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Quesito

buongiorno Padre Angelo,
mi chiamo Luca, le ho già scritto in passato, e lei ha sempre risolto i miei dubbi e la ringrazio per questo.
Ho appena finito di leggere la sua risposta circa il giudizio particolare (13.1.2017), ebbene, leggendo mi è venuta una illuminazione su come potremmo sentirci se arriviamo a quel momento da peccatori.
Allora non so se le è mai capitato, a me capita spesso, quando ci scattano una foto, noi la riguardiamo, e ci troviamo brutti, goffi, e facciamo un enorme fatica a guardarla, e vorremmo che quella foto non venisse mostrata,perchè mette in evidenza i nostri difetti.
Ecco, io mi immagino la stessa cosa, solo che moltiplicata enormemente, quando compariremo davanti al Signore da peccatori.
Mi immagino che da una parte Dio ci mostrerà come saremmo potuti essere se avessimo seguito le sue leggi, dall’altra ci farà vedere tutti gli atti riprovevoli che abbiamo compiuto nella nostra vita, e a quel punto saremo noi stessi a gettarci nell’inferno, un pò come succede a quelli che si suicidano a causa del rimorso per una loro azione
Grazie
Luca


Risposta del sacerdote

Caro Luca,
1. l’esempio che hai portato è ben calzante per il purgatorio.
Con questa differenza: che nel nostro caso non ci si suicida, ma ci si butta nelle mani del Signore che ci purifica per renderci puri e santi davanti a Lui e davanti a tutti.
Il Purgatorio è una grande misericordia del Signore.

2. Santa Caterina da Genova insegna che insegna Dio non manda un’anima in purgatorio o all’inferno.
È l’anima che cerca il proprio posto.
Il purgatorio non è altro che l’amore ardente di Dio che purifica, guarisce e trasforma la persona sino al punto che diventa perfettamente conforme alla santità di Dio e degli altri abitanti del Paradiso.
Chi va all’inferno, sancisce da se stesso il proprio suicidio spirituale che sarà il suo dramma e il suo tormento eterno.

3. Colgo l’occasione per riproporre il pensiero di Santa Caterina da Genova sul Purgatorio.
Al momento della morte, l’anima va nel luogo stabilito senza altra guida che la qualità dei suoi peccati; e, nel caso di peccato mortale, l’inferno è il suo posto specifico.
Se l’anima peccatrice non fosse là dove la vuole la giustizia di Dio, sarebbe in un inferno ancora più grande… Altrettanto è del purgatorio.
Una volta separata dal corpo, l’anima che non è più nello stato di purezza originale, consapevole che i suoi impedimenti non possono essere rimossi in nessun altro modo, si getta nel purgatorio.
Se l’anima dovesse accorgersi che il posto assegnato non basta per rimuovere i suoi impedimenti, allora subirebbe un inferno peggiore del purgatorio…
La più grande sofferenza delle anime in purgatorio è la consapevolezza che qualcosa in esse dispiace a Dio, che sono andate contro la sua grande bontà deliberatamente.
Tutto ciò che ho detto sembra niente paragonato a quello che sento dentro, l’accordo testimoniato dell’amore tra Dio e l’anima; perché quando Dio vede l’anima pura come era alla sua origine, l’afferra con uno sguardo, l’attira e la lega a sé con un amore ardente che da solo potrebbe annientare l’anima immortale.
Agendo così, Dio trasforma l’anima in se stesso in modo tale che essa non conosce altro che Dio; ed egli continua ad attirarla nel suo amore ardente finché la riporta a quello stato puro da cui essa era uscita la prima volta. Mentre si porta su, l’anima si sente sciogliere nel fuoco d’amore del suo dolce Dio.
Ecco perché l’anima cerca di liberarsi da qualsiasi impedimento, così da poter andare verso Dio; e tali impedimenti sono la causa delle sofferenze delle anime in purgatorio. Non che quelle anime dimorino nelle loro sofferenze; piuttosto dimorano nella resistenza che sentono in loro.
L’amore intenso e puro di Dio è chinato sul loro nulla e li attira a lui…
Una volta spogliata di tutte le sue imperfezioni, l’anima riposa in Dio” come deificata perché è spogliata di ogni imperfezione (Trattato sul Purgatorio).

4. Anche nell’inferno ci si butta da se stessi perché si rimane eternamente nei confronti di Dio in quella medesima separazione e in quel medesimo rifiuto della sua grazia con cui ci si è presentati a Lui nel momento in cui si è usciti dal tempo e si è entrati nell’eternità.

Ti ringrazio di avermi dato l’occasione di ricordare queste verità, che sono così preziose per la nostra vita.
Augurandoti di arrivare davanti a Dio pienamente conformato alla sua santità, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo