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Quesito

Caro Padre Angelo,
la volevo ringraziare tantissimo per le risposte chiare, semplici e dirette che fornisce a tutti coloro che le pongono delle questioni.
Da quando ho scoperto il vostro sito e cioè oggi praticamente,trovo che sia interessantissimo soprattutto per i giovani che come me si pongono delle domande e cercano delle risposte. VERE ed AUTENTICHE.
Volevo porle una domanda forse un po’ banale e cioè, se la Chiesa, che è fondata su Gesù Cristo, non può non insegnare altro che la Verità di Dio e non degli uomini, io mi chiedevo dunque, come fa la Chiesa concretamente a trarre fuori gli insegnamenti di Dio, a proclamare la Verità di Dio e la sua Legge in modo così chiaro, nitido e specifico su tutti i campi della realtà visto che ad esempio, come leggo sul suo sito, sono altrettanto specifiche le domande che le vengono poste?
E soprattutto come fa la Chiesa a capire che quello che sta dicendo non viene dall’uomo ma da Dio ed è proprio quello che Dice e vuole Dio?
Anche perchè credo che alla Verità si giunga in modo graduale; in realtà, in duemila anni di storia la Chiesa che è fatta di uomini avrà anche insegnato l’errore: penso ad esempio all’inquisizione, alla caccia delle streghe, ai vari roghi che si sono innalzati per soffocare le idee differenti dalla dottrina della chiesa ecc… Premetto però di essere una ragazza di 19 anni credente, praticante, cristiana e cattolica e felice di esserlo e spero di essere stata chiara nella formulazione della domanda e che possa rispondermi al più presto.
Cordiali saluti e mille grazie in anticipo! =)


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. scrivi: “io mi chiedevo dunque, come fa la Chiesa concretamente a trarre fuori gli insegnamenti di Dio, a proclamare la Verità di Dio e la sua Legge in modo così chiaro, nitido e specifico su tutti i campi della realtà”.
È certo uno stupore meraviglioso il tuo e anche quello di moltissimi altri che si accostano alla Chiesa di Cristo.
Non è anche questo uno dei segni che la Chiesa è fondata su Gesù Cristo, su Gesù Cristo risorto e dunque vivente?
Gesù continua a parlare per bocca della Chiesa.
Nessuna istituzione umana ha un Magistero così bello, così logico, così chiaro e così persuasivo come quello della Chiesa.
A parte il fatto che tantissime istituzioni umane non hanno alcun magistero!
Lo stupore dei soldati che erano stati mandati dai capi dei giudei per arrestare Gesù erano tornati indietro dicendo: “Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!” (Gv 7,46).
Ebbene questo è lo stupore incessante di chi si accosta al Magistero della Chiesa.

2. Giovanni XXIII nell’enciclica programmatoria del suo pontificato “Ad Petri cathedram” (1959) scriveva: “La Chiesa proclama ed inculca nel campo sociale dottrine e norme tali che, se fossero integralmente messe in pratica, eliminerebbero qualsiasi ingiustizia, in modo da addivenire a una più equa distribuzione dei beni”.
Inaugurando il concilio, l’11 ottobre 1962 dice: “La Chiesa agli uomini di oggi non offre ricchezze caduche, non promette una felicità solo terrena;
ma partecipa ad essi i beni della grazia divina, che, elevando gli uomini alla dignità di figli di Dio, sono validissima tutela e aiuto per una vita più umana;
apre la fonte della sua vivificante dottrina, che permette agli uomini illuminati dalla luce di Cristo di bene comprendere quel che essi realmente sono, la loro eccelsa dignità, il loro fine;
ed inoltre per mezzo dei suoi figli, essa estende dappertutto l’ampiezza della carità cristiana, di cui null’altro maggiormente giova a strappare i semi di discordia, e nulla è più efficace per favorire la concordia, la giusta pace, l’unione fraterna.
Questo si propone il Concilio ecumenico Vaticano II, il quale, mentre aduna insieme le migliori energie della Chiesa e si sforza di far accogliere dagli uomini più favorevolmente l’annunzio della salvezza, quasi prepara e consolida la via verso quell’unità del genere umano, che si richiede quale necessario fondamento perché la Città terrestre si componga a somiglianza di quella celeste in cui, come dice S. Agostino, regna la verità, è legge la carità, l’estensione è l’eternità”.

3. Il medesimo beato Papa nell’enciclica Mater et Magistra torna su questo tema e dice: “Qualunque sia il progresso tecnico ed economico, nel mondo non vi sarà né giustizia né pace finché gli uomini non ritornino al senso della dignità di creature e di figli di Dio, prima e ultima ragion d’essere di tutta la realtà da lui creata.
L’uomo distaccato da Dio diventa disumano con se stesso e con i suoi simili, perché l’ordinato rapporto di convivenza presuppone l’ordinato rapporto della coscienza personale con Dio, fonte di verità, di giustizia e di amore” (MM 227).

4. E conclude: “L’aspetto più sinistramente tipico dell’epoca moderna sta nell’assurdo tentativo di voler ricomporre un ordine temporale solido e fecondo prescindendo da Dio, unico fondamento sul quale soltanto può reggere; e di voler celebrare la grandezza dell’uomo dissecando la fonte da cui quella grandezza scaturisce e della quale si alimenta, e cioè, se fosse possibile, estinguendo il suo anelito verso Dio. Sennonché l’esperienza di tutti i giorni continua ad attestare, fra le delusioni più amare e non di rado in termini di sangue, quanto si afferma nel libro ispirato: Se il Signore non costruisce la casa, invano vi si affaticano i costruttori” (MM 229).

5. Per me è sempre motivo di rigenerazione intellettuale prendermi in mano le encicliche dei Papi.
Come la Regina di Saba rimase senza fiato quando sentì con le sue stesse orecchie la sapienza di Salomone, così rimarrebbero molto di più senza fiato gli uomini di oggi se venissero a contatto con Cristo che vive e parla attraverso la Chiesa.
Ti riporto il passo riguardante l’incontro della regina di Saba con Salomone: “
“La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne per metterlo alla prova con enigmi. Venne in Gerusalemme con ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d’oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva pensato. Salomone rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non avesse risposta o che restasse insolubile per Salomone. La regina di Saba, quando ebbe ammirato tutta la saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito, i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l’attività dei suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza fiato.
Allora disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza! Io non avevo voluto credere a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n’era stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perché tu eserciti il diritto e la giustizia»” (1 Re 10,1-9).

6. Purtroppo l’aspetto più sinistramente tipico del nostro tempo di cui parlava Papa Giovanni (voler esaltare la grandezza dell’uomo staccandolo da quella radice da cui riceve grandezza) perdura, sicché rimane puntuale e preciso anche per gli uomini del nostro tempo il monito di nostro Signore il quale ha detto: “Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone! (Mt 12,42).

7. Colui che è più grande di Salomone è Cristo risorto che vive e parla con la Chiesa e attraverso la Chiesa.
Gesù ha garantito la Chiesa circa il suo magistero: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,18-19).
Per questo impedisce che la Chiesa sbagli nel suo insegnamento circa le verità di fede e di morale.
Questo è l’ambito del Magistero.

8. Certe misure disciplinari e certi ordinamenti della storia della Chiesa non fanno parte del suo insegnamento. Fatta di uomini, la Chiesa risente della cultura  e delle categorie umane.
Certe misure adottate dalla Chiesa in passato (come ad esempio l’inquisizione) non era prerogativa della Chiesa, ma di tutti gli stati, i quali talvolta ne usavano in maniera molto, molto più aspra di quanto non ne usasse la Chiesa, che anche in questo a differenza del comportamento dei vari Stati mostrava ancora la sua mansuetudine.

La tua riflessione mi hai dato l’opportunità di presentare ai nostri visitatori quest’aspetto così bello della nostra Madre Chiesa. Te ne ringrazio vivamente.
Ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo