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Quesito

Salve padre,
vorrei iniziare facendole i complimenti per la splendida rubrica veramente molto utile e illuminante. Sono un ragazzo di 20 anni, ultimamente ho alcuni dubbi riguardante la Chiesa cattolica, premetto sono Cristiano,  amo andare a messa, non sopporto chi fa i conti al Vaticano, apprezzo molto i sacerdoti ecc…..ma non riesco a riconoscere il primato della Chiesa, cioè non riesco a capire come persone umane possano decidere di scomunicare, rimettere i peccati, in poche parole come un uomo possa farsi in Cristo in alcuni momenti.
Lei sicuramente mi citerà il verso: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli. » (Matteo 16,17-19), ma Gesù disse anche: Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo (Matteo 23,9-10), amo leggere il vangelo è paragonare  le parole di Cristo alle mie esperienze e darne a volte una mia interpretazione……….forse perchè nella mia vita ho ricevuto la sua chiamata e ho aderito liberamente senza che qualcuno mi spingesse verso lui cioè senza aver avuto una vera e propria educazione cattolica……non lo so ….aspetto la sua risposta e la ringrazio anticipatamente.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. sono contento del modo in cui hai posto la tua domanda.
Prima di dare la risposta, desidero fare alcune precisazioni.
La prima riguarda quanto hai scritto nella parte finale della tua mail: “forse perchè nella mia vita ho ricevuto la sua chiamata e ho aderito liberamente senza che qualcuno mi spingesse verso lui cioè senza aver avuto una vera e propria educazione cattolica”.
Non metto in dubbio che tu non abbia ricevuto una vera e propria educazione cattolica.
Tuttavia non hai agito da solo.
San Paolo dice che “Dio suscita in noi il volere e l’operare” (Fil 2,13). Quanto più ha suscitato in te questo desiderio di ricerca!
Tu hai assecondato e stai assecondando quest’opera di Dio in te.
Per questo me ne compiaccio.

2. Sono certo che Dio è all’opera anche in riferimento ai dubbi che ti vengono circa altre questione, che non riguardano direttamente il primato, ma il potere che alcuni esercitano nella Chiesa in nome di Cristo.
Il primato ha direttamente a che fare con il ministero di Pietro e dei suoi successori, e cioè i Romani Pontefici.
Il potere invece di governare nella Chiesa Gesù l’ha conferito esplicitamente ai suoi dicendo addirittura loro: “Chi ascolta voi, ascolta me, chi disprezza voi, disprezza me” (Lc 10,16).

3. Il potere di rimettere i peccati l’ha conferito lui stesso non a tutti, ma solo agli apostoli che erano riuniti nel cenacolo la sera della sua risurrezione: “a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,23).

4. Così pure il potere di consacrare l’Eucaristia l’ha conferito solo agli apostoli: dicendo: “Fate questo in memoria di me” (1 Cor 11,24). In quel momento Gesù ha conferito un potere di ordine soprannaturale, il potere di consacrare, anzi ha comunicato agli apostoli il suo stesso potere divino.
Chi infatti può trasformare il pane nel corpo del Signore?
Solo Cristo e solo coloro cui Cristo ha conferito questo potere.
Per questo la Chiesa insegna che i sacerdoti nella celebrazione dei sacramenti agiscono in persona Christi, identificandosi con Cristo.

5. Nella Chiesa primitiva abbiamo casi di scomuniche attuate dagli apostoli. La più famosa è quella che Paolo dà all’incestuoso di Corinto: “Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore” (1 Cor 5,3-5).
Come vedi, qui San Paolo agisce in nome di Cristo, facendo in qualche modo le sue veci.

5. Ho già avuto modo di rispondere diverse volte a quesiti riguardanti le parole di Gesù: non chiamate nessuno padre sulla terra.
E ho detto che Gesù ha proferite tali parole per i farisei, mentre san Paolo, che genera le anime a Cristo, dice: “Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo. Vi prego, dunque: diventate miei imitatori! Per questo vi ho mandato Timòteo, che è mio figlio carissimo e fedele nel Signore” (1 Cor 4,15-17).
Come vedi, in questo passo san Paolo si presenta come padre e parla di Timoteo come di un suo “figlio carissimo”, perché nei suoi confronti ha esercitato una vera paternità nell’ordine della grazia.
I rabbini ebrei e i farisei non comunicavano nessuna grazia. Il sacerdote invece, nella celebrazione dei sacramenti, comunica la grazia ai fedeli, li fa diventare figli di Dio, li nutre e li corrobora.

Ti saluto e ti esorto a continuare a corrispondere generosamente alla grazia di Dio.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo