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso che giudicherà gli uomini nel giorno finale.
Dio non è neppure lontano dagli altri che cercano il Dio ignoto nelle ombre e sotto le immagini, poiché egli dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa (cfr At 1,7,25-26), e come Salvatore vuole che tutti gli uomini si salvino (cfr. 1 Tm 2,4). Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa ma che tuttavia cercano sinceramente Dio e coll’aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di lui, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna.
Né la divina Provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio, ma si sforzano, non senza la grazia divina, di condurre una vita retta. Poiché tutto ciò che di buono e di vero si trova in loro è ritenuto dalla Chiesa come una preparazione ad accogliere il Vangelo e come dato da colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita.
Ma molto spesso gli uomini, ingannati dal maligno, hanno errato nei loro ragionamenti e hanno scambiato la verità divina con la menzogna, servendo la creatura piuttosto che il Creatore (cfr. Rm 1,21 e 25), oppure, vivendo e morendo senza Dio in questo mondo, sono esposti alla disperazione finale. Perciò la Chiesa per promuovere la gloria di Dio e la salute di tutti costoro, memore del comando del Signore che dice: " Predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc 16,15), mette ogni cura nell’incoraggiare e sostenere le missioni” (n. 16).
Ti ringrazio, ti saluto, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo