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Quesito
Caro Padre Angelo, perché Dio ha creato l’uomo?
Ciao da Chriss
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. il minimo che possiamo dire nei confronti della domanda che hai posto è che Dio non aveva bisogno di creare né gli angeli, né l’uomo, né nel mondo.
Se ne avesse avuto bisogno, non sarebbe Dio.
L’antico pensatore pagano Aristotele aveva detto che Dio è motore immobile, vale a dire che crea, ma senza passare dalla potenza all’atto, senza aggiungere la minima perfezione a quella che già possiede.
2. Perché ha creato?
Un altro pensatore pagano, Platone, che è stato maestro di Aristotele ci dà uno spunto per comprendere il motivo della creazione.
Questo pensatore diceva che Dio è bontà somma e il bene in quanto tale tende a comunicarsi.
Partendo dalla volontà di Dio, che necessariamente buona, dobbiamo subito dire che il motivo per cui Dio ha creato il mondo è un motivo buono.
3. Ha voluto che altri esseri fossero contenti di fruire della sua perfezione, della sua bontà, della su sua gioia.
Questo è quanto possiamo dire da un punto di vista umano.
Ma per saperne di più e trovare la vera risposta dobbiamo porre la domanda a Dio. Perché ci ha creati?
4. La risposta la troviamo nella Sacra Scrittura e precisamente nel prologo del Vangelo di San Giovanni: “A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,12).
L’uomo non è figlio di Dio per natura.
Per natura siamo figli dei nostri genitori. Siamo fatti come loro di anima e di corpo. La nostra natura è identica alla loro.
Mentre la nostra natura non è identica a quella di Dio perché Dio non ha corpo, è purissimo spirito ed è nell’ordine soprannaturale.
5. E tuttavia ci ha creati per dare a noi quello che ab aeterno ha dato alla seconda Persona della Santissima Trinità.
Ci ha creati per metterci in comunione con la sua vita divina e rendercene partecipi.
Per questo ha infuso in noi un germe di vita soprannaturale e divina (la grazia), propria del Verbo, del suo Figlio Unigenito, facendoci diventare figli suoi per adozione e introdurci nella sua famiglia divina.
Questo ce l’ha detto attraverso San Paolo il quale ci ha rivelato con queste parole il motivo per cui Dio ci ha creato: “In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà” (Ef 1,4-5).
6. In una parola, allora, perché Dio ci ha creati?
Per comunicare a noi la sua vita divina e intrattenersi con noi come con amici perché tutto ciò che costituisce la sua perfezione e la sua gioia costituisca anche la nostra perfezione e la nostra gioia.
7. Santa Caterina da Siena scrive: “Se ci volgiamo a considerare l’essere che la bontà di Dio ci ha dato, vediamo che egli non ci credo se non per pura carità, perché godessimo il bene stesso che aveva in sé medesimo e per darci la vita eterna” (Lettera 97).
“si creò per amore e per grazia, e non per debito” (Lettera 227).
8. Continua ancora Santa Caterina: “O padre eterno, o carità in creata, io sono piena di ammirazione per ciò che ho conosciuto nel lume tuo, ossia che tu vedesti e conoscesti me e tutte le creature razionali, in generale e in particolare.
Prima che tu ci dessi l’essere, vedesti Adamo, il primo uomo, e conoscesti la colpa di disobbedienza che egli avrebbe commesso; la vedesti in lui in particolare, e in generale in tutti gli uomini che dovevano venire dopo di lui, e conoscesti che la colpa doveva impedire l’affermarsi della tua verità (…).
Vedesti ancora, Padre eterno, la pena che avrebbe dovuto sostenere il tuo Figlio per restituire alla grazia il genere umano e perché si adempisse in noi la tua verità. Nel lume tuo io ho conosciuto che tutte queste cose tu le prevedesti. E come, dunque, creasti questa tua creatura? Io di questo sono grandemente stupefatta, e veramente io vedo, come tu mi dimostri, che per nessun’altra ragione lo facesti se non perché ti vedevi costretto dal fuoco della tua carità a darci l’essere, nonostante le iniquità che dovevamo commettere contro di te. Dunque il fuoco ti costrinse.
Oh amore ineffabile, benché nella tua luce tu vedesti tutte le iniquità che la tua creatura doveva commettere contro la tua infinita bontà, facesti vista quasi di non vedere e fermasti l’occhio nella bellezza della tua creatura della quale tu, come pazzo ed ebbro d’amore, ti innamorarti e per amore la traesti di te dandole l’essere a immagine e somiglianza tua” (Preghiera 5).
Con l’augurio che tu viva con sempre maggiore pienezza la sua dolcissima amicizia e che possa fruire eternamente della sua infinita sapienza, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo