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Quesito
Gentile Padre Angelo,
La ringrazio per l’articolata risposta, che allego alla presente per Sua comodità. In merito alla possibilità di chiedere perdono per gli altri peccati, per i quali sia maturato un vero pentimento, vorrei chiederle come fare: attraverso una preghiera, oppure attraverso la confessione, ovviamente specificando al sacerdote che si tratta di una confessione parziale? E infine, pur rimanendo precluso lo stato di grazia, i peccati per i quali si sia chiesto perdono possono comunque considerarsi assolti?
Un caro saluto,
Francesco
p.s.: la precedente risposta è quella che ha per titolo: Chiedo se la convivenza con la mia ragazza precluda la possibilità di confessare gli altri peccati e di ottenerne il perdono
Risposta del sacerdote
Caro Francesco,
1. per quanto mi chiedi vale ancora la risposta che ti ho dato al termine della precedente e-mail e che qui ti ripropongo: “Puoi certo domandare perdono, ma non puoi tornare in grazia perché questa è incompatibile con la presenza di qualsiasi peccato mortale. Non si può essere amici del Signore (essere in grazia significa proprio questo!) e nello stesso tempo continuare a crocifiggerlo nel proprio cuore, come dice la Sacra Scrittura in Eb 6,6“.
2. Puoi certo domandare perdono, ma questo non lo ottieni finché non recuperi lo stato di grazia.
Né puoi fare una confessione parziale.
Qui non siamo come in un tribunale umano in cui i vari reati possono essere sciolti uno per volta con giudizi o sentenze separate.
3. Qui si tratta di entrare in comunione di vita con il Signore, di essere innestati in Lui, di ricevere linfa vivificatrice per i propri pensieri, per i propri sentimenti e per le proprie azioni da Lui.
Come puoi esserlo mentre continui volontariamente a crocifiggerlo?
Per questo non puoi neanche iniziare a fare una confessione parziale. Esporresti il sacramento ad essere infruttuoso e a compiere sacrilegio.
4. Di recente un ragazzo mi ha detto di aver ricevuto questa illuminazione da parte del Signore a proposito dei peccati impuri: “È come chi ai piedi della croce è contento della morte di Gesù, è contento che venga crocifisso. È proprio come quelli che ai piedi della croce erano soddisfatti di quello che facevano.
La soddisfazione carnale impura è proprio questo: un ridersi, un essere soddisfatti di aver crocifisso il Signore”.
Questa illuminazione gli ha dato ulteriore conferma per rimanere nella purezza per sempre.
È vero che non pensano di crocifiggere il Signore. Ma la realtà è la stessa.
5. La risposta pertanto è una sola, quella del Signore: “Convertitevi e credete al Vangelo”.
Non ha detto: “Convertitevi a metà o parzialmente; è già una buona cosa, mi accontento”.
Gesù ha detto: “Chi non è con me, è contro di me: e chi non raccoglie con me disperde” (Mt 12,30).
Con questo il Signore vuole dirci che non c’è via di mezzo: di fatto si è o amici o nemici suoi.
6. Tuttavia se senti il desiderio di riparare almeno per gli altri peccati e di fare penitenza extra sacramentale, falla volentieri.
Sebbene non ti riporti in grazia e i peccati non possano essere considerati assolti, è come un’invocazione di grazia: che il Signore ti dia la gioia di una completa conversione.
I peccati non possono essere considerati assolti perché sono assoldi solo quelli che vengono assolti.
Gesù ha detto: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati” (Gv 20,23).
Dal momento che non sono ancora stati perdonati dai ministri di Cristo, non sono ancora stati perdonati da Lui.
7. Ho l’impressione che il Signore stia premendo alla porta del tuo cuore e stia ispirando una generosa e cordiale apertura.
Perché questo avvenga presto, ti assicuro volentieri la mia preghiera.
Ti benedico.
Padre Angelo