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Quesito

Caro padre Angelo,
mi chiamo Romina e vorrei porle una domanda circa l’infallibilità della Chiesa. Ho letto che la Chiesa è considerata infallibile quando, dai vescovi al laicato, mostra consenso unanime in materia di fede. Inoltre soltanto alcuni con i più alti gradi nella gerarchia cattolica possono considerarsi infallibili in materia di dottrina. Questi sono: l’unione dei vescovi con il Papa; un concilio ecumenico che abbia la benedizione papale; a certe condizioni il solo Papa. Il Papa è considerato infallibile quando: parla ex cathedra; parla con l’intenzione di vincolare la Chiesa intera; insegna sulle verità rivelate dall’età apostolica. Le opinioni personali o private del Papa non sono considerate infallibili. So che il principio dell’infallibilità del Papa è stato stabilito dal Concilio Vaticano I sulla base di alcuni passi del Vangelo. Quindi ciò che il Papa dice nei tre casi che ho prima elencato è considerato dalla Chiesa come irrivedibile. Immagino che quando il Papa proclami un santo, questa sia una decisione irrivedibile, lo stesso dicasi per gli atti del processo che hanno portato alla canonizzazione della persona. Ma quando agli atti del processo di canonizzazione ci sono degli studi che riguardano, non più le virtù eroiche della persona canonizzata, ma una devozione proposta dal santo su ispirazione di Gesù (come ad esempio la devozione al Sacro Cuore o alla Divina Misericordia) è possibile che questi studi contengano degli errori? Questi studi sono cioè rivedibili? La ringrazio e la saluto cordialmente


Risposta del sacerdote

Cara Romina,
1. Quando la Chiesa canonizza o proclama beata una persona che ha avuto apparizioni o rivelazioni distingue l’eroicità delle virtù (cui è legata la santità) dal resto, lasciandolo alla libertà dei fedeli.
Così è stato detto chiaramente nel caso della Beata Caterina Emmerich.
Così avvenne anche per S. Gemma Galgani. Il decreto con quale si dichiarava la eroicità delle sue virtù contiene la seguente clausola: “Con il presente decreto non si porta nessun giudizio – cosa che mai suole farsi – sui carismi preternaturali della Serva di Dio”.
Anche per P. Pio da Pietralcina ha Chiesa ha pronunciato il giudizio sulla sua santità, e cioè sulla eroicità delle virtù, ma non si è espresso sulla natura delle stimmate.

2. Talvolta però la Chiesa va più in là non solo permettendo di aderire alle rivelazioni private, ma addirittura incoraggiando. Così ha fatto con Santa Margherita Maria Alacocque istituendo la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù. con S. Bernadette Soubirous istituendo la memoria della Beta Vergine di Lourdes, con Santa Faustina Kowalska e la devozione alla Divina Misericordia.

3. Mi piace riportare per te e per i visitatori il passo del Concilio Vaticano I dove si parla dell’infallibilità legata al romano pontefice quando parla ex cathedra:
“Per questo noi, aderendo fedelmente alla tradizione accolta fin dall’inizio della fede cristiana, per la gloria di Dio, nostro salvatore, per l’esaltazione della religione cattolica e la salvezza dei popoli cristiani, con l’approvazione del santo concilio, insegniamo e definiamo essere dogma divinamente rivelato che: il vescovo di Roma, quando parla ex cathedra, cioè quando, adempiendo il suo ufficio di pastore e di dottore di tutti i cristiani, definisce, in virtù della sua suprema autorità apostolica, che una dottrina in materia di fede o di morale deve essere ammessa da tutta la chiesa, gode, per quell’assistenza divina che gli è stata promessa nella persona del beato Pietro, di quella infallibilità, di cui il divino Redentore ha voluto fosse dotata la sua chiesa, quando definisce la dottrina riguardante la fede o la morale. Di conseguenza queste definizioni del vescovo di Roma sono irreformabili per se stesse, e non in virtù del consenso della chiesa” (DS 3073-3074).

Ti saluto, ti ricordo al Signore ti benedico.
Padre Angelo