Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Salve p. Angelo,
chi le scrive è un ragazzo che non sa bene come muoversi nel cammino spirituale.
Francamente le dirò due cose: la prima è che la ringrazio fin da subito per la pazienza che avrà nel rispondermi.
La seconda è che spero di non farle perdere tempo e mi scuso fin d’ora.
Le espongo un attimo il mio cammino fin d’ora:
Mi sono convertito (anche se ero già stato battezzato cattolico da bambino) a 18 anni forse, o meglio, mi sono sentito amato da Dio. Poi da lì ho intrapreso un cammino in una missione cattolica dedita ai poveri, per circa un anno e mezzo / due…
Alla fine, ho iniziato ad avere molti dubbi dottrinali sulla fede cattolica, sui santi, sul ruolo di Maria, sull’adorazione eucaristica e sull’Eucaristia, e simili.
Dopo un certo periodo di tempo ho iniziato ad approfondire un po’ queste cose; ma forse male, forse con pregiudizio… Fatto sta che ho deciso di "consegnare la vita a Gesù" e di essere battezzato nuovamente in una comunità cristiana evangelica.
Fin dai primi mesi dopo questo battesimo in questa comunità, sembrava che io fossi unito e contemporaneamente disunito a questa comunità:
Andavo a pregare, ma per qualche ragione che non so dirle, mi sentivo come un arto a parte, non parte integrante di quel corpo che è la Chiesa, il corpo mistico di Cristo Gesù.
Vede, padre Angelo, sono ancora combattuto. Non vorrei che lei abbia a perdere tempo.
Comunque in ogni caso ho avuto a vedere anche fenomeni che non mi hanno mai dato serenità, che loro hanno sempre chiamato e chiamano "manifestazioni di di Spirito e di potenza", secondo quanto disse Paolo in non so quale lettera.
Ma non mi hanno mai dato vera serenità. Ho sempre avuto una specie di repulsione interiore verso queste cose… Ma che devo credere?
Lei sa, inoltre, che per s. Paolo il battesimo è figura della morte alla vecchia natura: bene, il giorno in cui scesi nelle acque battesimali di questa comunità, subito dopo, venne un fedele a dirmi: "Questa notte ho avuto un sogno (o l’altra notte): Ho sognato tre bare, che passavano (quel giorno si battezzarono in tre e io fui il terzo) e dalla terza bara si sentivano dei rumori, come se il morto desse dei forti pugni per uscire".
Quella persona mi disse che aveva abbandonato il cammino di fede (in una chiesa pentecostale) e in poche parole iniziò ad avere una doppia vita: usciva con una donna, non sposata, era ricaduto in certi peccati legati al sesso e cose simili. E mi disse che, a detta sua, il Signore gli disse: "O ti convertirai (ritornerai a me) o ti rigetterò per sempre", il che provocò in lui il desiderio di abbandonare i peccati che commetteva e riprendere un cammino di santificazione. Il che sembra un frutto buono.
Tornando al sogno: be’, sembra che o si sia avverato o si stia avverando. Però la Bibbia insegna che il diavolo si traveste da angelo di luce. Insomma, come determinare questa cosa?
Il dubbio che mi assale è questo.
Non c’è un’unica Chiesa (Mt 16)?
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.
Se ora queste comunità evangeliche hanno deciso di seguire il protestantesimo e il suo allontanamento da Roma, in che posizione sono?
Io, nella mia ignoranza, direi: sono fuori dalla Chiesa. Perché? Perché la sola Chiesa fondata da Cristo Gesù è quella romana… (???)
Ora, padre, che la sola Chiesa di Dio sia quella romana non lo so. Ma stando al Vangelo di Matteo, Gesù fondò una sola Chiesa. Allora, a chi devo credere? Ai cattolici che dicono che la Chiesa di Dio proviene dagli apostoli e dai vescovi loro successori, o che la Chiesa sia fondata di volta in volta dallo Spirito Santo, che rende partecipe ogni comunità della Chiesa fondata da Cristo 2000 anni fa?
Mi dispiace padre, ma la Verità deve stare da una parte. Se vado da un pastore protestante e gli dico: "Pastore, sta notte ho avuto il desiderio di dire il rosario", quello mi dice: "Ti ha ispirato il diavolo". Se vado da un frate mi dice "O che bello! È stato lo Spirito Santo".
Che devo fare?
Ho visto tante cose.
Mi avvicinai alla fede cattolica quattro anni fa. Che devo dire? Iniziai a frequentare una parrocchia retta da un sacerdote esorcista. Vidi in parte fenomeni di possessione, e diverse cose poco comprensibili con la ragione.
Vidi che quando questi posseduti prendevano l’eucaristia, si piegavano in due dal dolore; vidi che nell’istante dell’assoluzione da parte del sacerdote, i demoni esprimevano tutto il loro odio e la loro sofferenza. Vidi il potere dell’acqua benedetta…
In ambito protestante non esistono acqua benedetta ed olio benedetto (salvo qualche rarissimo caso di pastore fuori dal coro), rosario e invocazioni ai santi del cielo, eucaristia, benedizioni di oggetti e simili.
Sono considerate forme idolatriche.
Quindi, non so. Ho visto diverse cose. Avevo iniziato anche un cammino che mi avrebbe portato probabilmente alla vita consacrata nell’arco di un po’ di anni?
Che non sia stato il diavolo a guidarmi in queste esperienze fuori della Chiesa romana? E se sì come faccio ad affermarlo con certezza, visto che con l’ecumenismo la Verità sembra stare un po’ dappertutto e da nessuna parte (sono un po’ sarcastico). Diversi dicono che l’ecumenismo sembra essere un frutto delle logge della massoneria. Che devo fare?
Grazie per l’infinita pazienza. Risponda pure con la dovuta calma.
Grazie infinite, Manuel
Risposta del sacerdote
Caro Manuel,
1. alla tua domanda (se esista un’unica chiesa e se questa sussista nella Chiesa cattolica) ha risposto l’Istruzione Dominus Iesus, pubblicata dalla Congregazione per la dottrina della fede il 16 giugno 2000, la cui pubblicazione è stata comandata dal Papa Giovanni Paolo II.
Ti rimando alla lettura intera di questo documento, che è denso e ricco di dottrina. Non è molto lungo.
Tratta anzitutto del rapporto tra la rivelazione cristiana e le altre religioni.
E infine del rapporto tra la Chiesa cattolica e le altre chiese (ortodosse e riformate).
2. Non vi è dubbio che la vera Chiesa sussista nella Chiesa cattolica, che aggancia le sue radici direttamente da Cristo e dagli Apostoli senza interruzione di successione.
Non è pensabile che Cristo abbia lasciato errare la sua Chiesa, dopo aver detto “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
E che dopo averle garantito il suo spirito di verità (Gv 15,26) l’abbia lasciata sbandare per 2000 anni e poi farsi vivo in un gruppo che si autodefinisce chiesa, senza alcun discernimento da parte di colui che Cristo ha voluto come successore di Pietro e dei successori del collegio apostolico.
3. Di fatto le altre (ortodosse e protestanti) sono chiese separate, perché si sono separate.
Oggi non si usa più la dizione “chiesa separata”, ancora in auge ai tempi del Concilio Vaticano II. Ma la realtà è questa.
Sono separate, perché si sono separate.
4. La Dominus Iesus poggia l’identità della Chiesa di Cristo con la Chiesa cattolica perché Cristo ha voluto la Chiesa come suo Corpo e come sua Sposa.
È sempre la stessa la Sposa, anche se talvolta nelle sue membra (che siamo noi) si è riempita di macchie e di rughe.
5. Dice la Dominus Iesus: “Gesù Cristo continua la sua presenza e la sua opera di salvezza nella Chiesa ed attraverso la Chiesa (cf. Col 1,24-27), che è suo Corpo (cf. 1 Cor 12, 12-13.27; Col 1,18).
E così come il capo e le membra di un corpo vivo pur non identificandosi sono inseparabili, Cristo e la Chiesa non possono essere confusi ma neanche separati, e costituiscono un unico «Cristo totale».
Questa stessa inseparabilità viene espressa nel Nuovo Testamento anche mediante l’analogia della Chiesa come Sposa di Cristo (cf. 2 Cor 11,2; Ef 5,25-29; Ap 21,2.9)” (DJ 16).
6. E continua: “Così come c’è un solo Cristo, esiste un solo suo Corpo, una sola sua Sposa: «una sola Chiesa cattolica e apostolica».
Inoltre, le promesse del Signore di non abbandonare mai la sua Chiesa (cf. Mt 16,18; 28,20) e di guidarla con il suo Spirito (cf. Gv 16,13) comportano secondo la fede cattolica che l’unicità e l’unità, come tutto quanto appartiene all’integrità della Chiesa, non verranno mai a mancare” (DJ 16).
7. E aggiunge: “I fedeli sono tenuti a professare che esiste una continuità storica – radicata nella successione apostolica – tra la Chiesa fondata da Cristo e la Chiesa Cattolica:
«È questa l’unica Chiesa di Cristo […] che il Salvatore nostro, dopo la risurrezione (cf. Gv 21,17), diede da pascere a Pietro, affidandone a lui e agli altri apostoli la diffusione e la guida (cf. Mt 28,18ss.); egli l’ha eretta per sempre come colonna e fondamento della verità (cf. 1 Tm 3,15).
Questa Chiesa, costituita e organizzata in questo mondo come società, sussiste [subsistit in] nella Chiesa Cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui».
Con l’espressione «subsistit in», il Concilio Vaticano II volle armonizzare due affermazioni dottrinali: da un lato che la Chiesa di Cristo, malgrado le divisioni dei cristiani, continua ad esistere pienamente soltanto nella Chiesa Cattolica, e dall’altro lato «l’esistenza di numerosi elementi di santificazione e di verità al di fuori della sua compagine», ovvero nelle Chiese e Comunità ecclesiali che non sono ancora in piena comunione con la Chiesa Cattolica.
Ma riguardo a queste ultime, bisogna affermare che «il loro valore deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità che è stata affidata alla Chiesa Cattolica»” (DJ 16).
8. La Dominus Iesus distingue poi tra le chiese che hanno conservato la successione apostolica (la trasmissione dei divini poteri) e quelle che non l’hanno conservata.
Quelle che l’hanno conservata (come avviene nelle Chiese ortodosse) “sono vere Chiese particolari.
Perciò anche in queste Chiese è presente e operante la Chiesa di Cristo, sebbene manchi la piena comunione con la Chiesa cattolica, in quanto non accettano la dottrina cattolica del Primato che, secondo il volere di Dio, il Vescovo di Roma oggettivamente ha ed esercita su tutta la Chiesa” (DJ 17) e le “comunità ecclesiali che non hanno conservato l’Episcopato valido e la genuina e integra sostanza del mistero eucaristico” (DJ 17).
9. Quelle invece che non hanno conservato la successione apostolica (come le chiese protestanti) “non sono Chiese in senso proprio; tuttavia i battezzati in queste comunità sono dal Battesimo incorporati a Cristo e, perciò, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa. Il Battesimo infatti di per sé tende al completo sviluppo della vita in Cristo mediante l’integra professione di fede, l’Eucaristia e la piena comunione nella Chiesa” (DJ 17).
10. La verità, come vedi, si impone da se stessa.
Non si tratta di attirare le persone all’una o all’altra Chiesa.
C’è solo da guardare con obiettività all’insegnamento e all’opera del Signore.
11. Per quanto riguarda il tuo caso personale: hai fatto male a farti ribattezzare.
Si tratta di un sacrilegio, che tu hai compiuto tuttavia in buona fede.
Dal momento che il Battesimo imprime il carattere, questo Sacramento non è mai iterabile, anche se fosse stato amministrato da un ateo, purché abbia avuto l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa.
12. Inoltre ti direi di non prestare troppa attenzione ai sogni nei quali può lavorare anche il nostro comune avversario, anche se nel tuo caso chi te lo ha riferito sembra avere azzeccato.
13. La sensazione di essere arto fuori posto che hai provato quando sei entrato nella comunità evangelica è esatta.
Ti sei trovato privo di tanti segni e devozioni di cui tutti abbiamo immenso bisogno.
Non siamo solo anime, ma anche corpi.
E i corpi hanno la loro funzione. In particolare hanno quella di metterci in contatto con dei segni e veicolarci alle realtà superiori.
Succede così con la voce: sono le parole che ci veicolano a realtà superiori.
Succede così con i sacramenti. Penso ad esempio alla Confessione che ci riconcilia visibilmente con Dio e con la Chiesa.
Così anche per le immagini, per i sacramentali (acqua benedetta, incenso..) per le devozioni ai santi e per tante altre cose.
“Arto fuori posto” o anche privato di tante cose, come spogliato.
14. Infine la nostra fede non può basarsi solo sull’effervescenza dei sentimenti, fatti passare per opera dello Spirito Santo, ma è fondata sulle verità di fede ereditate dagli apostoli e trasmesse dalla Chiesa, che in questo è garantita dallo Spirito di verità che Gesù le ha comunicato.
Soprattutto la nostra fede si radica nel Cristo crocifisso e risorto che continua a vivere la propria immolazione e risurrezione nella nostra vita perché possiamo portare frutto per la vita del mondo.
15. E questo avviene soprattutto per opera dei sacramenti e principalmente in quello dell’Eucaristia dove per mezzo del sacerdote rivestito di poteri divini si perpetua la morte del Signore come ha detto san Paolo (1 Cor 11,26), l’anima viene colmata di grazia e, se ricevuta degnamente, fa vivere in maniera anticipata un’esperienza di Paradiso.
Ti auguro un fruttuoso progresso della tua vita in Cristo.
Per questi ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo