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Quesito

Buonasera Padre Angelo,
ringraziandola per lo straordinario servizio che ci offre, volevo chiederle se fosse possibile avere più informazioni riguardo la figura di Melchisedek citata nel salmo 110 e cosa si intende per "sacerdozio del Messia".
La ricordo nelle mie preghiere.
Saluti.
Emanuele


Risposta del sacerdote

Caro Emanuele,
1. Melchisedek, che in ebraico significa “re di giustizia” (cfr Eb 7,2), è re di Salem (che etimologicamente significa pace).
Probabilmente Salem indica Gerusalemme perché nel Salmo 75,3 Salem viene identificata con Sion, la rocca di Gerusalemme: “È in Salem la sua tenda, in Sion la sua dimora” (Sal 75,3).

2. Melchisedek è un personaggio misterioso, re e sacerdote nello stesso tempo, e figura del Redentore che viene chiamato sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek: “Il Signore ha giurato e non si pente: Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek” (Sal 110,4).

3. Compare per la prima volta nella Sacra Scrittura ai tempi di Abramo.
Questi era reduce dalla vittoria sui quattro re.
Melchisedek lo salutò in nome del Dio Altissimo (Gn 14,17-20) e lo benedisse invocando sopra di lui i favori divini.
In cambio della benedizione ricevuta, per rendergli omaggio e per riconoscere la sua dignità sacerdotale Abramo diede a Melchisedek la decima parte di tutte le sue cose.

4. Ecco che cosa dice il testo sacro: “Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaòmer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella valle di Save, cioè la valle del Re. Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole: «Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
Ed egli diede a lui la decima di tutto” (Gn 14,17-20).

5. Il re di Sodoma vedendo la generosità di Abramo gli chiede gli uomini, ossia i prigionieri di Sodoma che uno dei re aveva condotto con sé e che Abramo aveva liberato.
Anche il re di Sodoma si mostra generoso cedendo il resto ad Abramo.
Ma Abramo non prende nulla: “Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra: né un filo né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram” (Gn 14,22-23).
Abramo non vuole avere nulla di comune con i sodomiti e non vuole che alcuno, eccetto Dio, possa dire di averlo arricchito.
“Alzo la mano”: è il primo giuramento ricordato dalla Sacra Scrittura e viene fatto invocando Dio con lo stesso nome con cui poco prima l’aveva invocato Melchisedek.

6. Melchisedek offrì pane e vino non solo per ristorare i combattenti, ma principalmente per offrire un sacrificio di ringraziamento a Dio.
Questa è l’interpretazione che tutti i Santi Padri hanno dato a queste parole, ed essa è manifestamente voluta dal contesto perché menzionando Melchisedek come sacerdote viene indicando il motivo per cui mise fuori (offrì) del pane e del vino.
Egli intendeva offrire un sacrificio proprio perché questo è l’ufficio del Sacerdote.

7. La Bibbia di Gerusalemme dice che “la tradizione patristica ha visto nel pane e nel vino una figura dell’Eucaristia e anche un vero sacrificio, interpretazione accolta nel Canone della Messa.
Parecchi Padri avevano anche ammesso che in Melchisedek fosse apparso il Figlio di Dio in persona” (nota a Gn 14,18).

8. In questo senso pertanto viene prefigurato il sacerdozio di Cristo, e cioè del Messia.
Cristo infatti perpetua il suo sacrificio sulla terra mediante l’Eucaristia, la cui materia è rappresentata dal pane e dal vino.

Ti auguro ogni bene da Cristo che ogni giorno in cielo e sui vari altari del mondo perpetua il suo sacrificio anche a tuo favore.
Ti ricordo a Lui nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo