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Quesito

Padre, la prego, ho bisogno di una risposta da parte sua non riesco più a capire nulla sinceramente.
Sto tanto male e sono stanco per questa situazione. Volevo capire il perché di determinate cose. La prego mi aiuti lei che ne sa più di me sicuramente.
Le allego delle accuse di eresie che fanno al papa. Sono reali padre?
Preghi per me.
Ultimamente più cerco di capire più sto male.
Io voglio solo fare la volontà di Dio qui in terra e non giudicare assolutamente nessuno:

I. Una persona ‘giustificata’ non ha la forza di osservare – con l’aiuto della grazia di Dio – i comandamenti oggettivi della legge divina.
II. Un fedele cristiano può possedere la piena conoscenza di una legge divina e decidere di sua spontanea volontà di trasgredirla in materie gravi, e ciononostante non trovarsi in stato di peccato mortale come conseguenza di tale azione.
III. Una persona che osserva una divina proibizione può peccare contro Dio per via di quello stesso atto di obbedienza.
IV. La coscienza può giudicare con verità e giustizia che i rapporti sessuali tra persone che hanno contratto un matrimonio civile – nonostante una delle due sia sposata sacramentalmente con un’altra persona o tutt’e due lo siano – possano talvolta essere moralmente giusti, o richiesti o persino comandati da Dio.
V. È falso che gli unici rapporti sessuali buoni nel loro genere e moralmente leciti siano quelli tra marito e moglie.
VI. I principi morali e le verità morali contenuti nella divina rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni di carattere negativo che proibiscano in modo assoluto certi tipi di atti, in quanto sempre gravemente illegittimi per via del loro oggetto.
VII. Dio non solo permette, ma vuole positivamente il pluralismo e la diversità delle religioni, tanto cristiane quanto non cristiane.


Risposta del sacerdote

Carissimo,

1. sappiamo a priori che il Papa non può sbagliare nel suo magistero in materia di fede e di morale.

2. Il Signore infatti ha detto: “Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31-32).
Ha detto anche: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»” (Mt 16,18-19).

3. Le affermazioni che hai scritto non sono state pronunciate da Papa Francesco.
Ma derivano da interpretazione arbitraria e non corretta di alcuni suoi insegnamenti.
Infatti il Magistero del Papa va letto in continuità con ciò che la Chiesa ha sempre creduto.
Questo è stato ribadito da Giovanni Paolo II in Veritatis splendor: “Lo sviluppo della dottrina morale della chiesa è simile a quello della dottrina della fede.
Anche alla dottrina morale si applicano le parole pronunciate da Giovanni XXIII in occasione dell’apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962): “Occorre che questa dottrina (= la dottrina cristiana nella sua integralità) certa e immutabile, che dev’essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo.
Altra cosa è infatti il deposito stesso della fede, vale a dire le verità contenute nella nostra venerabile dottrina, e altra cosa è la forma con cui quelle vengono enunciate, conservando ad esse tuttavia lo stesso senso e la stessa portata” (VS, nota 100).

4. Papa Francesco stesso ci tiene a dire che “mentre va espressa con chiarezza la dottrina, sono da evitare giudizi che non tengono conto della complessità delle diverse situazioni, ed è necessario essere attenti al modo in cui le persone vivono e soffrono a motivo della loro condizione” (Amoris laetitia 79).
Questo è sempre stato insegnato dalla Chiesa, la quale afferma che per commettere soggettivamente un peccato grave si richiede materia grave, piena avvertenza della mente e deliberato consenso della volontà.
Ed è per questo che sotto il pontificato di Paolo VI la Congregazione del Clero pubblicò una dichiarazione in cui si ricordava che “le particolari circostanze che accompagnano un atto umano oggettivamente cattivo, mentre non possono trasformarlo in un atto oggettivamente virtuoso, possono renderlo incolpevole o meno colpevole o soggettivamente giustificabile” (26.4.1971).
Questa è la dottrina di sempre.

5. Pertanto non lasciarti circuire da chi vuole immettere nel tuo cuore sentimenti contrari alla carità, soprattutto nei confronti del Papa.

Ti benedico e ti ricordo al Signore.
Padre Angelo


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