Questo articolo è disponibile anche in:
Italiano
Quesito
Gent. Padre Angelo,
Gesù si è sacrificato per noi, per liberarci dalla schiavitù del peccato, almeno così credo di aver capito.
In realtà mi sembra però di essere fin troppo schiavo e idolatra delle mie passioni e pulsioni. Come fare per comprendere il Suo sacrificio? Come fare per non avere degli idoli?
Per quanto io legga o senta parlare di Lui abbastanza spesso, mi sembra di conoscerLo così poco, ho così poca fede! e la carne è decisamente debole! Come fare per aver maggiore cura della propria anima?
Inoltre, io continuo a non sapere come si prega. La mia preghiera è troppo simile ad una lista di richieste (seppur per me importanti), non mi sembra di riuscire a raggiungere un contatto con Lui.
Saluti! e grazie per il servizio che fate!
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. è vero, Cristo ci ha liberato dalla schiavitù del peccato con il suo sacrificio di redenzione che ha meritato per noi la grazia.
A noi, che siamo sempre soggetti al peccato, Gesù Cristo dunque offre la grazia, che è una risorsa o potenza soprannaturale, una vera partecipazione della potenza della sua risurrezione.
La grazia non agisce in noi in maniera magica. Non sarebbe conforme alla nostra natura di uomini liberi.
Agisce con la nostra collaborazione.
2. San Tommaso d’Aquino insegna che con il minimo grado di grazia l’uomo può resistere a qualunque concupiscenza (e cioè a qualunque attrazione peccaminosa).
Ciò significa che quando noi vogliamo fare qualcosa con l’aiuto della grazia, e cioè con la forza dell’amore di Dio e del cuore di Gesù Cristo, in quel momento accogliamo quella forza soprannaturale che ci fa essere in ogni cosa più che vincitori.
È chiaro che questa forza dell’amore di Dio e del cuore di Gesù Cristo dobbiamo renderla esplicita attraverso la nostra intenzione, accompagnata – se si può – anche dalla preghiera.
3. È in questo modo che veniamo liberati da qualsiasi schiavitù.
Possiamo allora sperimentare quanto siano vere le parole di Cristo: “Senza di me non potere far nulla” (Gv 15,5).
4. Perché la tua preghiera non si riduca semplicemente ad un domandare, ma ad un vero nutrimento della tua anima, ad uno stare insieme col Signore, ti raccomando la preghiera del Santo Rosario.
Decina per decina, mentre ripeti con le labbra il Padre nostro e le Ave Maria, fatti raccontare dalla Madonna gli eventi che hai enunziato proferendo i vari misteri del Rosario.
Se avrai questa capacità di sintonizzarti con la mente e il cuore di Maria per recepire gli eventi della vita di Gesù come li ha recepiti Lei, ti sentirai trasportare nel vero mondo, quello di Gesù: la tua mente sarà inondata dalla luce del Vangelo, il tuo cuore verrà infiammato dall’amore purissimo che Maria ti comunica nell’avvicinarti a Cristo e in breve avvertirai di vivere un’esperienza più di cielo che di terra. In altri termini, ti sentirai purificato, bonificato e riempito di Spirito Santo.
Ti auguro tutto il bene che ti ho raccontato e lo veicolo verso di te con la mia preghiera e con la benedizione che l’accompagna.
Padre Angelo