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Quesito

Buondì Padre Bellon,
nella mia parrocchia, spesso non viene celebrata la Santa Messa feriale per la indisponibilità del Don, quindi l’assemblea partecipa alla liturgia della parola e della Eucaristia.
Mi domando che valenza possa avere pregare per quei defunti i cui parenti avevano fatto richiesta di celebrare la Santa Messa in loro suffragio.
Abbiamo pregato sì, ma la Santa Messa non c’è stata, i defunti ne sono stati privati. Mi sembra una differenza sostanziale.
Buona giornata 
Un caro saluto
Marta


Risposta del sacerdote

Cara Marta,
1. la liturgia della parola, per quanto bella e utile soprattutto dove non può essere celebrata l’Eucaristia, non eguaglia in nessun modo il santo sacrificio della Messa.

2. Nella liturgia della parola si può certamente pregare per i defunti per i quali si era chiesta una Santa Messa di suffragio.
Ma se non è stata celebrata e il sacerdote ne ha ricevuto l’offerta da parte del committente, deve comunque essere celebrata.

3. Il sacerdote che ha ricevuto l’offerta per la celebrazione della Messa ha l’obbligo di celebrarla o dovrà farla celebrare. Si tratta di un dovere di giustizia.
Anzi, è stabilito che i sacerdoti che non riescono a soddisfare le richieste della celebrazione di Sante Messe entro un anno, devono passarle in curia, la quale provvede o incarica qualche sacerdote perché le celebri.
Questa è la prassi ordinaria. È di un atto di giustizia prima ancora che di carità.

4. Fin dai primi tempi della religione cristiana la Chiesa ha coltivato con grande pietà la memoria dei defunti perché “santo e salutare il pensiero di pregare per i defunti perché siano sciolti dei loro peccati” (2 Mac 12,24).
I suffragi per i defunti poggiano sul fatto che in Cristo tutti costituiamo un solo corpo mediante il vincolo della carità. Sicché le opere compiuto dall’uno possono giovare all’altro.
Il suffragio più eccellente di tutti senza alcun dubbio è il santo sacrificio della Messa.

5. Ecco la motivazione teologica portata da San Tommaso: “I suffragi dei vivi giovano ai morti in quanto gli uni e gli altri sono tra loro uniti per mezzo della carità, e in quanto l’intenzione dei primi è indirizzata ai defunti. 
Perciò quelle opere che cementano la carità o dirigono l’intenzione di uno verso l’altro sono per loro natura più efficaci a suffragare i defunti. Ora, lo strumento più efficace per la carità è il sacramento dell’Eucarestia; perché è il sacramento dell’unità della Chiesa, in quanto contiene colui nel quale tutta la Chiesa è unita e compaginata, cioè Cristo. Perciò l’Eucarestia è come la fonte e il vincolo della carità” (Supplemento alla somma teologica, 71, 9).

6. Ci sono altre forme di suffragio come la preghiera, l’elemosina, le opere di misericordia, alcune opere penitenziali e l’acquisto delle indulgenze. Ma la prima, la principale e la più efficace è il santo sacrificio della Messa che è un’opera divina e ha pertanto un valore infinito.
Tutte le altre pratiche, compresa la preghiera, sono opere umane e non possono mai eguagliare l’efficacia della Messa.

7. Il Direttorio della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti su pietà popolare e liturgia dice che la Chiesa offrendo al Padre, nello Spirito Santo, il sacrificio della morte e della risurrezione di Cristo chiede che il defunto sia purificato dai suoi peccati e dalle loro conseguenze. E che proprio per questo l’eucaristia, banchetto escatologico, è il vero refrigerio cristiano del defunto” (n. 252).
Ricorda anche che “la chiesa offre il sacrificio eucaristico per i defunti in occasione non solo della celebrazione dei funerali, ma anche nel giorno terzo, settimo e trigesimo nonché nell’anniversario della morte; la celebrazione della messa in suffragio delle anime dei propri defunti è il modo cristiano di ricordare e prolungare, nel Signore, la comunione con quanti hanno varcato la soglia della morte” (n. 255).

Ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di dire qualcosa che faccia apprezzare ancora di più il dono dell’eucaristia, segno dell’ineffabile amore di Gesù Cristo sia per i vivi sia per i defunti.
Ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo