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Quesito

Gentile Padre Angelo, 
ho notato che la verginità è esaltata dalla Chiesa in particolare quando riferita alla donna (per esempio, quando si tratta di presentare una santa o una beata, accade che la si definisca anzitutto come vergine se tale era la sua condizione, cosa che non pare verificarsi nel caso di santi o di beati che siano uomini). Desidererei avere, dunque, un chiarimento a riguardo. 
Ringraziandola sentitamente per il prezioso servizio che svolge, porgo i miei cordiali saluti. 
Cecilia


Risposta del sacerdote

Cara Cecilia,
1. come ho ricordato in una risposta di recente pubblicata, questa dicitura corrisponde a motivazioni storiche.
Quando nella Chiesa si introdusse il culto dei santi, lo si riservava solo ai martiri senza alcuna distinzione di sesso.
Per cui accanto ai martiri Stefano e Lorenzo, si dava culto a molte martiri. Si pensi ad Agata, a Cecilia, ad Agnese, a Lucia…

2. Dal IV secolo si cominciò a prestare culto anche a quelle sante persone che avevano molto sofferto a causa di Gesù Cristo o che comunque erano cariche di meriti ed esimie di santità, anche se non erano morte di morte violenta in odio alla fede.
Così si introdusse il culto di Sant’Antonio abate, di San Giovanni Crisostomo, Santa Atanasio, di Sant’Ambrogio, di Sant’Agostino.
Questi Santi erano venerati con il titolo di confessori, che significa testimoni della fede. Non necessariamente erano sacerdoti.

3. Se si trattava di donne si dava a culto a coloro che avevano consacrato la loro verginità Dio. In questo caso venivano qualificate come vergini.
Se non avevano consacrato la loro verginità Dio si parlava di sante con la dicitura né vergini e né martiri. Oppure venivano venerate con il titolo di vedove.

4. Questa classificazione è rimasta fino alla riforma liturgica attuata in seguito al Concilio Vaticano II.
Con la riforma liturgica, a parte gli apostoli, per i santi di sesso maschile si parla di martiri, di pastori (papi, vescovi e sacerdoti), di diaconi, di religiosi e di santi.
Per le sante si parla di martiri, di vergini, di religiose (donne vedove entrate nella vita consacrata, come ad esempio Santa Rita) e di sante.

5. Le vergini di cui tu parli sono le vergini consacrate a Dio.
La categoria maschile corrispondente alle vergini consacrate è quella dei pastori o religiosi. 
Pastori sono coloro che sono consacrati nell’ordine sacro.
I religiosi sono consacrati mediante i tre voti di povertà castità e obbedienza.

6. Le vergini consacrate a Dio comprendono le monache di clausura, le suore e le donne consacrate negli istituti secolari. Vale a dire coloro che sono state accolte nella Chiesa in una forma di vita consacrata.

Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo