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Quesito

Caro Padre Angelo,
sono Cesare e primariamente la ringrazio per il grande lavoro di discernimento e opera di chiarificazione che svolge, con pazienza e in onore della Verità, rispondendo alle domande dei fedeli piccoli e grandi.
La mia è molto semplice: si possono benedire gli animali? Oppure è una moda accattivante generata dalla quasi terribile ed inquietante diffusione degli animali come surrogati di un figlio?
Durante gli avvisi della messa di oggi, un frate, in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, ha invitato i fedeli a portare gli animali per una benedizione, e ciò mi ha suscitato non poche perplessità, nonché un certo stupore. 
In attesa di una sua risposta, 
Un caro saluto, 
Cesare


Risposta del sacerdote

Caro Cesare,
1. il primo a benedire gli animali è stato Dio stesso.
Ecco che cosa si legge nel testo sacro: “Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra»” (Gn 1,20-22).

2. Va rilevato anche che la benedizione sugli animali è la prima benedizione registrata nella sacra scrittura.
E ne sono indicati anche i contenuti: “Crescete e moltiplicatevi e riempite le acque del mare: e si moltiplichino gli uccelli sulla terra”.
La traduzione della conferenza episcopale italiana mette: “siate fecondi e moltiplicatevi”.
Ma la parola usata nel testo latino, che è quello ufficiale della Chiesa, dice “crescete”. Crescete è più ampio, perché vuol dire anzitutto di godere buona salute e di avere lo sviluppo voluto da Dio.

3. Questa benedizione di Dio è stata efficace perché animali fin dall’inizio hanno goduto di perfezione e sono stati in grado di adempiere il comando ricevuto dal Creatore.

4. Col peccato originale anche la natura ha subito una corruzione. Per cui anche gli animali sono risultati soggetti a malattie.
Inoltre col peccato originale l’uomo ha permesso al comune avversario di entrare sulla terra. Secondo San Tommaso il demonio può esprimere un’azione malefica non solo nei confronti delle persone ma anche sui beni che gli appartengono, e tra questi ci sono anche gli animali.

5. Il Rituale Romanum prevede le benedizioni per gli animali e “domanda a Dio la benedizione per loro perché siano salvati nel corpo e siano liberati da ogni male”.
C’è anche una benedizione per quando sono colpiti da gravi infermità. In questo caso si chiede “a Dio che venga estinto ogni diabolico potere”.

6. San Tommaso d’Aquino dice che il segno della croce allontana il demonio. E aggiunge che il segno della croce ha fatto con l’acqua benedetta lo tiene lontano.
Santa Teresa d’Avila, che godeva dell’istruzione teologica dei domenicani, ha potuto testimoniare di se stessa: “Scacciavo il demonio con il segno della croce ed egli fuggiva immediatamente. Ma poco dopo, così mi pare, egli ritornava; mentre, quando al segno della croce aggiungevo l’acqua benedetta, non osava più comparire”(Vita, 31,4).

7. Prosegue Santa Teresa: “Quando io mi servo dell’acqua benedetta provo una vivissima e sensibile consolazione, come un sollievo che non so descrivere, un diletto interiore che mi fortifica l’anima.
E non è già una illusione, né una cosa che mi sia accaduta una volta sola, ma molto spesso, e sempre da parte mia con grande attenzione per osservarla.
È come il refrigerio che si sente in tutta la persona quando, arsi dal caldo e dalla sete, si beva un’anfora di acqua fresca.
Ciò dimostra quanto siano grandi le pratiche della Chiesa e come potenti le parole liturgiche che comunicano all’acqua tanta virtù da renderla così diversa da quella non benedetta.
Quando vi penso mi sento inondare di gioia” (Ib.).

8. In conclusione le benedizione per gli animali, come del resto anche per i campi, per i veicoli e per le case, sono sempre stata previste dalla Chiesa.
Le disposizioni interiori di chi le chiede sono un altro discorso.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo