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Quesito

Ecco carissimo Padre, già nel titolo che ho dato si capisce la gravità del problema. Non si tratta più di chiacchiere sulla ricezione della Particola in bocca o sulla mano. Non si tratta nemmeno dell’ubbidienza alle norme anti-Covid.
Il fatto: un utente di Facebook che ha molto séguito e non ammette la consegna della Particola sulla mano, ha consigliato una signora di chiedere, al momento della Comunione nella Messa, l’Ostia in bocca e, se non esaudita, di fare dietro-front davanti al ministro e a tutto il popolo di Dio, tornare al proprio banco e recitare la preghiera della Comunione spirituale, rinunciando così al Corpo Eucaristico.
Mi sono figurato la situazione: un fedele fa di tutto per presentarsi a Dio in stato di grazia, è pentito dei suoi peccati, si accosta tutto contrito al sacramento della riconciliazione, cerca di riparare al male compiuto, si prepara in umiltà e devozione alla S. Messa, pregusta il momento di unione col Corpo Eucaristico per riceverne misericordia e forza e poi… abbandona tutto con gran stupore del popolo presente, e rifiuta l’Ostia consacrata.
Ho fatto osservare che consigliare questo comportamento a un fedele, può portare tre conseguenze: privare il fedele preparato, del Sacramento al quale il Signore lo ha invitato; disobbedire pubblicamente al celebrante che così ha disposto assumendosene la responsabilità davanti a Dio; accontentare il diavolo che cerca ogni pretesto per allontanare le anime devote dal Corpo di Cristo. Il mio confessore ordinario, il mio direttore spirituale e un vescovo emerito che conosco, mi han detto che la mia opinione è preferibile.
Faccio notare che sia io che questo signore su Facebook, siamo amanti della buona Tradizione liturgica nella Chiesa. Eppure abbiamo qui due pareri contrastanti.
Ho sbagliato?
Devotamente, Pier


Risposta del sacerdote

Carissimo Pier, 
1. è sbagliata la soluzione di andare ugualmente davanti al celebrante pur sapendo che egli la consegnerà solo sulla mano. È come una sfida.
Puoi immaginarti con quali sentimenti questa persona tornerà al suo posto: sono del tutto contrari alla comunione.
Allora sapendo che il sacerdote si comporterà così, ci si espone a una comunione che vale soltanto per la condanna.

2. Giova ricordare una delle preghiere che il sacerdote può scegliere prima di fare la Santa Comunione. È una preghiera che dice in segreto, ma va bene per tutti: “La Comunione del Tuo Corpo ed il Tuo Sangue, Signore Gesù Cristo, non diventi per me giudizio di condanna, ma per tua misericordia, sia rimedio di difesa dell’anima e del corpo”.

3. Talvolta i sacerdoti sono costretti a dare la Comunione in mano per l’imposizione del vescovo.
Sono anch’essi tenuti all’obbedienza.

4. Si deve aggiungere però anche questo: la normativa dice di deporre la Sacra Particola sulla mano.
Ma non vieta espressamente di darla in bocca.
Nella normativa sarebbe stato possibile scrivere anche questo, ma il legislatore non l’ha scritto perché sapeva che non tutte le situazioni sono identiche.
Essendo saggio sapeva che in qualche caso sarebbe stato necessario derogare dalla norma.
Per questo ha espresso la normativa in termini positivi e non proibitivi.

5. La differenza tra i due modi di esprimersi è la seguente: i precetti positivi comandano sempre ma non in ogni caso (semper sed non ad semper). Proprio perché il legislatore sa che in alcuni casi si deve derogare.
I precetti negativi o proibitivi obbligano sempre e in ogni caso (sempre et pro semper).

6. Non ne faccio caso neanche al vescovo perché anche lui talvolta si trova costretto ad intervenire.
Tuttavia nell’osservanza della legge è necessario essere attenti e ricordare che le leggi umane vanno interpretate secondo il criterio per cui favorabilia sunt amplianda et odiosa sunt restringenda, vale a dire che le leggi quando favoriscono un comportamento vanno interpretate a favore dell’ampliamento, mentre le leggi proibitive vanno interpretate restringendo il più possibile la portata del divieto.
E questo perché le leggi sono a favore dell’uomo e non contro il bene dell’uomo.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo nella preghiera e ti benedico. 
Padre Angelo