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Quesito
Buongiorno, padre Angelo,
Oggi è successo un fatto di cui mi rammarico molto.
Eravamo in acqua a giocare con gommoni e materassini e, quindi, cercavamo di far cadere gli altri.
Ad un certo punto uno dei ragazzi ha bestemmiato e io ho cercato di far cadere lui, all’inizio come un gioco, ma nel giro di pochi secondi dentro di me si è acceso qualcosa che mi ha iniziato a far usare la forza.
Siccome spingevo con forza il materassino avanti e indietro per farlo cadere, ho dato qualche botta in testa ad un altro mio amico che stava sul materassino: comunque, non è successo nulla di grave, nessuno si è fatto veramente male, giusto ha preso qualche botta lui.
Poco dopo sono rimasto triste perché anche altre volte avevo avuto degli scatti d’ira, mesi fa.
Ho riconosciuto sinceramente il mio errore quasi subito e mi è dispiaciuto avere questo scatto d’ira, anche perché così metto letteralmente paura agli altri (così mi è stato detto e non voglio che sia così).
Tuttavia, posso riconoscere come una delle cause di questa rabbia (che comunque non è giustificata) risieda in una situazione molto particolare che sto vivendo in questi giorni e che riguarda contemporaneamente l’aspetto sentimentale/amoroso e quello morale/teologico e di questa situazione volevo chiederti qualcosa, se per te va bene, perché è veramente una cosa particolare che mai mi era accaduta prima.
Cosa mi consigli per evitare queste situazioni?
Ti ringrazio davvero.
Grazie, padre Angelo.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il consiglio che ti do è molto semplice. Sembrerebbe addirittura banale: ci vuole maggior autocontrollo.
2. Ma come si fa ad acquisire autocontrollo? Anche qui la risposta è molto semplice: bisogna evitare di agire in maniera impulsiva, seguendo gli istinti.
Gli animali fanno così perché sono sprovvisti di ragione.
Noi invece siamo dotati di ragione per cui possiamo elaborare nella nostra mente quello che vogliamo compiere nella pratica.
3. La grandezza dell’uomo è racchiusa qui e manifesta la sua trascendenza sulla materia.
Proprio questa trascendenza sulla materia è un segno della spiritualità della nostra mente e della nostra volontà.
Si tratta di due facoltà spirituali, tipiche dell’uomo.
4. Nel periodo particolare della tua vita, hai bisogno diventare più riflessivo.
Ma concretamente come si fa?
La preghiera, la comunione con Dio, il pensiero del senso generale della tua vita ti aiutano indubbiamente ad essere più riflessivo e più signore di te stesso.
Anche la consapevolezza che al termine della nostra vita dovremo comparire davanti al tribunale di Cristo e dovremo rispondere di tutto ciò che abbiamo detto, fatto e omesso, è un aiuto molto grande.
5. Un metodo che certamente può aiutare a diventare più riflessivi è il cosiddetto esame di coscienza.
Oggi se ne parla quasi solo in riferimento alla confessione sacramentale.
Ma in passato veniva proposto come esercizio quotidiano, fatto soprattutto la sera, al termine della giornata.
Alcuni autori spirituali, soprattutto i gesuiti, lo proponevano anche in altri momenti della giornata per verificare l’andamento del combattimento, soprattutto nei confronti del difetto dominante, che nel tuo caso potrebbe essere quello dell’impulsività.
6. Di Sant’Ignazio di Loyola, che dopo la sua conversione e ben prima di essere sacerdote aiutava molte persone a fare gli esercizi spirituali e l’esame di coscienza, si legge che “nella direzione dei suoi compagni adoperò per molto tempo soltanto l’esercizio dell’esame di coscienza e l’uso frequente dei sacramenti. Nelle costituzioni del suo Ordine religioso, l’esame di coscienza ha un’importanza tale che nulla può dispensare. La malattia o altre necessità gravi potranno esentare dall’orazione od altri esercizi ma mai dall’esame di coscienza”.
7. Quello di Sant’Ignazio è un metodo che indubbiamente ha la sua validità.
Tuttavia qualcosa di simile può essere fatto anche in forme diverse.
So di alcune persone che di fatto fanno l’esame di coscienza mentre pregano con il Santo Rosario al termine della giornata.
Mi pare un buon metodo anche questo.
8. Un altro aiuto molto grande per diventare più riflessivi ci deriva dal soccorso di Dio.
Proprio per questo va invocato.
Sotto questo aspetto un momento particolarmente importante è quello della Santa Comunione.
Se, prevedendo determinate situazioni, si va a fare la Santa Comunione con lo scopo preciso di domandare al Signore la grazia di essere padroni di se stessi per non combinare disastri, e se poi durante quei momenti critici si cerca di rimanere raccolti in comunione con il Signore, si avverte che questa grazia viene data.
9. Situazioni particolari di stanchezza, di tensione interiore per problemi anche affettivi e altre cause possono inclinare ad essere meno riflessivi e meno padroni di noi stessi.
Questo può incidere nella responsabilità delle nostre azioni e può in parte o anche del tutto scusare certi comportamenti.
Ma non rendono legittima un’azione che in quanto tale non lo è.
Mentre ti auguro un soccorso divino continuo, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo