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Quesito
Carissimo Padre,
La ringrazio innanzitutto per le Sue illuminanti risposte, che chiariscono molti punti della nostra fede.
Ultimamente mi sto interessando al problema della non facile convivenza, se così posso esprimermi, fra anima e corpo dopo il peccato originale.
A questo proposito, prima di esporre il mio dubbio, ho letto tutto quanto ho trovato sull’argomento nella Teologia Dogmatica della Sua corrispondenza, e già questa lettura mi ha confortato.
Mi riesce tuttavia ancora difficile comprendere come l’anima, creata e contemporaneamente infusa da Dio al momento del concepimento, debba, per così dire, essere condizionata dall’imperfezione del corpo (che, a mio modo di vedere, è
un’entità per così dire più “debole” dell’anima, in particolare dopo il peccato originale). In altri termini, mi sarei aspettato il contrario, e cioè che il corpo, al momento del concepimento, avesse ricevuto per così dire un beneficio, un rafforzamento, dall’infusione dell’anima, e non viceversa.
La ringrazio e attendo con fiducia una Sua risposta, chiedendoLe di ricordarmi nelle Sue preghiere.
Antonio
Risposta del sacerdote
Caro Antonio,
1. è vero che l’anima razionale in quanto di natura spirituale è superiore al corpo che è di natura materiale.
Tuttavia sebbene noi concettualmente tendiamo rendere l’anima e il corpo come due entità separate, in realtà l’anima è ciò che dà vita al corpo.
Il corpo non fa nulla se non perché vivificato e mosso dall’anima.
2. È sotto l’esperienza di tutti che se il corpo ha degli handicap l’anima interagisce come può e non può esprimere tutta la propria perfezione.
Lo vediamo in alcune persone che non hanno mai raggiunto l’uso di ragione. La loro intelligenza è intatta, ma il corpo non interagisce in maniera adeguata.
La stessa cosa la osserviamo nelle persone che vaneggiano o sono in delirio sì pronto. La loro intelligenza è peretta ma il corpo non fornisce le immagini adeguate.
Così analogamente avviene anche per il peccato originale.
3. Intanto però occorre precisare in che cosa consiste il peccato originale trasmesso in ciascuno di noi.
Ebbene, il Catechismo della Chiesa Cattolica in maniera molto limpida dice: “Il peccato originale consiste nella privazione della santità e della giustizia originali,ma la natura umana non è interamente corrotta: è ferita nelle sue proprie forze naturali, sottoposta all’ignoranza, alla sofferenza e al potere della morte, e inclinata al peccato (questa inclinazione al male è chiamata concupiscenza)” (CCC 405).
In altre parole, significa che non nasciamo in grazia di Dio e che ereditiamo una natura che è anche inclinata al male.
4. Tu replichi: ma perché l’anima non perfeziona il corpo, sebbene ferito dal peccato originale?
A ben vedere, al momento dell’infusione nel corpo, l’anima attua in quella materia un perfezionamento perché lo rende adatto a interagire col mondo spirituale, qual è quello del pensiero, della libertà e della volontà.
Avviene pertanto un perfezionamento di ordine naturale.
Ma quell’anima non è ancora santificata, non è ancora penetrata dalla grazia santificante.
5. Il Catechismo prosegue dicendo: “Il Battesimo, donando la vita della grazia di Cristo, cancella il peccato originale e volge di nuovo l’uomo verso Dio; le conseguenze di tale peccato sulla natura indebolita e incline al male rimangono nell’uomo e lo provocano al combattimento spirituale” (CCC 405).
6. A questo punto San Tommaso si domanda come mai il Battesimo rimuovendo il peccato originale e conferendo la grazia santificante lasci ancora le ferite di una natura caduta.
Dice: per tre motivi.
Primo, perché come Cristo assunto un corpo passibile (soggetto alla sofferenza) per meritare a noi con la sua passione morte la vita gloriosa, così anche noi, per esigenza di amore, possiamo soffrire per Cristo.
Secondo, “a scopo di spirituale esercizio, cioè affinché l’uomo combattendo contro la concupiscenza e le altre penalità, ottenga la corona della vittoria”.
Terzo, “perché gli uomini non andassero al battesimo per l’immunità dal dolore nella vita presente, invece che per la gloria della vita eterna” (cfr. Somma teologica, III, 69, 3).
7. In conclusione per quanto riguarda la tua domanda: l’anima attua un perfezionamento nel corpo che le viene presentato. È un perfezionamento di ordine naturale.
Solo con il Battesimo avviene il perfezionamento soprannaturale perché comunica la grazia e con essa una forza particolare per compiere il bene e per essere difesi dal male.
Ti ringrazio per il quesito e, in particolare, anche per la lunga attesa!
Ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo