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Quesito
Caro Padre Angelo,
trovandomi ad Amsterdam per lavoro domenica scorsa, ho potuto assistere, dopo estenuanti ricerche di una chiesa cattolica, alla messa in spagnolo, celebrata per i credenti di lingua madre spagnola che vivono li. A parte qualche altra differenza trascurabile rispetto al nostro rito Romano, il sacerdote ha pronunciato un’omelia molto toccante rivolta in particolare alle persone di provenienza Honduregna che patiscono, nei loro familiari rimasti là, grandi sofferenze a causa della durezza della situazione sociale ed ha dispensato l’Eucarestia nelle specie del Pane e del Vino, mettendo in mano a due fedeli, scelti a caso tra i presenti, il calice delle ostie e quello del vino: ogni fedele doveva prendere con le sue mani un’ostia e intingerla nel vino e poi metterla in bocca.
In Italia quando la Comunione è dispensata nelle due specie non mi è mai capitato di fare tutto da sola, anzi, prima della Comunione, il liturgista di turno annuncia che l’Eucarestia si può ricevere solo in bocca direttamente dal sacerdote. Per me è stata una grande emozione, in aggiunta a quella che normalmente provo nel ricevere l’Eucarestia, ma è normale.
Una mia amica che ha vissuto molti anni negli Stati Uniti, mi ha detto che là è normale e che ogni fedele decide, dopo aver preso l’ostia, se intingerla o meno nel vino, perché gli Alcolisti Anonimi hanno chiesto (e ottenuto) questa opzione, per evitare problemi agli alcolisti quando ricevono l’Eucarestia.
La ringrazio in anticipo per la Sua risposta, La benedico e La ricordo nelle mie preghiere.
Giulia
Risposta del sacerdote
Cara Giulia,
1. il prendere da se stessi il Corpo e il Sangue del Signore è un abuso liturgico, diverse volte biasimato dalla santa Sede.
Il Corpo di Cristo viene donato. Cristo stesso ha consegnato il suo Corpo dicendo: Prendete e mangiatene tutti.
Sappiamo che in Olanda si chiude un occhio su quest’abuso perché ve ne sono di più gravi da correggere.
2. Anche in Italia si può prendere il sangue di Cristo, soprattutto nelle Messe domenicali.
Si comprende bene il motivo per cui l’Eucaristia, ricevendola sotto le due specie, venga data direttamente in bocca.
In molte chiese la Comunione sotto le due specie non viene fatta per non far diventare troppo lunga la celebrazione.
Per quelli che non possono assumere la specie del vino, è sufficiente che dicano al sacerdote che intendono fare la S. Comunione sotto l’unica specie del pane.
3. Le mancanze di rispetto, le profanazioni e anche i sacrilegi compiuti in riferimento all’Eucaristia hanno destato la preoccupazione dell’arcivescovo di Bologna il quale nel giugno scorso (2009) ha ordinato che nelle tre Chiese principali di quella città (dove non è possibile avere un adeguato controllo del comportamento di chi si accosta alla Comunione) la Santa Comunione venga data solo in bocca.
4. Ti allego uno stralcio di un documento della Congregazione per il culto divino, pubblicato in data il 25 marzo 2004, intitolato Redemptionis sacramentum in cui vengono ricordate tante disposizioni in merito al celebrazione della Messa.
A proposito della distribuzione della santa Comunione si legge:
[88.] I fedeli di solito ricevano la Comunione sacramentale dell’Eucaristia nella stessa Messa e al momento prescritto dal rito stesso della celebrazione, vale a dire immediatamente dopo la Comunione del Sacerdote celebrante. Spetta al Sacerdote celebrante, eventualmente coadiuvato da altri Sacerdoti o dai Diaconi, distribuire la Comunione e la Messa non deve proseguire, se non una volta ultimata la Comunione dei fedeli. Soltanto laddove la necessità lo richieda, i ministri straordinari possono, a norma del diritto, aiutare il Sacerdote celebrante.
[89.] Affinché, anche «per mezzo dei segni, la Comunione appaia meglio come partecipazione al Sacrificio che si celebra», è da preferirsi che i fedeli possano riceverla con ostie consacrate nella stessa Messa.
[90.] «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi»,e confermato da parte della Sede Apostolica. «Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme».
[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che«i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli». Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi.
[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli.
[93.] È necessario che si mantenga l’uso del piattino per la Comunione dei fedeli, per evitare che la sacra ostia o qualche suo frammento cada.
[94.] Non è consentito ai fedeli di «prendere da sé e tanto meno passarsi tra loro di mano in mano» (Istituzione generale del Messale Romano 160) la sacra ostia o il sacro calice. In merito, inoltre, va rimosso l’abuso che gli sposi durante la Messa nuziale si distribuiscano in modo reciproco la santa Comunione.
[95.] Il fedele laico «che ha già ricevuto la Santissima Eucaristia, può riceverla una seconda volta nello stesso giorno, soltanto entro la celebrazione eucaristica alla quale partecipa, salvo il disposto del can. 921 § 2».
Ti ringrazio per le preghiere che di cuore contraccambio.
Ti benedico e ti saluto.
Padre Angelo