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Quesito

Caro padre Angelo,
innanzitutto desidero fare i migliori auguri per l’anno nuovo. Che il Signore La benedica e La accompagni sempre.
Avrei inoltre una domanda: Vedo alcune persone che durante la Santa Messa pregano con il Rosario. Ne ho parlato anche con mio fratello che dice che nei momenti di silenzio durante la Santa Messa si può fare.
Io penso che non si dovrebbe fare perché così facendo non si partecipa con attenzione alla Messa. Mi sbaglio?
La ringrazio per la Sua cortesia nel rispondermi.
Che Dio La benedica,
Valentina


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. il santo Papa Paolo VI ha scritto nel grande documento mariano Marialis Cultus ha scritto: “La meditazione dei misteri del Rosario, rendendo familiari alla mente e al cuore dei fedeli i misteri del Cristo, può costituire un’ottima preparazione alla celebrazione di essi nell’azione liturgica e divenirne poi eco prolungata. È, tuttavia, un errore, purtroppo ancora presente in qualche luogo, recitare il Rosario durante l’azione liturgica” (MC 48).

 2. Pertanto durante la Messa non va recitato il Santo Rosario perché sovrapporrebbe una devozione all’azione liturgica che rende presente il sacrificio di Cristo e mezza noi.
Nelle pause di silenzio bisognerebbe pregare in silenzio e interiorizzare la parola di Dio ascoltata e predicata.
Sono pause così brevi che non permettono di recitare neanche una decina del Rosario.
Tuttavia non ne farei un dramma se uno volesse aiutarsi con il Rosario a stare in comunione con il Signore dopo aver ricevuto la Sacra Particola, soprattutto se la distribuzione dell’Eucarestia va per le lunghe. È una comunione accolta e vissuta insieme a Colei che Gesù ci ha dato come nostra Madre.

3. Non è sbagliato invece rivolgere il nostro pensiero e la nostra gratitudine alla Madonna proprio durante l’adorazione eucaristica: Cristo la tiene unita a Sé perché adori con noi e adori per noi.
Proprio tenendo presente questo fatto, un documento della Penitenzieria Apostolica (8 marzo1996) dice che “la prassi di pregare col santo Rosario (…) davanti al Santissimo Sacramento, sia conservato nel tabernacolo sia esposto (…) è da lodare perché in tal modo ad un tempo si adora il Signore nostro Gesù Cristo presente e si venera la Beatissima Vergine Maria con preghiere che sono essenzialmente bibliche (Padre nostro, Ave Maria nella sua prima parte e i misteri della salvezza).
Pertanto continuando nella pia consuetudine i fedeli faranno ottima cosa”.

 4. Piace ricordare quanto ha detto il santo Papa Giovanni Paolo II a proposito del Santo Rosario: “Ma il motivo più importante per riproporre con forza la pratica del Rosario è il fatto che esso costituisce un mezzo validissimo per favorire tra i fedeli quell’impegno di contemplazione del mistero cristiano che ho proposto nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte come vera e propria ‘pedagogia della santità’: «C’è bisogno di un cristianesimo che si distingua innanzitutto nell’arte della preghiera».
Mentre nella cultura contemporanea, pur tra tante contraddizioni, affiora una nuova esigenza di spiritualità, sollecitata anche da influssi di altre religioni, è più che mai urgente che le nostre comunità cristiane diventino «autentiche ‘scuole’ di preghiera».
Il Rosario si pone nella migliore e più collaudata tradizione della contemplazione cristiana.
Sviluppatosi in Occidente, esso è preghiera tipicamente meditativa e corrisponde, in qualche modo, alla «preghiera del cuore» o «preghiera di Gesù» germogliata sull’humus dell’Oriente cristiano” (Rosarium Virginis Mariae, n. 5).
Nel silenzio dell’adorazione eucaristica è un ottimo sussidio per adorare il Signore.

Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo