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Quesito

Caro padre, ho sessant’anni e sono scosso dai dubbi. Vado a Messa, mi accosto ai sacramenti ma temo che sia più per paura di una ipotetica punizione che altro. Sinceramente non ce la faccio più.
Le chiedo un parere su alcuni punti che mi affliggono.
Come può esistere un Essere che abbia totale e perfetta cognizione di tutto? Non dico solo dell’universo intero e di ogni forma di vita, non solo della materia ma addirittura dell’incommensurabile numero delle particelle subatomiche. Come fa a conoscerne l’esistenza e il movimento e le trasformazioni di ciascuna nei miliardi e miliardi di anni trascorsi dal Big Bang?
E per l’enorme numero di esseri umani succedutisi nel tempo, come può conoscere tutto non solo della parte fisica ma anche della mente, dell’animo, delle intenzioni?
Al catechismo dicevano: Dio è infinito. Mi perdoni, padre, ma mi sembra un modo molto superficiale di liquidare il problema.
Da dove si desume che esiste un Essere infinito, onnisciente, onnipotente?
Come faccio a sapere se è fede o autosuggestione credere in un tale Dio, per di più invisibile?
Altro dubbio, il libero arbitrio. Mi hanno insegnato che essere creato a immagine e somiglianza significa avere la libertà di scegliere il bene o il male, e che Dio ci lascia appunto liberi, con tutte le conseguenze.
Ma io non vedo libertà. O faccio quello che vuole Dio o finirò per essere torturato per l’eternità.
Al catechismo insegnano che è la mancanza di Dio che tormenta le anime dannate. Va bene, ma allora non parliamo di libertà perché non ci sono alternative: o ubbidisci o la camera della tortura per sempre.
E sempre su questo argomento: che Dio è uno che lascia i suoi figli a bruciare nel fuoco eterno? Tanto varrebbe che li distruggesse. La Chiesa spiega che Egli non rinnega mai le sue creature, ma fossi un’anima condannata al supplizio senza fine preferirei scomparire.
E ancora, Dio ci lascia liberi di compiere il bene o il male? E allora perché, ad esempio, Giovanni Paolo II affermò di essere stato salvato da Maria quando gli spararono? Liberi di compiere il bene e il male fino ad un certo punto, allora. Fai quello che vuoi finché lo dico Io, altrimenti agitati quanto ti pare ma ti impedirò di fare ciò che volevi. L’attentatore mirò bene, ma gli fu impedito di uccidere. E allora che fine fa la libertà?
Padre, mi perdoni se le sono sembrato blasfemo o sciocco, ma le assicuro che sono veramente in crisi e sulla soglia dell’incredulità. Se può mi aiuti.
Grazie.
Lorenzo


Risposta del sacerdote

Caro Lorenzo,
rispondo alle tue domande una per una.

1. Ti meravigli che Dio conosca tutto. 
Ma se è lui che dà l’essere ad ogni realtà che esiste come fa a non conoscerla?

2. Si desume che Dio è infinito, onnisciente e onnipotente proprio perché è l’essere perfettissimo e pertanto senza limiti. È colui che dà ad ogni realtà ciò che la costituisce ed è lui che la mantiene in esistenza attimo per attimo.

3. Certo, Dio è invisibile. Se fosse visibile sarebbe come una delle realtà di questo mondo, come una creatura.
Come potrebbe essere allora creatore degli esseri spirituale e cioè degli angeli e delle anime razionali?
Della sua esistenza ne siamo certi per le opere da lui create. Questi sono i suoi segni.
Analogamente anche noi siamo certi dei pensieri altrui dai segni con cui li manifesta. Eppure i pensieri sono realtà invisibili perché sono spirituali.

4. Mi dici che ti hanno insegnato che avere libertà significa scegliere tra il bene il male.
Se ti hanno insegnato così ti hanno insegnato male. Non abbiamo la libertà di fare il male, come non abbiamo la libertà di uccidere il prossimo, di rubare, di calunniare… Questi sono abusi della libertà ed è per questo che vengono puniti dall’autorità.
La libertà ci è stata data perché potessimo essere creativi, proprio ad immagine somiglianza di Dio che è il creatore.
Creativi perché abbiamo la possibilità di scegliere tra vari beni, tra diverse opzioni, tra i più svariati indirizzi.
Tutto questo evidentemente nel bene perché solo il bene costruisce.

5. Scrivi: “io non ci vedo libertà. O faccio quello che vuole Dio o finirò per essere torturato per l’eternità”.
Bene, se tu fossi un essere del tutto indipendente da Dio ti potrei anche dare ragione… In questo caso fare quello che vuole Dio sarebbe come un alienarsi.
Ma tu non sei indipendente da Dio. Tutto quello che hai te l’ha dato e te lo sta dando lui. A partire dall’aria che stai respirando in questo momento, dal tempo che hai a disposizione per poter pensare, parlare, lavorare, programmare.
Tutto quello che hai ce l’hai da lui.
La sua legge non ti estrinseca. È quella stessa legge che ti costituisce nella tua natura materiale e spirituale, che ti fa desiderare, amare, essere libero, essere felice.
La sua legge ti è dunque intrinseca Ti è più intrinseca di quanto tu non lo sia a te stesso. Per cui derogare dalle tue esigenze più profonde è la stessa cosa che autocondannarti all’infelicità.
Il Dio che ti dice “fai quello che voglio io o se no finisci torturato per l’eternità” non esiste. È frutto della fantasia, della miopia e della cecità di chi si è reso miope e cieco da se stesso.
Perché la miopia e la cecità della mente sono conseguenza dell’abuso di libertà, vale a dire del male che si è compiuto.
Non si può dimenticare quanto ha detto il Salvatore nostro: “La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce perché le loro opere erano malvagie” (Gv 3,19).

5. Scrivi ancora: “Al catechismo insegnano che è la mancanza di Dio che tormenta le anime dannate. Va bene ma allora non parliamo di libertà perché non ci sono alternative: o ubbidisci o la camera della tortura per sempre”.
L’errore fondamentale sta nel tuo erroneo concetto di libertà: il diritto di fare tutto quello che vuoi, anche nel male.
Ma anche se fosse così, capisci bene che se uno si dà all’alcol o alla droga distrugge se stesso. E puoi concludere: o obbedisci alla legge che è scritta dentro di te che ti vuole felice e sano o se no sei distrutto perché alcolizzato o drogato.
Ma qui la tortura non te la da Dio. Sei tu a dartela.
Dio non ha creato l’inferno. Non lo vuole. È intervenuto nella storia degli uomini è proprio per liberarli da questo male.
Come vedi, in te ricorre spesso un concetto di Dio che non è corrispondente al vero. È una deformazione di Dio, simile ad una bestemmia.

6. Vai avanti ancora avanti per la tua strada sbagliata quando scrivi: “Che Dio è uno che lascia i suoi figli a bruciare nel fuoco eterno?”.
La risposta è semplice: sono i suoi figli che vogliono essere così e lo vogliono irriducibilmente e per sempre.
Concludi: “non sarebbe meglio che gli distruggesse?”. Ma Dio non è un burattinaio. E poi sei certo che costoro vogliano essere distrutti.?
Hanno scelto di essere così come sono per sempre. Hanno scelto di rimanere fissi nel male con la loro volontà.

7. In ultimo torni con il solito erroneo concetto di libertà, come se la libertà umana fosse onnipotente e debba assolutamente essere incontrastata.
Il fallito attentato contro Giovanni Paolo II è particolarmente eloquente: il male non è onnipotente.
Anche il bene ha la sua forza ed è uno scudo e una corazza per chi se ne riveste.
Mi è stato detto che a San Giovanni Bosco avrebbero fatto diverse volte delle fatture a morte. Il Santo se ne rideva, sapeva di essere difeso con una corazza fortissima: la celebrazione della Santa Messa.
Giovanni Paolo II portava sul suo petto lo scapolare della Madonna del Carmine. Non era il pezzetto di stoffa che lo salvava, ma Colei che quel pezzo di stoffa benedetto rendeva presente perché portato con devozione.

8. Ti ringrazio per tutte le domande che mi hai fatto.
Ti assicuro una preghiera perché tu abbia la grazia di poter conoscere Gesù Cristo nella maniera più vera.
Non è venuto per castigare, ma per liberarci dai castighi che noi stessi in continuazione ci infliggiamo e per donarci quella partecipazione alla sua vita divina che, mentre ci dà la comunione con il paradiso, nello stesso tempo esprime una potenza superiore a quella del male ed è per noi scudo e corazza.

Ti benedico e ti auguro ogni bene. 
Padre Angelo